Pensiero e Volontà - anno III - n. 1 - 16 gennaio 1926

. . F r . . . .17 J>lENSIERO E V 1 0LQNTA' cipe e la 1010 patria. Quali si diedero '.Pèt as– soldati a -condur.te- delle armate in servigio or cli questo or <l'i quell'altro signore, ·e· fe– cero un mem.otabil-e miac-ello di_ gente d'ogni paese, · e si lfecero · grandissimi tesori' delle spoglie riportate dai foro nemici. ·Quali,, sia per timore ,d'essere· !Perseguitati, sia che per le varie vicende si ifoS'sero scemate le· lÒr - facoltà, sia JPer desiderio d'esercitare tanto più assolutamente. la loro JPOtenza, ritiraron~ si a Viver ne' lorò feudi, ricoverati in certe toro tocche sì. ben fortificate, che gli orsi non. vi si ::,arebbero potuti arrampiòare. -Quivi , ··non ti 1POtrei ben dire. quanto !fosse grande la- loro potenza: ·,bastiti che nelle colline ove essi rifuggivano non r,isornwa ·mai altro che il· -:6.sohiodelle loro ,balestre o· il tuono delle loro archibusate, e che eglino erano di~potici " 1padroni della vita e delle mogli de' loro vas– salli. Ora· .intendi quanto g,randi ,,e quiarlto ve– nerabili omaccioni :fosser costoro de' quali t-enghiàmo tnttavia i ritratti appesi nelle· no– stre sale. · , Poeta. Orhene, io farovvi adunque quel– -l'onore che fassi ag1i usuripatori, agli sgherri, .a' ,masnadieri, a' violatori, a' sica1-i; d::l!.ppoi– cbè cotesti vostri maggiori dei ,quali m'avete ·parlato .furono per l'appunto tali, se io ho a · suir~ a detta di voL: sebbene ·io mi iCredo che voi ne abbiàte avuti de' sa,vi, de' _giusti, degli um,anj, d,~' 1fo.rti, de'_._magnanimi, dei quali non· sono re'gistrate le 'gesta. nelle vo– stre ,genealogie, -perchè appunto tali si fu– rono, e ,P,erchù lè vere virtù non amano_ di · andar,e in volta a 1processione. ' . . . . . . NÒ 1 bile. Che vuoi tu ,ch'io ti dica? di mano in -mano che tu ayanzi col discorso, mii sento come. cadere .dagli occhi dello spirito certa çaligine, (e 0;ò \5coprendo ic-erte icose delle qual.i non m'ero .giammai accorto tra' v1v1. Con tutto ciò mi negherai tu ohe non mi si debba iport.are-'riverenza almeno in grazia· di . quegli :i.n.te· nati savi, giusti, umani, forti e magnanimi, cihè ,dianzi tu st~sso m'hai con– ceduti? Poeta. Cotesto non IVÌ negherò già io, ma a: patto che sjenii anco lecito di s_trapazzarvi e <li vituperarvi in ,grazia d-i ·que' vostri a'n– tieJ1i che voi accennast~ poc'anzi od altri i . .quali,. secondo che a me costerà, per la. tra- dizione e per le storie,· abbian commesso la– drone(?ci, omicidi,. viol,enze, tra-dimenti e si• mili altre ribalderie, delle quali poche o forse . •niuna ,famiglia ,può vantarsi immacolata, benchè -ognuno s1 aiuti come più ·può di f2'Pdr ·leJsue' sp~rdzie, ·éome fa p gatto. Non- .vi seirJhra egli giusto· che se voi volete aver parte ;nella• igloria _dovuta a' vostri ascen– denti, ivoi l'abbiate ,pure nell'inifamia che loro si ,conviene,.· a quella guisa aippunto _.che chi ~isce un'eredità, assume con. essa .il cadco de' debiti' chè anne·ssi le sono? Nobilè. ~o certo, chè cotesto non m1 par– rebbe nè convenevole nè giusto. Poeta. E .perc'hè ciò? Nobile. PerClhè io non sono per verun ,modo tenuto a ri5iPondere delle· azioni altrui. ' , : Poeta. Per qual ,ragione P Ne bile. Perchiè non avendole io commesse,. non ne ,debbo ,perci_ò:portare· la pena.· , Po 1 eta. Volpone! voi vorreste adunque go– •dervi l'eredità fa.scianado altrui i ,pesi che·. le appartengono, eh? Vorreste .adunque la– sciar~ a' vo,stri avoli la viltà' del loro primo essere, la cr:na.lvagità dellè _azioni di molti· di loro e la vergogna che ne dee nasçere; ser– bando per !V'Oi lo splendore .della )oro 'for- . tuna, il -merito della loro virtù', -e l'•>nore · che _eglino sonosi acquistati con e$se? . ·N o:bile'. T~ m'hai così confuso, "r.h'io non. so·,dove io m'abbia il- capo-. Io sono ;rimasto oggimai come la corn;icohia ,d' 8sopo, senza pure una -piuma d'in.torno. e per .questo., per cui io cred~va di meritar tanto, io son ora convinto di non meritar· nulla;. ond'è adu~– que che quelle ·bestie che. vivevan, con .noi facevann;ii tante sca-ppdlate, còs1 ip-rofonili in– çp.itì.j, e idolatravanmi così fattamente, dt'io. mi oredeva una divinità? E voi .altri autori e voi altri ipoeti ne' rvostri versi e n~lle vostre dediche mi contavate tante magnificenze dc+· l'altezza della mia condizione. della gr.a.n– dezza dei miei natali, e j1 diavol0 eh~ vf pQrti, gramo. e . dolente . ~h'io mi sono ri– masto. _ Poeta .. :Ciò accadde perchè'. bisogna leccare· il mele chi vuol sentfrne il dolce; e perchè· anco tr~'- letterati, tra.'_po,~ti ~ t.ra gH autor'i,. ve· ne h..a degli. ignor.llnti,. de' viglia,~chi, de'' • ·• f • birboni e. degli scroc:coni. Ma coraiggjo-, · si- gnore, chè voi siete giunto :fìnalm~nte · a mi– r.are -in viso la bella· verità. Pochissimi. son<>: coloro e4e vederla· possonò ,col,assù tra' vi 4 ven6: e qui .solo tra qu0~te tenebre e-i aspetta. a lasciarsi rve.der-etufta ·nt1<lacom'e1la1 è. Coraggio, eccellenza. · · Nobile. Dammi· del tu in ·-t.11,a :tr1alqra, dan~· . mi del tu; ch'io scoproini _.allafoie .perfetta, mente tuo uguale, se non .anzi al disotto dr te medesimo, dawoithè io non ·trovomi aver

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