Pensiero e Volontà - anno II - n. 11 - 16 settembre 1925
258 PENSIERO E VOLONTA' -. ' ----------- mune di lotta ai -socialisti rivoluzionari dì sinistra .e massimalisti come agli anarchrt'ci e sindacalisti. Bisogna contribuire a queste nuove formazioni cercando di liberare lo spi– rn'to dei lavoratori da.Ila loro schiavitù intel– lettuale e da tutti gli ostacoli ideologici sia borghesi, sia socialdemocratici, siia bolscevi– chi. Su 'queste direttive Sll 1 potrà fa,re molta stra.da insieme: In Russia, <love la libertà sociale delle masse non esiste, dove non• esistono sindacati- 1! ueri, dove non ci so,no l:.:ovieti che di no mè, la propaganda per il sindacalismo e f er i soviet liberi avrebbe molte passibi1lità dì farsi stra.da con successo; e questa propagan– da, spetta a.gli org:rnisrni e gruppi politici. Cos) le masse .non reste.ranno abbandonate al dispotismo. · La rivoluzione dii ottobre non è stata defi. nitivamente uccisa ùad bol 1 scev1clù, ma vive ancora nèl cuore degli operai e contadini rus~ si. Il tempo che la sorte ha acco-rdato alla ti rannia rossa non può essere di lunga durata. 11 gi'orno in cui la Russia proletaria torne– rà a.d avere i suoi sovieti e potrà d:i.'spoqe li– beramente delle proprie forze,· quel giorno la, rivolnzi"~ne di ottobre sarà ri 1 suscitata e le i dee del socialismo rivoluzionario avranno avuto un grande l!'mpulso e fatto molto pro– gresso. CAMTLLO BERNEHI: Istruzione professio- · ·nale e lavoro manna.fa educativo. (L'. Universitèt Libera, Milano, n. 4 di aprile 1925). Se.condo il Berneri, la coscienza del valore formativo <lei lavoro manuale non ha ancora 1·aggiunto quella chiarezza e quelln, diffusione ohe sarebbero desiderabili .. Per contribuire a crear; questa coscienza l' A. crede utile accen– nare allo sviluppo .che· nella pedagogia italia– na_ ha seguita la valutazione del lavoro· ma– nuale. Tale valutazione non risale a tempi troppo lontani, ~ questo pefohè il lavoro manuale fu nel mondo greco-romano considerato come at– tività servile ; e così rimase nel basso Medio E~o, benchè il cristianesimo ne avesse riven– dicato la dignità e le condizioni sociali dei la– vori manuali si fossero eYevate. Leon Battista Alberti (1404-1472), che cérca– v~ di imparare da tutti· i lavoratori manuali, interroo-an<loli sull'arte loro, vuole che il gio- o . vanetto s'impratichisca in qualche mestiere, s·oltanto perchè, se colpito da avversa fortuµa, pç>ssa essere· in g.rado di assicurarsi \a vita. Per la stessa ragjone il pedagogista Maffeo Vegio (1407-1457) vuole che il gio.vanetto di ricca fa– miglia apprenda una delle arti manuali. Nel 1400 v'erano a Firenze degli istituti di «erposth nei quali vi era la scuola · dei mestieri, ma l' «appl'entissage» era ostacolato dalle tendenze monopolistiche delle corporazioni e anche in seno ad esse procedeva· lentamente per l' at– taccamento alla posizione di privilegio ohe ave– vano i màestri. Il primo pedagogiista che si avvicini alla moderna valutazione del lavoro manuale è il Rebelais (1483-1553), che mostra ·di cai:;ire la importanza dell'istruzione· sc~ntifica. Egli vuole ohe !'educando· si ponga• a contatto con la natura. Gargantua, leggerà le Georgiche in mezzo ai prati1 e ai boschi, e studierà la botanica in piena campagna. Insegnamento sperimentale, intuitivo, dunque.. Per questo il Rabelais manda Gargantua a v'i'sitare i ma-– gazzini degli orefci1, le fonderie, i laboratori, gli opifici di ogni sorta. Gargantua si darà al lavoro manuale nelle giornat~ d,i pioggia, spaccando e segando la legna e battendo i c<;>voninel granaio. Nel 1500 i1l pedagogista Silvio Antoniano (1540-1603) mostra di capire il valore sociale dell'istruzione professionale, ma la consi'dera estranea alla scuola.· Il senese Orazio Lom– bardelli (1540-1608) dà valore aUe arti ma– nuali e studia i mezzi per perfezionarle, e combattendo i pregitudizi contro il lavoro m~ nuale scrive: « Il fa.re alcun lavoro . .in casa vostra di legname, o di muro, o di ferro, !o ai: par.ecchia.r la mensa, il cavar acqua d'una cisterna, l'assettare un ortò, e tal cose non fannq · perder' la reputazione, cQme s'avvisano i goffi ,,. La vàlorizzazione dell'istruzione professio– nale dal lato sociale ed educat'lvo insieme ha un assertore vigoroso· nel Comenio (1592-1671) che a.ma l'istruzione tecnica, vorrebbe che dal– .le scuole, « officine dell'umanità », uscissero artigiiani vigorosi ed abili. Il Locke (1632-1704) nei' ·suoi Pens.ieri sul– l'educazione propugna, per J'.!lOtivi utilitari, l'insegnamento del lavoro manuale; e, nel 1696, egli mostrò anche di capire il valore so– ciale . dell'istruzitone popolare ad indirizzo tecnioo, facendo al gover•no inglese una pre– gevole relazione sulla ·necessità di fondare 11 sc~ole di lavoro » per i fanciulli poveri. • Il La Balle (1651-1719), voleva un insegna.– mento .tecnico e professiona~e, e, Saint-Yon fondò una specie dii collegio in oui su' prei:a.-
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