Pensiero e Volontà - anno III - n. 1 - 16 gennaio 1926

PENSIERO E _VOLONTA' 23 sale di •quelli, massime se tale -differenza è colla -libertà romana spirò ,per sempre la li- . anche contrarietà, 1con òg~i sforzo sia cer- bertà delle nazioni ,civilizzate). ·Quelli ,che cato distruggere o. discacciare. Anche _soglio-' vennero do;po la. celebrarono nel passato co-. · no essere odiatissimi. i buoni e i generosi me un bene, la bia!Simarono e detestarono · perchè ordinariamente, sono -!Sinceri, e chia- . nel IPr~ente come un ima.le . I suoi fautori' . man· le ·cose coi nomi loro.· Colpa· non per- antkhi ,fu.rono esaltati nelle storie, nelle ora- . donata dal genere umano, il. quale non oàia, zioni-, nei versi come eroi:. i moderni biasi- mai· tanto ·chi fa male, nè il male stesso, / ;matì ·-ed esecrati come. traditori·. Si alzarono quanto chi lo nomina. 111 modo che più vòl- · · statue e -monumenti agli antichi liberali, si te., mentre: ,chi ±'a \mal,e ottiene riodhezze, citarono, (COndann_arono · e ·proscrissero i mo– onore e ,potenza,. chi lo· nomina è . straSC'inato derni. L'-elo.gio :deUa libertà, per una strana in sui [)atiboli: -essend<> gli uomini 1Ptontis~ contraddizi'one ·fu 1pe,rmesso ne' discorsi, ne– simi a soffrire o datgli e.Itri o dal cielo qua- gli scritti e neUe azioni :firio ad un e-erto lunque cOiSa, ip-µrcht - m ·parole n_e · siano tempo. Passato quel termine gli scrittori mu:– ·salrvi (r833-37ì: tano linguaggio e maledicono nei èonten1il)o– ranei ,quello che banno divinizzato e dilviniz– zan0 n~llo stesso tempo neigli antenati. Tale è fra gli altri Ve11eio, grandiss1mo lodatore degli antichi . !fatti, l:ilbertà ecc., esecratore degli- antichi· nemici della libertà e de' mo– derni amici;· ,lodatore di Nasic~ ed Opimio_ uccisori di J'ilberio e Caio Gracclhi (uomini ipei; altro, secondo luij egregi anzi_ sommi, -se non in, quanto attentarono alla libertà), (" Opere ,; di G. LEOPARDI .. Edit. .Felice Le Monnier, Firenze, i85r. Vol. Il,· pag r13.:.ri6). 1.- . . (V. 3349, I). Se l'idea del giusto e de1- l'in'2'iusto; ,del buono e del -cattivo m~rale non esiste e non nasce !per se -neH'inteHetto <le.!lli uomini, ni'Una leg-g;edi· niun legislatore può ,far chè un'azione o un'omissione sia giusta nè ingiusta, buon~ nè cattiva. Peroc– chè non vi può essere niuna- ragione per la · quale s1a giusto nè i 1 ngiusto, buono nè cat'– tivo, l'ubbidire a ,qualsivoglia legge; e nhm _princiipio vi può avere sul quale si fondi il diritto che alcuno abbia di :comandare ·a chi che sia, se l''idea del giusto, del dovere e del diritto, non è innata o ispfrata ,(come vuole ·Voltaire, è doè natur.,a.lme=nte e per 1nnata diSjposizione nascente nelle menti de– gli uomini,_ com'-ei 1son giunti all'età di ra– gione) negl'int,elletti umani (4 settemibre 1823). (.If, 507, . I). Gli ,a,duìatori e gÙ amici <lei tiranni non ·guaidagnano a.Uro se non- di es– sere· _esclusi dalla misericòrdi'a che-le ·ge~-e– razioni future ,porteranno alle età e genera~ zioni loro e ,di jpartecipare all' odìo senza es: _sere stati esenti dai •pericoli e dai mali, anzi tutto }'op.posto e IS,pesso ,più degli altrì (rs _g,ennaio r82I). · · (II, 459, I). Le Filippiche di Cicerone con– tengono l'ult~ma voce rom,ana, sono l'ultimo monumento della libertà antièa, le ultime carte ov'ella sia ,difesa e praticata a-pertamen· .:te e' senza S051Petto ai contempora·nei. D'al– ]or.a in poi la -libertà non ifu 1Più. l'oo·getto . e, . ,di culto pmbblico, niè .delle lodi e insinua-, zioni degli scrittori (non solo romani, ma -qt;1asi, •possiam~ dire, ,di qualunque nazione, :se n·on de' francesi ultimamente. E infatti ed ,esecra tor-e. della congiura _contro Cesare, ecc. Perchè,' a:ppena ,egli arriva a· costui, si cambia scena manifestamente e tutto a un trntto, e· il suo lingua.ggio, liberalissimo fino a ,quel tPÙnto, ·diviene abbiettissimo e servi- 1issimo n-el s,èguito. Ed è tanta im,proV'VÌSa ·e sensibile questa mutazione, ch'egli è anche gran ipanegirista ,di Pompeo, ,l'immediato anta:gonista di Cesare; e di PotnJ_)eo repub– bHoano, )perchè lo biasima dovunque .egli manica ai doveri verso una ,patria libera (27 . dicetnbre r820). " (Il, 97 5, • 2) . Il sistema di C~p•ernico inse~ gnò ai filosofi l'ng-uag-lianz.a <lei globi che compongono il sistema solare (u.g.uaiglianza non insegnata ·dalla natura, anzi ,all'opposto), nel modo che ,la natura e la ragione inse– gnavano cagli- uomini ed .a qualunque vivente l'uguaglianza naturale degli individui di una medesima·.spècie (:z2 aprile r821). (Lo zibaldone). . GIACOMOLEOPARDI. -:(r798-r83;7) (At~raverso lo II Zi"baldon1 11 di G:_ LEOP~RDI, a çura di V. Piccoli. Edit.- Unione Tip. Editrice - Torinese, To~ rino, r920. Volume secondo, pag; Il, :i2, 40, 4-2, 45~-. I numeri preposti fra parentesi a ogn'i · pensiero .si riferi– scono rispettivamente al voÌume, la pagina. e il capoverso della I" edizione c-o;npleta del!o • Zibaldone ,, in 7 volumi edita dai Succ. Le Monnier nel 1898-r900).

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