Pensiero e Volontà - anno II - n. 11 - 16 settembre 1925
\ . PENSIERO E VOLONTA 1 (!ostarono a ~Iichole Bakunin quando questi • venue in Italia (dal 1863 al 1867) e prese a combattere le concezioni religiose e nazionali– sfache di Giuseppe M azzi,ni, fondando, in up• posizi'one ail' « Alleanza Universale » mazzi 1Liana, quell' « A11eanza <leJla.Democrazia socia– li~ta » (1), che incorni nei~ coll'essere composta. d1 soli italiani, ma, tosto di venne veramente in. ternJ;Lzionale coll'adesione cl.i rivoluzionarii di tulti i paesi. ed ebbe una decisiva influenza nella i: ropagazione dell' A.~sociazione I nte.rna• z1·onafe dei Lavoratori (« La prima Interna– zionale ») e nel dare alle sue sezioni <lei pae• si latini l'indirizzo sociahsta anarchico. L' Alfranza bakuP..ista fu un'organizzazione ~egreta, e ciò conveniva al temperamento dì Fa;nelli, vecchio cospHatore, abituato alla se– verità ed alla r:i'servatezza richieste. Egli ne .fu membro importante (fratello internazionale st·condo la gerarchia e la nomenclatura adot– tate dall'Alleanza). Con lui ent'rarouo nell!.-Al– leanz.a fra gli altri Carlo Gambuzzi ed Alber– to Tucci di Napoli, Attanasio Dramis <li Man. fredonia, già complice di Agesilao Milano, 8~werio Friscùt, celebrato dottore omeopatico d1 Sciacc::a e Carmelo Paliadino di Oagnanc, Varano, uomo di belle speranze ma che disgra. 7.iatamente per questionj private fu ucciso rnel fiore degli nnn i. Fane11i andò a Parigj nel 1867 insi'eme con F1 iscia (non con Oafiero, che entrò nel movi– mf'nto solo nel 1871) in occasione dell'Espo– sizione Universa.le, e ciò nccrebbe le sue reJ&– z1oni col mondo rivofnzlonnrio 1nternazJon.ale Nel 1868 irn:1ieme a Sawrio Friscia ed Alber to 1'ucci fu a Bernnr. al secondo Congresso del– la· Lega della ?arP ,, dello J.,ibr>rtà, dove Rru– kunin con dei memorabiii discorsi tentò di fare acr.ettare le idee drll'Internazionale dei Lavoratori, e battuto dalla maggioranza raclj. cale horghe.se, si ritirò insieme ad una mino• ranza, fra cni Tucci, Friscia e J.'nnelli, r:ér d& dic-arsi tutt.o all'.A~leonza e a.11'/nternazionetle. Non mi risulta che Fanelli sia stato al Con– gresso di Basilea nel settembre 1869 (il IV del– l' lnternazlonalr>), dove il solo delegato italia– no che trovo menzionato nei resoconti è Cap"• russo di Napoli. A quelJ'P.J:OCa forRe Fanelli stava ancora in ,Spagna, dove era andato sul finfre del 1868 per ir.c~ric,J dell' A llPanza. lt lavoro ehe Fanelli fece nella Spa~na è la ~)oria maggiore del secondo periodQ drl1a sì1a (1) Quell'"ssocia,:ione più tartii, o. "o.n°a d~l s;C?llifloa.t.o che dettero alla darol11, dltmocr::uiia sociale i oon:iunisti anto• rltA.rii tedesohi,. combiò nome e si chiamò '~ Alleanza dei ri– volusionarii 11ociali11ti ,,. vita. Egli mostrò attitudini eminenti ne1 sa• per scegliere gli uomini coi quali organizzò i nuclei segretr1' de11' .Alleanza, che a loro volta fondarono le l::iezioni delJ' internazionale. Fu• runo gli uomini scelti da .Fanelli, i Morago,, j Lcrenzo, i .Farga Pellicer, i Vinas, eco., che c.:tearon 0 nella Spagna, o più .i:recisamente in alcune regioni d:i' Spagna, come la Oata1og11a ti l' AndalusiRi, quel movimento operaio, ispirato dalle jdee anarchiche che fu e, malgrado tut,tu, resta uno dei più importanti e più promet– tenti del Mondo. Tornato in Italia Fanelli fu tra i plù va· lidi propagatori ed. organizzatori dell' lnterna– zionate, .i:ur restando uno dei meno conosciu– ti l1,_ causa de.I suo temperamentu riservato '-" cospiratorio e c;opratutto per il genere di la– voro a cui si dedicava, che era la sceita e la coltivazione di quegli uomini ch'egli stimava capaci di fare buona riuscita. Egli era un po' il no~tro i:apà, e siccome essendo deputato ai Parlamento poteva viaggiare senza pagn.re , c,ra anche il nostro commesso viaggiatore. Era il tempo quando gli amarchici erano in tutti\ Italia poche diecine. Ci conoscevamo tutti l!l· tirnamente, e non appena ne spuntava· uno nuovo subito Fanelli partiva in missione per conoscere. studiare, pesare la recluta novella.. A partE. 11 temperamento ed il gusto perso– nale Fanelli non poteva esercitare influenza , . diretta 8Ulle mn.sse, a causa delle prevenzioni che faceva nascere la sua qualità di deputato In quell'ei::oca di suffragio ristretto i lavo• ratori consideravano il deputato come un membro del governo odiato, come un nemi'co e, massime nel meridionale, semplicemente co– me un ladro. Ah! quanto sarebbe stato me– glio se le masse fossero restnte in quelle di• sposizioni di spirito! E non erano solo i lavora-tori a tenere i deputati in C'osl basso coucetto. Buona parte della borghesia non pensava diversamente. Valga il fatto seguente. Io ero studente e vivevo con mio. fratelJo ed una vecchia zia .che ..ci faceva da mamma dopo che erav·amo restati orfani. Di tempo in tempo veniva a trovarmi Fanel– li e ci ritiravamo a colloquio intimo ne11a mia stanza. Intanto io avevo mcominciato ad esser preso d'occhio dalla polizia, ad· esser çerq11jsi• to e portato i111 prigione. Mia zia si era allar· mata e, siccome mi voleva molto bene, pensav~ e diceva ché io ero un buon ragazzo -e che la colpa di quello ,,che mi avveniva era dei (( cat– tivi compagni ))_Naturalmente le mamme dei mlei comragni dicevano lo stesso dei loro figJiuoli !
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