PENSIERO E VOLONT A' 75 L' incomprensione, - quella·· almeno :della quale più mi occupo in questo momento., a danno della corrente socialistica e organizzatrjce dell'a.narchismo, che raccoglie f adesione ~ della grande maggioranza degli anarchici ita .. liani, benchè dalle circostanze post~ in condi-· zjoni materiali di difficile esplicazione, -- tale incomprensione si manifesta sia verso le persone, sia verso i fatti, sia verso le idee. Lasciamo da parte l'incomprensione verso le persone, chè il discuterne è malagevole e poco simpatico. Ma essa è• evidente~ quando si vedono a carico di Tizio o Caio accampare so- ~petti d'intenzion'i deviatrici o magari rinnegatrici, senza alcuna base positiva; quando si manifesta la più acre ostilità contro questa o quella iniziativa, solo perchè si sa che vi aderisce qualcuno verso cui si nutrono ingiuste prevenzioni; e talvolta perchè s'immagina che una data iniziativa si debba proprio a chi viceversa non c'entra affatto! Ma, ripeto, laseiamo da parte questioni .di tale specie .... La incomprensione dei fatti non è la meno deleteria, tanto dei fatti piil vicini come di quelli p~sati. Noi leggiamo delle volte delle cri ti che dei nostri metodi di lotta, che si basan o su elementi di fatto o molto inesatti o del ·tutto inesistenti. e completamente immaginarii. Sentiamo citare, per esempio, come prove contro l'organizzazione anarchica delle circostanze riguardanti l' Unione Anarchica Italiana; Falleanza tlel lavoro, il fronte unico, « Umanità Nova», ecc. le qua.li circostanze si sono svolte in modo completamente diverso od opposto da come si crede, e che se fossero conosci_ute e comprese nella loro realtà prove- ' ebbero proprio il contrario di quel che sì vuole. Ln, stessa cos·a si dica per fatti assai più vic1ni nel tempo, dei quali 'noi non abbiamo la medesima possibilità di occuparci che ne hanno coloro che da lontano ne possono pa1·lare con la massima e p.iù Ubera abbondanza ma ne parlano basandosi assai più sulla , loro immaginazione preconc~tta che sulla realtà effettiva. Mi riferisco qui alle c-0se riguardanti specificamente il nostro moviment~; ma purtroppo non di ra,do questa incomprensione specifica, _oh~ chiamero interna, si complica con una incomprensione generic·a dellà reale situazione nostra locale. Allora ogn_i discussione o po]emica fra chi è dentro e chi è :fuori e viceversa· diventa praticamente impossibile, perchè gli uni partono dalla realtà effettiva. mente osseryata da vicino e gli altri da quella che essi immaginano che la realtà sia. La Biblioteca Gino ■ 1anco jgnoranza dei fatti. (non tanto degli avvenimenti presi a sè che si apprendono dai giornali quanto delle realtà interiori che li determinano o accompagnàno) fa sì che ai :fatti reali si sostituisca il proprio desiderio o l'immaginazione. Il che è perfettamente naturale ed inevitabile; ma quello che è erroneo e può di .. ventare assai ingiusto e pericoloso, è il far da ciò scaturire un giudizio, o peggio la condanna di quel che fanno i compagni che sono sul. posto; è il trarne motivo di critica e dì denigrazione di un movimento determinato, di un metodo, di una teoria. Forse su questo terreno non guasterebbe un senso di maggiore riserbo da parte dei nostri amici, a noi avversi, .di fuori; i quali dovrebbero capire come possa in tanti casi es- &ere difficile o impossibile il dire come stanno le cose che lor danno materia di critica.· Allora., sul terreno della polemica, noi siamo · nella troppo incomoda posizione di un uomo completamente inerme costretto a battersi con. un avversario armato fino a,i denti r Ma la incomprensione ~aggiore è quella dei sentimenti e delle idee. Spesso si vede in noi un senso di ostilità o di avversione, dove invece non c'è e non ci. vuol essere che la più obiettiva • • f•spressione di una convinzione assai antica. Oppure .Si scorge un sintomo di dedizione, di transigenza, di contatti im1puri, di patteggiamenti, ecc. dove la più assoluta intransigenza nelle idee e nei metodi non è che cir, co~data da quel riserbo e da quella castigate~za d~l linguaggio polemico, resi necessari dalle circostanze e imposti dalla necessità impellente e assillante di non giovare jn modo concreto ai terzi... i,ncomodi. . . Noi· usiatno, quando le circostanze non ce ]o impediscono, della libertà e diritto inalie .. nabili di dire il nostro p~rere su tutto, an.che sui fatti di cui eventualmente fosse·ro · attori degli anarchici. E se qualche fatto non oi piace, ci sembra contrario alle nostre idee o dan1~0s0 al nostro movimento, esponiamo questa nostr~ avversa opinjone - o, per essere più precisi, l'abbiamo espressa in passato. Ma è dar prova di fenomena] e incomprensione lo insistere (come qualche giornale al11 estero o... gni tanto va facendo) nel presentare quella nostra opinione come a,vversione e condanna di tutti i fatti che, arbitrariamente, vengono compresi nella stessa categofia; o, peggio, co--. me condanna e denigrazione della person·a degli autori eventualmente compron1es,qf dai loro atti. Oltraggiosa ingiùstizia, che si ri-- s0lve, - attraverso lo sfruttamento illogico e
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