Pensiero e Volontà - anno II - n. 10 - 1 settembre 1925
PENSIER,O E VOLONTA' 231 che ·wna candela accesa ne può accendere altrtJ mille ,çe11,za perciò consumarsi più 1)'1'esto e che -u-na macchina non si consuma più 17resto se fa un lavoro. utile che se si muove per nulla. Io, pur non comprendendo troppo, non mt scandah'zzerei certamente _se uno negasse il detto principio della conversazi()(Ile dell'ener– gia, vale a dire che nulla si crea e nulla si distrugge, Questo principio, come. ogni altro su cui si fonda la scienza non è in sostanza, c:hAuna rpotesi, utilissima per collegare i fa~ ti conosciuti e spingere a cercarne degli altri, ma non può lasciarci pienamente· soddisfatt; perchè non ci svela che cosa è l'energia. Se qualcuno mostrasse l'insufficienza di quell'ipotesi e provocasse così ricerche e spie– gazioni in una nuova direzione, non ci sareb– be che da rallegrarsene. Ma bisognerebbe ap– _1:oggiare la critica a qualche fatto ed a qual– che ragione; e invece le obì'ezioni del nostro compagno mi paiono sfornite di ogni vali– dità. La fiamma della candela accesa comunican– do il fuoco ad altre s 1 i raffredda un poco aQ ogni contatto con un lucignolo freddo e fini– rebbe collo spegnersi' se i contatti si seguisser,– troppo rapidamente e senza aspettare che la energia chimica della candela trasformando– si in calore avesae compeillsato il raffredd~ mento P.rodotto dai contatti coi lucignoli fred– di. In conclusione )a candela durerebbe di più, con luce meno ì'nteni:ia e regolare, nrn nè essa nè le altre che essa ha é&ccesei:ro<tu,r– rebbero più- o meno energia calorica, lumino– SP., ecc., di quella che sotto altre forme 1erit' contenuta nei loro componenti e nell'ossigeno con cui Si sono combinati. « . Una, macchina non si consuma piti presto facendo u-n lavoro utile che muovendosi a vuo• to >1 ! Che significa q11esto lavoro utile? Que– sto dell'utilità è un concetto umano che non ha posto in meccalJ'lica razionale. Utile, o inu– tile o dannoso per gli uomini che sia il movi– mento di una mac~hiina, essa non produce nè distrugge energia, ma semplicemente la tra– sforma e la trasf.ol 'ta. In ogni modo, se ma~ gli esempii citati da Hz provassero davvero qualche cosa contro il principio della conservazione dell'energia, si arriverebbe a questa strana conclusione che egH, voleilldo con Kropotkin estendere la l~g– ge meccanica anche al mondo morale e socia– le, riesce a sottrarre ad essa anche i'l mondo materia.le in cui esst"t appare inconteetabtle. *** A me sembra. che chi e,ccetta. la definzione kropotkiniana dell'anarchia et dibatte in un in- \ sanahJe illogicismo. E' stato detto che ognu- no è padrone delle sue premesse, cioè che ognuno può mettere a base dei suoi ragiona,. ·menti il principio che gli sembra vero, rica,.. vandolo, secondo la sua mentalità, dalla esp"– rienza o dalla fantasia o un po' _dall'una, e. un po' dall'altra. Ma una volta affermato il pr .'ncipio, le conseguenze derivano necessaria– mente, governate daHa logica che è la legge de} pensiero ed è· la stessa per tutti. Quando si è affermato che « tutto quello che avviene deve avvenire » com~rendendo in quel tutto anche dò che l'uomo pensa e vuo– le e fa, quando si ritiene che 1:ensiero e volontà non sono che il prodotto di forze mec raniche. di 'Ulrti, fatali o casuali, fra atomi materiali, non si può poi dire che l'opera uma– lilfl. possa in un modo qualsiasi agire sugli a"– venimenti, nemmeno affrettandone o rallen– tandone il corso. Quando si. ammette che l'uomo non può fare diversamente da quello c.he fa, nessun acrobatismo logico può dare un significa,to reale alle parole libertà e re~ .~ ponsabftità. * * * In conclusione, se si pjgliasse sul serio la. dElfinizione di K.ropotkl'n, tutti quelli che hanno dell'universo una concezione diversa da quella meccanica, o che non ne hanno alcu- ' na-, come temo sia il caso del sottoscritto, si troverebbero messi fuori dell'anarchismo: co– sa che non era certo nell'inoonzi'one di Kro– potkin e non può essere in quella dei no. stri compagni meccanicisti, rnaterialìsti e de– termi'nist1·. E sopratutto non conviene a noi. Perciò, lasciando da parte la incerta filo– sofia io preferisco attenermi alle definizio- ' . ni volgari', le quali· ci <licono che l'Anarchia è un modo di convivenza sociale, in cui gli no– mi111ivivono da fratelli senza che nessuno pos– sa opprimere e sfruttare gli altri e tutti ab– bi auo 3, propr1'a disposizione i me.zzi che la, ~jviltà. dell'~poca può fornire per raggiunger.& il maS&imo sviluppo ~orale e materiale; e- 1' Anarchismo- È' il metodo per realizzare Panar– chia per mezzo della libertà, senza governo, cioè senza organi autaritarii che con la forza, sia pure a fin di bene, impongano agli altri il proprio volere. . . ERRICO MALATESTA. l l cardo selvatico trasportato da un terreno ,1,rido 'tn u-n suolo grasso cambia le ,su-e spi-ne in fiori. Un botanico. •
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