Pensiero e Volontà - anno II - n. 10 - 1 settembre 1925

I J . ' PENSIERO E VOLONTA' 292 _____ __.!... _________________ _ alla tradiziO!Ile ed alle idee del socrali~mo tle !– In. prima Internazionale. Quando, astraendo dalla pratica del momento, l'Internazionale volle anticipare l'avvenire e dare uno scopo fi– nale alle sue lotte, assurgere ad un program– ma ideale, questo .programma fu wriarcMco tan– to nei deliberati dei suoi congressi come nel– le affermazioni dei suoi più celebri esponenti: da Ma1·x a Bakunin, da Reclus a Engels, d"' B]anqui a Malon, çla Oafì.ero a De Pé.~epe, a Costa, a Brolli!se, a Guesde, ecc., eçc., ecc. (ì). Parecchi· in seguito mutarono o precisarono iln senso diverso le loro ì'dee; ma nll'origint. tutti, sri~ pure per brevi istanti, fnrono ccn– cordi nell'affermare lo scopo anarchico dE>l movimento socialista. Pur conservandosi fino alla fi'ne rell-ttivn.merc te imparziale fra le varie correnti che la divj– devano, le quali tutte vi conservarorno di ·itto dr cittadinanza con uguali doveri e diritti, nella sua maggioranza l'Internazionale, !!pec-ie dal 1868 in poi, si orientò sempre più verso 11 socialism6 libertario. Fu così che gii ultimi suoi congressi apparvero veri ~ prnrri con– gressi aJilarchioi, sboccando verso il 1880 nf!l• la defini'tiva separazione delle due correnti del socialismo - la. democratica e:! ]'anarchic1:ti - ciascuna delle quali ormai i>,vevn.unn. s11a fi.. eono~ia distinta e cost'i'tuiva un movimento autonomo e indipend,ente una dn,ll'altra. La corrente socialdemocratica e autor1taria giunse ben presto, attraverso il parla.menta– runno, a dimenticare e far ,iimonticare le eu•e origini. Invece la corrente antistata,le e liber– taria c()IIlservòintatte le affecmu.:r.1-1ni teori<he e ideologiche dell'Inte1"1'1,azionale, o le sviluppò seguendone la traiettoria di partenza, ecce– zio!i. fatta per alcune sue frazioni di poco :r1l lievo, le quali attraverso l'individualismo con– dussero quelli! che avevan1 fretta di appagare ~ loro « bisogni ,, ~ « vivere la loro vita ,, ad oblitera1'e il nesso infrangioile tra l'indivi– duo e la società e a rinnegare quindi in un senso opposto le ·ragioni i'deali · dell'anarcht- smo. Ritornare all'ideale del socialismo significa a.dunque accettarne .senza timor.e la logica cOIIlclusione anarchi'.ca, quello che Pietro Go– ri chiamb « il coronamento pQlitico del so– cialismo », la socializzarlone della libertà (cr si permetta l'espres13ione) ,come completai:nento 1 cl) Lè 11.fferma,iioni anarchiche e autista.tali di tntti, an– cb,e di quell1 che piu. divennero in seguito avversari degli &,-narcbici, sono state mille volte ripubblicate. Blanqui, a dir vero, non appartenne personalmente all'Internazionale, ma. vi esercitò molta influenza 11.ttraverso i suoi seguaci che in Fra.noia vi app.'l.rtennero in buon numero. e garanzia della socializzazione della propr1'e– tà. L'ideale ana,rchico risolve infatti il duph'– ce problema del benessere e della libertà per tutti, propugnando una organizzaziooe sociale sulla ba,se• della solidarietà ,e del mutuo ap– poggio, per mezzQ di associazioni volontarie dei produttori-lavoratori per la pro3uziona. gli scambi', i servizi pubblici e la distribuzione, le quali assicuri'no a -ciascuno ed a tutti la sod– disfazione dei bisogni materiali, intellettuali e morali e, nell'assenza d'ogni potere coercitivo l'esplicazi~ne della massima libertà individua– b e collettiva. Ecco perchè dalla fine dell' lnternazionar:e (1880) in poi, ogni movimento realme111tesocia– lista e rivoluzionario, che di tant9 in tanto si è determinato ed ha esploso spaventando i priv'ilegiatr ed i dominatori e rincorando i di· seredati e gH oppress'i, ha avuto come coscien– te o incosciente molla d'azione la tendenza anarchica o all'anarchismo s1 1 è avvicinato. to stesso sindacalismo rivoluzionario, che naufragò quando pretese sostituirsi ai parti– ti di idee o s'atteggiò ,a nuova dottrina, e ri– piegò di nuovo verso il rì'formismo e l'oppor– tunismo quando l'errore del proi:rio uni1ate– r-alismo economico ed operaista maturò gli ul– ti'mi suoi amari frutti (mi riferisco qui in, special modo alla Confederazione Generale del La.voro francese, finita così lacrimevolmente, ron la guerra) - all'òrigine e fincliè non esor .. bitò dai suoi limiti e funzioni di.« metodo ri– voluzionario e libertario di azione e organiz~ zazione si'ndacale », e come tale ebbe un bel pe,.. riodo di sple111doree d1 successo, apparve tal- ' I mente permeato d'anarch11:1mo clie molti, e fu. un altro errore, lo credettero la stessa cosa che l'anarchia e pensarono che potesse sosti– tuirla. Era i} tempo in -cui G1'orgio Sorel vedeva, nell'anarch'ico Pelloutier « un grande servit.;> re del popolo » e negli anarchici quelli cb.~ avevano dimostrato coi fatti', eotrando nei sindaeati che « si pub agire, organizzare gli oferai e fare cose._pratiche eccellenti nel pre– sente.e piene di' avvenire, ssnza degenerare » (1) « La sintesi sociale che la società borghese ha retta - scriveva Arturo La.briola (2) - aepa,. rand 0 · l'-uomo da.I cittadino, il sindacato cer– ca ricostrufre ... cOIIluna serie di sforii costanti. Il risulta.t.o di tutti questi sforzi è la ricompo– sizione dr quella sintesi socfale ... che instaura ~1) Prefazione alla. HiBtroire des Bourse du Tra11ail par F. Pelloutier, pa.gg. 1 e 16. 1902. (2) A. _LABRIOLA - Riforme e Rivoluzione Sociale. - Ed. Cagnoni, Lugano. 1916- • pag. 206.

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