Pensiero e Volontà - anno II - n. 11 - 16 settembre 1925

PENSIERO E VOLONTA' :J57 Rivista delle Riviste- J. STEINBERG: Un -docum~nto sociali8ta. - Rassegna òindacale, Milano, n. 6 di giugno 1925). Il documento che qui riassumia-mo dalla R. S. è una lunga lettera scritta dallo Stein– berg (un socialh'sta rivoluzionario dii sini~tra che in Russia fu, in un prjmo periodo, nel 1918, ministro dell'istruzione con Lenin) al Congresso di Amst_erdam del marzo scorso della Associ 1 azione Internaziònale dei lavora– torll' ( quella sindacalista .e anarco-sindacalista con sede a Berlino). Come si vedrà, questa letliera è veramente molto interessante sotto ogni punto di vista. Dopo i saluti usuali al Congresso, lo Stei~– berg, che scrive a nome della delegazione este– r.a del « Partito dei Socialistn.' Rivoluzionart di Sinistra » e della « unione dei Socialist1 Rivoluzionari Massimalli'sti Russi », afferma che q~esti partiti,, pure avendo idee e metodi politici propri, sono animati dallo stesso spi– rito del mo,vimento sindacalista rivoluziona– rio. « Come voi, egli dice, siamo avversi aJ metodo dél marxismo }'.:uramente econe;1,rt:.:i che scarta la coscienza e la volontà moralfl dei lavoratori per non vedere in essi che de– gli strumenti ciecru' d'una. legge storica; co– me voi S1iamoostili al,lo 8tato ca.pitalistieo ed alle sue ideolegie, come voi rivoluzionari, ecc. Soilo (essi aggiungono) noi siamo per una dittatura delle classi p,roletàrie esercitata sot– to forma di Soviet contro la bo.r2:hes1a. mll. nen per una dittatura di partito forzata da sostenersi col terrore e l'impostura. Questa distinzione (osserviamo noi' dal pun– to dii vista anarchico) può denotare la bontà delle intenzioni; ma di fatto ogni dittatura~ si dica essa .di classe q d{1' partito, è sempre la dittatura di pochissimi su tutti, e le con~ seguenze pratiche sarebbero quindi le mede, sime. Le intenzioni sareb6ero rese vane dallo svhluppo logico del metodo dittatoriale, che sarebbe- i,l medesimo tanto se ado:i;-erato a no me di una classe c<;>me se a nome dL un par– tito. Ma lasciamo da parte la critica, e qui li– mitiamoci a riferire le idee esposte dallt. Stdt'nberg_ Il concetto dei Soci'alisti Riv. di Sinistra e dei massimalisti russi è che il partito, uniono l'deologica di uomini pronti alla lotta e al ,mcrificio, debba lasciare clie le, masse diven– tino indipendenti e bastanti a. sè stesse. IJ le, ro scopo è la, creazione di una società che ri– duca lo Stato al' minimo possibl1le e. che pro– duzione e distribuzi'one siano compito dei sin– dacati e de.Jlle cooperative, i qua1i, federatj, r- re pareranno e renderanno possibnle l'elimi– nazione d'ogni statalism~. All'jnterno della classe operaia, questa dovrebbe reggersi, se– condo una democrazia Vlimitata che abbia per punto di partenza e p.er base <li ±atto la personalità dell•uomo lavoratore. Questi scopi, se non sono i medesimi d 1 ella · « Ass. Int. dei Lavoratori » hanno però una. linea convetgente con questa. Questa lotta è oggi di:retta, oltre c:he contro la borghesia, contro i due nemici interni che sono il ri– formismo socialdemocratuco ed il comunismo bolscevico, i quali con metodi diversi ci .ri– conducono aJla reazione ,ed alla guerra. Perchè si combatte la borghesia e la social– demoora.zia è noto; ma bisogna dfre che .. 1 partito bolscevico russo, con tutte le sue se– zioni straniere, nolil è meno da combatte-rsi ' in quanto esso, impadronitosi della gloriosa rivoluzione di ottobre, si rivolge al prolteta– riato internazionale con le sentenze di Marx sulle labbra e con lo Jinout nelle mani!. Il partito bolscevico è divenuto un ostacolo. alla rivoluzione ed uno strumento della rea– zione mondiale. Col mezzo della sua politica. capdtalristica (la « Nep, n) e con Ja sua poli tica estera piena d'intrighi1 e. preparatrice di . guerre, come all'interno con la sua politica. di terrore, con la prigione, la deportazione, le torture e i supplizi, calpesta la dl'i'gnità umana. dei lavoratorii e travolge nella polve-– re la libertà del cittadino. Solo i socialisti rivoluzionari di sim'str.a ed i massimalisti1, insieme con gli anarchici' e i sindacalisti, hanno levato in Russia la ban– diera di una lotta irreconcilfabile contro que– sta. profanazione del socialismo e questa de– generazione della, rivoluzione di ottobre che ~– il bolscevismo. In Europa e· in America solo una :forza ·ha 'lottato·· c~raggiosamente ,e co– scientemente' per la lb.berazione dei rivoluzio– nari russi ed è restàta fedele. alla idea della. rivoluzione .di ottobre, . pur condannanao, i · metodi bolscevichi:. e questa. forza è venuta. dai sindacalisti rvolu~ionaÌi e dagW anar– chici. Le grandi masse organizzate politicamente oggi oscillano tra i social-demoora.tici controri. voluzionari ed i bolscevichi pseudorivoluzio– nari; ma già s'intra:vede fra loro un cambi1a– mento nel senso d'una terza corrente nè rifor– mista nè bolscevica, che offr:i'rà un terreno co-

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