Pensiero e Volontà - anno II - n. 10 - 1 settembre 1925

PENSIERO E VOLONTA' 1 2U7 In tema diprotestantesimo T n cert1' ambienti intellettuali italiani, tut– t'r.ltro che trascurabili per il loro valore, ~i va. sempre più accootuando la tendenza a vo. ler fo,re rientrare nei limiti di una riforma r€ligiosa in senso protestante il movimento d1 1 emancipazione sociale del nostro paese. E' un abbaglio e niente altro. Se, come è vero, una rivoluzione religiosa si agita nel fondo della rivoluzìone sociale e ne costitui– sce anzi, forse, la base psicologicamente più profonda, ciò non vuol dire per altro che que– -sta i:ossa, consistere in un accomodamento - amp,io quanto si •voglia - del cristiamesimo, del quale il sociàlismo (preso nel senso gene• •rico) è invece il superatore. E ciò non dal pu– re, lato dommatico, in cu'il,oramai solo agli 1.1,r-– retrati o ai preti - se cattolici o protestanti importa poco -- è lecit~ indugiarsi, ma più precisamente nel suo :fond'amento etico, rasse gnaziooe al ma.le e car'ità in nome di un cièÌ,) illusorio. che il socialismo sostituisce con lo sforzo e la solidarietà in nome della vita e del- 1~ sue gioie supreme: la pace e il benessere. N oj non -,::ossiamo dunque mirare al prot~ stantesùno, per il :fatto stesso che miriamo a! di là del cristianesimo, ni cui quello è una :forma. Nè varì·anno a trattenerci le Qeneme- 1·enze del protestantesimo stesso. Esso fu, è vero, a suo tempo. un movimen– to rivoluzionario che, tr1:1tto dalla forza del <mo slancio al di là delle proprie intenzioni seppe, passando dalle sfore della teologia in quelle della vita, imprimere ai popoli che lo abbracciarono con vigore di pensiero e un~ rigoq;lios.iU. di vita che ,costituiscnno la base delle moderne società an~Io-sassoni, e rio~ mancò dj esercitare anche altrove ·special– mente in Francia. il suo influsso benefico. Mn. ciò non toglie che essa rontenga. capitali di– difetti e che dì fronte al sorgere del sociali– smo. che ha ben altre basi e ben altre pos– sibilità di sviluppo, rapprestmti, pur ·distan– ziandosi dal c:ittolicismo, un ciclo di lJeni,rero e cii storia esaurito. Nato in Germania quando il m~mdo latino, nlib:trbtca.tosi a.I cattolicismo che perpetuavi\ f !rit.to, nuova forma il sogn·o universalistfoo del– l'jmr,ern romano, appariva, mal_grado le seo– perte e il rinascimento, incapace di equiliorar– Ri " di rinnovarsi, iJ protestantesimo rappr"'° s,mta, :inzffutto e sopratutto. l'ideologia del ris-çcglio di una. razza. II prindn.i'o della li- .hntiì cfi coscienza, rhe f!embra il suo tratto caratteristico. entra in esso solo in quanto giova a scuotere i I prestigio del mondo, lati– no. Tanto è vero che i protestanti, pur eS– sen<lo solid~li nel coodannare l'assolutismo religioso del papa, non mancarono di dare, nei loro reciproci rapporti, spettacolo della più feroce e sospettosa ìntolleranza 1ntolle• ' ' ranza del resto che è proi:ria del pensiero re- ligioso, i'ncapace di critica. E tuttavia i] protestant<isimo fu utile, corno lo sono tutte le ribelliom, non tanto i:er i princip ii che poneva sul terreno religioso, quanto per il s1'gnificato che assumeva di lot- ' ta della libertà contro l'autorità, e perciò co- me risveglia.tare di energie; utile sopratutto nel campo sociale perchè, IIlega.ndo i privilegi ecclesiastici e 1 1 1 potere politico della Chiesa., veniva indirettamente a mettere fine, alme– no in teoria, al concetoto tP.ocratico che, attra– verso l'impero. e la sua j deologia, era riusct– to, dal mondo antico, a trapiantarsi'; interna– zionalmente, nel Medio-Evo. Ma il protestantesimo, che fu una cc 1t1for- ma », non seppe, nP Io potrà pi11 mai, farsi cc Rivoluzione ». Esso riformò il crtstlane– simo, ma nmase nell'orbita del cristianesi– mo. Ne abbattè dei dommi second~rì, ma non ebbe l'ardire di individuare e di l't,ttaccare il domma centrale dal quale gli altri erano lo– gicamente dedotti, quello cioè della div'i'nità di Cristo. Non intendo qui discutere quali sono le ca,use di questo arresto della logica prote. stante. Mi fermo solo a osservare che la « i:ro– testa » del mondo germanico contro la reli– gione che gli era venuta da R9ma si :ferma alla parte coreografica e riempitiva cli questa e non penetra al nocciolo. Ma dalla Riforma in qua molte cose sono mutate. La Bibbia. prima assai imperfetta.– mente conosciuta, è stata, in v1'rtù appunto dello spirito indagatore· acceso ·da] protestan– tesimo, fatta oggetto di studi e di indagini, di 1 analisi e di raffronti. che cost'i'tuisco:ao forse una delle· glorie maggi ori della moderna criti– ca storica e filologica -·· e ciò senza, parlare ·dei risultati raggiunt't in un campo ancor i:Ht vasto dagli studi di psicologia e antropologia applicati alla spiegazione dei fenomeni réli– g1'osl. II pensiero umano, liberatq in virtù del protpstantesimo, si è così spi~to !!no a un punto dove il protesitantesimo non può r.·Ht a-- guirlo. La critica biblica, oltre ad averci rivelato che i miracoli d'i' Cristo sono una pia menzo– grr o o 1111 8Hnbolismo e. che Ie· profezie appli– cate al Cristo non sono che antiche espressioni della poesia nazionale ebraica prese poi alla •

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