Pensiero e Volontà - anno II - n. 12 - 1 ottobre 1925

PENSIERO E VOLONT .A' 269 nadiel rimasero incolti e che moltissimi con- - tadini preferirono tornare sotto il giogo del -grosso proprietario il quale s'era tenuto per sè le terre migliori e ,più vicine all'abitato. Il fal11mento .dei Mir e il dilagare del so– cialismo nelle zone agrarie obbligarono il go– verno a promulgare la nucwa riform~ del 1906, riforma che trasformò gli affittuari ·del Mir in tanti piccoli proprietari e che facilitò · l'emigrazione dei contadini rimasti senza terra verso regioni nuove e quasi vergini. Scopo ,del.a riforma era quello di crea,re nelle campagne russe due classi prettamente con– servatrici, quella <lei piccoli proprietari nelle regioni dei Mir, quçlla dei grossi agrari-i nelle regioni dell'emigrazione. • 1Er.ano gli anni sanguinosi dei grandi ,moti rivoluzionari, e perciò è difficile il seguire le vicende di questa seconda ,riforma. Unica af– fermazione che si può fare è che anthe que– sta riforma non risolse il problema agrario e lasciò nelle campagne russe il malcontento e l,a miseria che aveva trovato. Nel frattempo i marxisti tentarono di dare una forma organica ai loro programmi sulla questione agraria. C'era stato in precedenza il tentativo dei naro,dnichi (aderenti all'or– ganizzazione segreta Narodnaja Wolja: Vo– lontà di popolo) di sollevare le masse éonta– dine contro il regime zarista; ma il tenta– tivo era fallito, soffocato dalla reazione. I narodnichi credevano profondamente nell'i– stinto rivoluzionario del contadino russo : « In Russia - scriveva in quei tempi Cerni– cevschy - esiste di fatto ciò che in Occi– dente sembra un'utopia. Da noi la massa Po– polare pensa che la terra è un bene comune ' .... e la concezione individualista della proprietà non è radicata nello· sPitrito- del popolo ». Dal– ]a sconfitta · del movimènto dei naro•dnichi sorse il Partito Sociale Democratico basato sui principi del detérminismo economico marxista. Gli aderenti a questo partito face– vano scarso .affidamento sulla capacità rivo– luzionaria delle masse agrarie c·he conside– ra vano come masse profondamente incoscien– ti, viventi ancora nello stadio ,precapitalista. Solo il proletariato industriale si trovava in condizioni di poter insorgere e spezzare il giogo; i contadini sarebbero stati trascinati più tardi, come massa amorfa, nel gran gor– go della rivoluzione. Questo princi,pio che divideva le masse proletarie in classe degli eletti (operai) ed in sottoclasse dei tollerati (contadini) doveva ·necessariamente fallire di fronte alla realtà sociale. In Russia la gran massa proletaria è prevalentemente a– gricola e le agitazioni contadine del 1905 hanlio dimostrato in modo evidente che sen– za il diretto intervento delle i;nasse rurali il successo rivoluzionario era impossibile. J?erciò la social-democrazia russa, nel 1905, cominciò ad occupars1 di ·problemi agrari tentando qualche· -risoluzione che non riuscì appunto perchè troppo dominata da princi- pii marxisti. Infatti il .Partito Sociale Demo– cratico dopo molto discutere decise di ap– poggiare semplicemente il movimento agra– rio per _considerazioni di puona' tattica rivq• luzionaria, ma si affrettò a dichiarare che il movimento dei contadini non aveva nulla di' , comune col movimento del proletariato indu– st,riale e _èhe la classe dei contadini ,poteva essere soltanto un'alleata temporanea della. classe <?Pernia, salariata. « La Rivoluzione russa, secondo la dottrina· social-democratica -· scrisse Junior sull' «Avanti! » del 14 mag– gio 1917 - sarà una rivoluzfone Prettamen- te borgi.hese. Essa dovrà spianare la strada allo sv-iluPPo cap_italistico ·borghese dell"eco– nomia industriale e dell'economia agraria, eliminando tutt't gli ostacoli perpetu~ti dàl regime arisfocratico feudale. La enorme rnaggioranza dei contadini sarebbe fatalmen- te condannata dalle leggi inesorabili di evo• luzione capitalistica alla completa separazio- ne dei propri mezzi di produ,zione : terra, be– stiame, 1nacchinario. Utopistico e reazionario ~ ogni tentativo· di scongiurare questa grande trasforrnazione;; anzi dal punto di vista so– cialista sono desiderabili tutte le rifor_me eh~ la rendono, più facile e più vicina. Perciò, con l'abolizione della proprietà collettiva del Mir, deve essere restituito, ai contadini il diritto della libera disposizione della terra e deve ..,_esse'Yéfacili tata la libera circolazione della pro·prietà fondiaria». ,Marxismo orto– dosso, come si vede, e cioè socialismo che di– viepe fatalmente per forza di cose e non per volontà di uomini. · Naturalmente un simile programma non rispondeva alle vedute di coloro che crede– vano che là volontà degli uomini potesse pe– sare ·sugli avvenimenti sociali; perciò il Par– tito socialista rivoluzionariol .riorganizzatosi nel 1898 sotto la guida di Lavroff, riprese·, qualche anno dopo, il IProgramma di agit3-– zione dei gruro>i « Volontà· di Popolo », e della questione agraria fece fulcro dèlla ,pro– pria azione. Al Congresso internazionale so– cialista di Stuttgart, . tenuto nell'agosto del 1917, qu_esto partito presentò una relazione

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