Pensiero e Volontà - anno II - n. 12 - 1 ottobre 1925
I . . 28-1 P.ENSIER0 E VOL0NTA' l'aristocrazia frnanziaria fece in seguito, per più di quindici anni, una opposizione furi– bond'a ai nobili ed ai preti che cercavano di rientrare ne' lor'o antichi diritti; ed infine riuscì ad avere il popolo dalla parte sua, e la Rivoluzione dì luglio scoppio un bel i;iorno, non a profitto d~l popolo che l'aveva fatta, ma del ricco che si era nascosto durante il combat– timento. La Rivoluzione di luglio, come sappiamo, conservò sulle sue Landiere la parola << liber– ti-., », nella sua carta bugiarda la parola « u– guaglianza », ma essa non trovò insegna alcu– na e nessun altare per scolpirvi la parola. c, fratellanza ». Senza curarsi aìfatto dei do veri, quell'era di egoismo non fece appello che ai diritti, sapend'o bene che senza il dover~ neppure il diritto può reggei·si. Fu allora che rifulse in tutto il suo splendo– re la monarchia costituzionale, specie di ,bilan– ciere politico, su cui tre poteri-saltimbanchi fanno insieme i loro gi uochi di equilibri'o. E· una specie di eccletismo politico, altrettanto assurdo dell'eccletismo filosofico, ed altrettan– to transitorio edJ assurdo, perchè il principio elettivo e la Sovranità vi si trovano in guerra aperta .. La ca·duta delle Monarchie del 1815 a del 18~0 è stata una conseguenza del p_rincipio' elettivo; e per opera del principio elettivo es– s~ cadranno tutte, anche quando, come in In– ghilterra, i tre poteri fossero nel tempo stesso i rappresentanti dell'Aristocrazia. Non c'è via di mezzo tra il Popolo e Cesare; o lo stato precipita nelle mani diun solo, o tutti pren– dono parte al governo di tutti. Se non si vuo– l,~ la sovranità del popolo, si spalanchino sen– z'altro le porte de1la repubblica a Nicola di Russia l Del resto la questione è già decisa: la mo na.rcbia costituzionale è morta; piacesse a Dio che le nostre vergogne e i nostri dolori fosse– ro morti con lei I Piacesse a Dio che la borghe– E!ia, t?he ha regnato sotto il nome di Luigi. Fi-• lippo, avesse finito con questo il suo regno! Dm·ante 18 anni rioi l'abbiamo veduta nei ga– bin1atti reali e sotto le arcate della Borsa; ab– bi amo visto durante 18 anni i suoi corifei in– vitar<, i re stranjeri a 2putare sulla bandiera francese. a patto che si desse loro un po' di tranquillità e che si lasciasse alle loro mer– canzie traversare liberamente i mari I Quando i nostri soldati dimenticavano le strade delle frontiere, li abbiamo visti C'..On dolore impara– re il cammino delle vie cittadine, per le quali spesso abbiam sentito il crepitìo delle fucilate e il rantolo degli agonizzanti colpevoli d'aver avuto fame. Abbiamo vistò-, e vediamo ancora, ' Bib i ficchi schiacciare i poveri sotto re loro ne· chezze ; li a,bbiamo visti e li vediamo ancora nutrirsi tutti i giorni del pane dei miserabih, di un pane bagnato di lacrime e di sangue. Durante 18 anni un vento avvelenato d'in– teresse e d'egoismo ha. soffiato sulla Francia ; ed infine è venuta la Rivoluzione del disprez– zo, il trono è scomparsd ed i Borghesi si sono ancora una volta messi a celebrare la magna• nimità del popolo, di qQ.esto popolo magna– nimo che sarebbe stato fucilato in caso di scon– fitta. lV. Ma il popolo avev1:1, vinto. I cannoni di ll'on .. zo e i soldati dalle lunghe qaionette rincula– rono dinanzi a un pugno d'uomini pallidi per la famt> e lareri pel' la mise1ia. Invano i fu– cili i·eg1 cercavano i petti, chè ogni assalitore precedeva un'ondata di assalitori e da ogni finestra cadeva una pietra. Oh I :fu un bel gior– no quello in cui migliaia di combattenti, fiert d'aver pagata la vittoria con le loro :ferite~ spiegavano al vento un lacero vessillo, o scor– tavano piamente il cadavere di un fratello, piangendo insieme lacrime di dolore e d'entu– siasmo .. ]fu un bel giorno quello in cui si vi– de un Re, che si vantava di fare ancora una.. volta arrestare gli agitatori, impallidire e ri– fugiarsi in una sordlida cantina del suo splen– dido castello. Con che gioia noi della provincia sapemmo nel momento istesso della lotta e della vitto– ria! I vecchi. superstiti del 1789 trovarono qualche lacrima di piacere nei loro occhi spen– ti; i martiri della Repubblica furono felici di esser liberi e più felioi per saper libera la. Francia. L'Europa ne fu scossa fin dalle fon– damenta. Quel giorno grandi speranze nacque-, ro nei cuorJ, speranze vane, ma che si cambie– ranno in angoscie per coloro che le han fatt& mentire. Checchè avvenga,, tutte le riforme si avvereranno, politiche, sociali, religiose. Tutte le riforme si corrispondono e si pe1 .. seguono rimultaneamente nel corso dei secoli. \ Sarebbe facile provare storicamente che il pa.- -ganesimo dei mille 'Dei estranei l'uno all'ai• . tro si aJlea necessariamente con la cittadinan– za esclusiva delle repubbliche antiche, con la schiavitù delle nazioni vinte; cosl come il cat– tolicesimo corrisponde nell'ordine politico al :feudaJismo, nell'ordine sociale al servaggio. Del resto non c'è bisogno di prove, per sapere che quando un principio domina esso si fa.. sentire dovunque e che una libertà chiama. tutte le altre libertà. Cosl noi sfa,mo ferma.-
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