Pensiero e Volontà - anno II - n. 12 - 1 ottobre 1925
PENSIERO E VOLONTA' ' I :287 --------------------,----------------•- in una stretta barricata alzata cl'aJlél,mano ciel- ·ruomo e difesa da anatemi umani. Quale ver– gogna, quando si tratta del Dio possente, deJ Dio che tutto dempie di sè, vedere d~lle nazi0- ni religiose nemiche fra lor!), e nel loro seno caste diverse di padroni e di oppressi! Quale vergogna, vedere queste eose nel dominio del- 1' Eternò come s'ei fosse un re volgare I ~uana'o verrà dunque il giorno della Repub~ bfica Cristiana, il g,iorno in cui tutti i fratel– li di Gesi.1 Cristo saranno uguali e liberi, in cui la coscienza di ciascuno sarà la regola del– la religione, in cui non vi saranno più preti, nè ostacoli nè barriere, m'a solo e sempre l' a– more 7 Soltanto allora l'uomo potrà riscaldare il suo cuore ai raggi del sole eterno ed abbe– verar lo di celesti armonie; perchè l'anima del– f'uomo è un'arpa più sonora di tutte q~elle di Eolia bella quando la morte vi fa scorrere le ' . sue dita, Rplendida di accordi quando è la vita stessa che la fa vibrare ! Perchè lo scopo su– premo dell'uomo è un inno ·d'amore in, onore di Dio tutto amore ! V. Si avrà dunque qualche ragione di temere queste Rivoluzioni, che sonevano i popoli con– tro i popoli e çhe spesso sb,aragliano gli uo– mini come in .un giorno d 1 uragano 7 No; se la salute dell'umanità è a questo prezzo, io le invoco anzi, le reclamo a gran voce: scegliete le vostre vittime, µiietete a destra o a sinistra messi di cadaveri, purchè i nostri discendentj siano felici ! Se la barca in cui navighiamo non può approdare che al1eggerita di qualche marinaio ebbene ! ci si getti pure a mare, e che più t~rdi in una canzone gioconda si par li degli uomini di cuore che perirono nei flutti. Ohe c'importano i vostri clamori, o piccoli uc,mini! che il sole accieca e chè l'insultate per vendicarvi di lui ! Verrà il giorno in. cui vi di– remo: « Rientrate nella polvere », e voi ri– tornerete nella polvere; e più tardi gli uo'– mini si chiederanno se voi non siete stati che un sogno. Sl voi non sarete stati che un sogno ! A che ' servono i vostri convulsi sussulti, le vostre an- gosce, le vostre preghiere, le vostre minacce?, Padroni di tanti cannoni, voi fremete all'eco di una risata conzonatrice; un libro, Ùn pic– colo libro, fa tremare le vostre cittadelle. Vot avete ancora pochi giorni da vivere, giorn~ pieni di tristezza e d'affanno. Uomini d'altri tempi, popoli sommersi, io vi invito per il gran giorno cbe v,01 presenti- ste e che contàste nelle vostre ingenue epopee. Addensati come nubi all'"orizzonte, voi potrete vede:::e nella pianura i1 'dragone del p1;1,ssato dalle scaglie arrugginite, e l'angelo dell'avve– nire trafiggérlo con la sua lancia .d'oro. ELISEO REOLUS. « Vi è per, ali uomini qualq!te •cosa di peggi<. -della morte, ed è la storia; qualche cosa di peggio della storia, e sono ah ::;torici. La storiCA tende al c,u[,to del passato, tende a creare ,ma forma di schi<witù intollerabile,, colla pressio– ne indiretto, dei fatti da essa r:J.,SJJosti, fatti_ che, contr() ogni ragionamento e ogni critica, St impongono come guida del nostro contegno. Le:, storia così incatena l'iniziativa geniale, (; Pe'rpetua l'incapacità e la mediocrità. Ma l' u– manità non deve credere che te sue tappe di progresso siano dovute aU'azione vanitosa de– gli e:roi magnificati da.gli storici. L' a'l;venil•e non si prepara col passiv_o feticismo del pa:s– sato rna collo studio dei nuo,vi problemi che sorgono nello s1)irito nmano. iV'lente dimostra che la storia abbia contribi1,to a rendere mi– gliori gli 1-wmini nell-a. vita. La società non ha bisoano di e;roi, ma di uo– mini. Gli eroi di wn tPmpo e1·a110 'Ì vanitosi émergenti nelle collettività parassitarie,. L' etrì moderna no'h, apprezza tale inutile ed eaoistica 1,anità, e invoca al · contrario la fusione degli 1:>1JÙ'iti per l,a granrle opera dell'ernwncipazione comune . Le situazioni 'privileuiate e le disu• guaglianze dovranno sparire. L'eroe caratter;,_ .çtico della leggenda che si creò la propr 1 a fa– ma colla 'l!iolenza guerre.sca e sulla tomba di 4 migliaia di vittime umane è v.n tipo che an– derà perdendo il suo potere di attrazione in · epoche non lontane, q11,cvndo la storia, non e-~– ~endo pi'!), necessaria, non avrà z;iù inflit,enza nella vita. Gli uomini liberi cke sognano la ve- 1·a libertà invocano altri ero 1 , quell_i che si propongono il migl1:oraniento della specie, col~ l"abba.<;sam~ntodelle_ -superb?e sti1,pide e cofl' e– levazione della· povertà penosa, fino a ristabi– lire il, livello della giustizia sociale. Come il presente è il futiwo s.oi ;nato dai nostri 11recu ,._ sori così noi dobb1:amo lasciare in eredità un ' - j,lbturo snperiore a quello che -~i- fu. lasciato. JULIO ORUZ GHIO. Redattore r~sponsabile: GIUSEPPE 1 rURCI. SOCIETA' ANON. POLIGRAFlCA ITALIANA. Via U:ffici del Vicario, n, 43 - Homa.
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