Pensiero e Volontà - anno II - n. 12 - 1 ottobre 1925
PENSIERO E V0LONTA' 283 capezzale di moribondo un altro popolo e gli rivel!1 con voce interrotta i segreti della vita. Da parte sua l'Inghilterra, vinta dai Roma– ni e convertita al Cristianesimo, si svilupp~va rapidamente ma in una maniera esclusiv.:~– mente, inglese. Oircodandata da tutte le parti dal mare sterminato, gli lngle~i han creduto èli 'formare come una nuova specie umana : non può esservi patria per essi se non ricopert::i. dalle nebbie del Tamigi e dell'Hum, bert, se il sole non è nascosto d 1 a un velo di ùruma sporca e nera. Nel loro cuore l'amor d1 patria è nel tempo stesso odio per lo straniero. -In ciò sopratutto la loro rivoluzione si di stingue da quella francese, benchè ambedm, sjen cominciate con la morte di un Re e siano finite con un tiranno, protettore in Inghilter– ra, imperatore in Francia. Del resto la loro rivoluzione era rn gran parte una vana, con– tesa di dogmi tra alcuni presbiteriani fanatici e degli anglicani rigidi, contesa che avrebibe fotto meglio n, risolversi tra i banchi d'un ca-– pjtolo che risolversi in stragi sanguinose sul · campo di battaglia o sul patibolo. Come diver, sa fu la nostra bella .Rivoluzione francese, che si basava non sui diritti del solo ìrancese, ma. dell'uomo, e che non volle aver tregua o ripo– so finchè non ebbe fatto il giro del mondo! La Rivoluzione inglese era in piena contradim.one con se stessa, pel carattere esclusivo della· sua idea di libertà. Inoltre gli inglesi spingono al più alto gra– do il ris]Jetto della legge, rispetto che quasi sempre viene vantato in essi come una qualitn, rara. Al contrario, bisognerebbe biasimarneh. Come tutte le cose umane, le leggi debbono comparire innanzi al Tribunale della nost1 a coscienza. e non dobbiamo sottometterci a lore che quando esse siano in armonia perfetta con la legge morale che risiede entro di noi. ~e es– se sono in disacc0rdo con la giustizia eterna. bisogna disubbidire loro. E' · triste adunque di vedere un popolo fiero e nobile come l'In– glese pasarsi, quando si tratta della libertà, non sul diritto immutabile, ma su di una vec– éhia Carta d'antica data; è triste vederlo ?n· chinarsi ancora, dinanzi a tutti i vecchi costu– mi del passato, costumi mostruosi e barhari perpetuati attraverso i secoli. Il rispetto della legge è una viltà morale. Gli inglesi non sanno negare; essi si svilup– pano, è vero, ma piuttosto di conseguenza in conseguenza che di negazione in negazione. L'Inghilterra, diceva Guizot in gioventù, è l'aquila d'alle ali piegate, che edifica, ripara e abbellisce il suo nido ma trascura di riprende– re il volo verso le regioni del sole., Eppure il gran gLOrno verrà anche per lei, giorno terri– bile e tetro, perchè le vendette s'accumulano da trop)2o tempo. Noi francesi dobiamo forse il privilegio del– la iniziativa alla fortunata mescolan~ba delle razze che sono venute a fondersi sul nostro suolo natio. Nella Francia si sono urtati ed uniti i Galli battaglieri, i Franchi dall'anima, intrepida, i Goti intelligenti, gli Unni di fer– ro, i Romani di bronzo, gli Arabi di fuoco. Tutti questi popoli, dopo essersi scontrati nel– le nostre campagne si sono uniti insieme; e noi discendiaip.o dia loro, - noi, i ·portabandiera dell'avvenire l Poichè siamo figli di tutte queste nazioni, ne abbiamo derivato questo nostro istinto d1 sociabilità che ci porta a irradiare intorno a noi. Prima del secolo XIX in cui viviamo, per• chè una illustra.zione straniera divenisse el,lr0• pea bisognava che passasse per la Francia; ed oggi aalla Francia si dipartono tutte queste idee nuove, il" cui solo presentimento fa trema- re il vecchio mondo. · In quanto ai Tedeschi,- essi camminano len– ta.mente, ma arriveranno .. Essi non hanno i modi vivaci e gai dei ·meridionali; non risal gono, come noi, dai tatti alle loro cause, ma djscendendo dalle, lor<Y teorie filosofiche pe, vederne· l'applicazione nei fatti, si accorgono che questi fatti' ·e la giustizia sono in contra– dizione permanente. Ormai noi li vediamo, già discesi neU'arena · delle Rivoluzioni, tentare nel tempo stesso e la Rivoluzione dei francesj del 1792 e la nostra Rivoluzione Sociale, che E~spettiamo ancora. Se noi non ci affretteremo a compiere l'opera nostra, essj c1 precederanno sulla vi.1 dell'avvenire. Tutti sanno la storia della Rivoluzione fran– cese, che cominciò nel 1789 ed è continuata fi. no ai giorni nostri a traverso molte peripezie e drammi sanguinosi. L'ordine antico fu vio– lentemente abolito; la volontà d'un solo ~avet– te cedere il posto alla volontà di tutti, i lega mi della religione ufficiale furono spezzati, le prepositure e le sovraintendenze furono sosti– tuite dalla; libera concorrenza. che non è do}Ju tutto che la libertà del monopolio, ma che ha messo la sorte e il caso al po'sto del despoti .. smo. Fu il trionfo della borghesia. Noi sappiamo come questa borghesia contri– buì alla caduta di N apoleonè. che .non le la– sciava alcun istante di riposo. Rea~one dispo. tica contro la libertà e personificazione del. popolo nel medesimo tempo, l'Imperator~ cad– de sotto i colpi dei borghesi e dei cosacchi, uni– ti insieme aH'interesse del commercio ·e della E'anta Alleanza. Gelosa dei priYilegi acquisiti,
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=