Pensiero e Volontà - anno II - n. 11 - 16 settembre 1925
E VOLONTA' I ' Le !Parti non occupate della Germania eo– no oggetto di una oppressione indiretta, ma non meno crudele. Il suo effetto più visibile è il deprezzamento del marco. Un paese tor– turato e minacciato ogni giorno da una po– tenza straniera, privo di ogni mezzo di difeba, non ipuò godere nè all'interno n'è all'estero quella fiducia che è ]a condizione di ogni buona finanza. Il giorno in cui le riparazioni della Ger- • mania saranno fissate in maniera sia pur du– ra ma ragionevole, in cui essa sia liberata da una occupazione snervante e costosa, in cui le note ingiuriose e minacciose cessassero, in cui ritornasse possibile una vita di lavoro !IllÙ tranquilla, l'attività rinascerebbe, le im– poste ricomincerebbero ad affluire, e il mar– co sarebbe ben presto stabilizzato. Ma è [)ro– prio questo che i governanti francesi vo– gliono impedire, poiohè mirano alla disorga– nizzazione ed al crollo della Germania piut– tosto che alle riparazioni. Si tenta ora in Germania di stabilizzare il marco con ·mezzi tecnici, ma finchè non cessi ]a pressione francese si avrà soltanto un successo tempo– raneo. Il deiprezzamento del marco ha avuto ~i– nistri effetti. I vecchi che vivevano di pic– cole rendite sono caduti nell'indigenza. Gli impiegati e gli operai sono alla. disperazioc.e, poichè i loro sti1Pendi e salari seguono trcp– po lentamente l'aumento dei prezzi. Molti piccoli comn:iercianti hanno perduto ogni lo– ro bene, poichè il prodotto della vendita non bastando loro a rifornirsi di merce i loro fondi sono diminuiti di giorno in giorno. I contadini, naturalmente, non fidando più nel valore de11a moneta, non vogliono 1più ven– dere il loro latte e preferiscono nudrime i porci. La maggior parte delle persone non possono 1Più comperare che le cose più stret– tamente necessarie. Le faboriche debbono di– minuire la loro .produzione e licenziare una parte degli operai. La miseria nelle città (e tre quarti dei tede– schi vivono nelle città) è terribile. Il pane è cattivo e nero, e le mogli degli operai non pos– sono com,prarne .abbastanza da saziare i loro figli. Si è dovuto 1r.azionareil latte. A Berline, e •altrove anche le nutrici ne ricevono raramente più di un quarto di litro al giorno, ed i bimbi meno agiati debbono farne a meno del tutto. Le masse hanno rinunciato al burro e nòn consumano che margarina. Non si mangia 1Più, oggi, che la quinta parte della ca,rne che si mangiava prima della guerra. Gli ope- rai mancano di biancheria; nelle scuole si è constatato che molti bambini hanno smesso l'uso della camicia. Le case vanno in rovina• e quelle che si costruiscono non oastano in nessun modo; i giovani che si sposano non trovano da alloggiare. Chiunque ha bisogno I di qualche cosa deve assoggettarsi ad attese snervanti; si aspetta delle ore davanti ad un negozio dove, !Per caso, c'è della margairina; si aspetta per degli anni prima di trovare un a11oggio conveniente. Non bisogna lasciarsi ingannare dal lusso dei nuovi ricchi, che si fanno costruire pa– lazzi sontuosi, che indossano preziose pellic– cie e le cui automobili mettono in pericolo quelli che vanno a piedi. La loro 1ricchezza · non è che un effetto del deprezzamento del marco, su cui hanno salI)Uto speculare. Essi ·sono come i microbi che si sviluppano in un organismo ammalato: ma sono pìù disgustanti che numerosi, e se si distribuissero fra tutti le loro ricchezze, la miseria generale non ne sarebbe che pochissimo alleviata. Non bisogna neppure lasciarsi ingannare dalla sigaretta che si vede su11e labbra dei giovani operai. Questi operai, che non han– no. una famiglia da mantenere, spendono tutto quello che guadagnano; ma la loro spe– sa è piuttosto un segno di disperazione che c1 i ,agiatezza. Poichè il danaro si deprezza in ::>Oco temlPo, nessuno osa fare delle economie, e non potendo risparmiare per la vecchiaia, ci si ,pagano almeno i piccoli piaceri del mo– mento. Più foirmidabile è l'incertezza che cresce ogni giorno. L'operaio si domanda se l'inao– mani avrà lavoro; e sua moglie non sa se si venderanno più !l)ane e patate, o se si potrà · pagarne il prezzo col resto del salario. Non si ha jpiù i] diritto d'ammalarsi perchè ci vor– rebbe un dottore, delle medicine, dei fortifi– canti, e le casse di assicurazione non hanno più i fondi necessari. Il delitto h.a preso un terribile sviluppo, e bisogna di continuo stare sul chi vi viv~ per non essere derubati. L'intensità del lavoro è diminuita. L'OiPe– raio, mal nudrito e mal vestito, senza corag– gio e senza speranza, non ha più l'energia di un tempo. Ciò fa si che diminuiscono i pro– dotti e aumenta la miseria. L.a situazione politica ed economica ha avu– to una influenza funesta sullo spirito generale. Tutti non si occupano che di questioni ma– teriali. E' raro che una conversazione no_n cada, dopo qualche minuto. sul cambio del dollaro, sul prezzo del pane o sull'ultima oc-
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