Pensiero e Volontà - anno II - n. 10 - 1 settembre 1925

230 ·PENSIERO E VOLO.r T_'\.' componenti chim;ici restO/lio, ma il lavoro utile che era possibile con la distrwtta composizio– ne dei componenti è annientata. Non è in so– sta111,za la ,stessa cosa che avv1·ene quando l'uo– mo di genio è ucciso e sono p,:rdute con '1u,il le idee che più ta1·di egli avrebbe potuto svi~ luppa1·e? *** « Quello che avviene deve avyenire ». E' vero. .Ma tra le forze dete'rm.ina111,ti ci è anche il pensiero, la volontà e l'azione degli uominiJ· c1: è anche la nostra coscienza la quale ci dtce eh,, ma,qgiore è l'eneroia che ciasc1.tt1i di noi dispieoherà e pi,1ì, presto arriveremo. T o non veggo ùi questo concetto nessnna ra, gione ver diminuire la nostra energia e le no– stre sperarnze. Similmente io so che sono un prodotto del mio ambiente, della mia educa– iione, della mia natura congeTIIÌ,tasenza che questa mia conoscenza dirn,i'1'l,ll,Usca vn q,lcmi modo il mio sen,so cli respon-~abilità. Quando fo aoisco bene sectJndo il mio aiudizio, io sono contento, e quW.11,do no 1:0 son 0 scontento: d questo ba.~.taperchè iò faccia del m.io megli?> per 1•estare nella b11,onavia. * * * I o ho letto « Pensiero e Volontà » fi·n dal iuu primo apparire, e voglio profittare della occasi-on.eper esprimere la stima vn cUi tengo l'eccellenza e l'alto tono del'la rivista ·e la rni,a gra tit1ui1'.neper ciò che da essa ho appreso : ee– s.a in molte maniere ha risch 1 arato il mio giu– dizio .sulla ' sitoozione e sul còmpito che ci spetta. · ì ri, Norvegia abbiamo solo U1i peri·odtco 0/11,U,r Chico, che esce mensilmente. Ho tradotto per esso varii articoli di « Pensiero ·e Volontà », e, son dolente che la di.ffe1·enza di lvngua impe– d,vsceeh' e.<?sa sia letta nella su.a totalità da mol– ti miei compatrioti e specialmente tra i lavo- ratori. · Oslo (N orvPrf"a), .1 agosto. \ . Ringrazio dei complimenti e rispondo. Hz. Ciò che dice Kropotkin nella conìereinza (deJ 6 marzo 1896) a cui. Si riferisce il nostro compa. gno norvegese Hz, non spiega e non gusti fica l'idea, per me arbitraria ed assurda, chl' l'Anarchia sia « una concezione d,ell'universo oasata sull'interpretazione meccanica dei feno– meni ». Si tratta di oscure e contestabili analog,e tra la vita sociale e cert'l'·fatti (o supposti fat: ti) del mondo fisico ·e biologico, che Kropotkin deve aver messi là perché allora, era di moda il ficcare in ogni cosa << la Scienza », senza annettervi egh' stes~o grande importanza, vi– sto che comincia col dire: « Prendo alcuni. esempii elementari nel campo delle scienze na– turali non pe1· decvwrne le nostre idee sociali -- siamo ben lontani aa ciò - ma sempll'ce– mente per far meglio risultare certi ra.pporti più :facili a capirsi nei fenomeni constatati dalle scjenze esatte che cercandone gh 1 esempii nei fatti così complessi delle società umane ». Eù infatti, pagato il tributo alla moda del· , l'ora, egli, di botto, senza apparente legam~ logico, passa a difendere l'anarchia con argo• menti denvati dal desiderio di giustizia, di libert:\, di benessere i:er tutti, che nulla han, no da. fare con le scienze naturali. Del resto, se si vo]esse esaminare con rigore qnell 0 che Kropotkjn dice nella citata) confe. renza, bisognerebbe ardvare alla conclusione che egh 1 stesso era in fondo tutt'altro che un meccanicista. « Nulla - egli dico.- di presta– bHito in ciò che noi ·chiamiamo al'rnonja della natura. Il caso degli urti e -degli scontri -è sta– to suff1'ciente per stabilirla ». Dunque IL CASO 7 ! Ma come, si può concepire che qual– che cosa avvenga per caso senza supporre un agente libero, una fo1•za che, senza causa 8Jil· terior(', sopravvenga ad alterare · l'equilibrio: statico e dinamico di già esistente 7 E poi, che cosa è quest'armon1ta della tia• tura, quest'ordine r,aturale, a cui tanto spesso– fanno appello gh 1 anarchici che s'ispiraJilo aJle idee di Kropotkin 7 Che cosa han di comuns quell'armonia e quelJ'ordine con l'armonia so– cfo/.e che è lo s~po vero dell'anarchismo 1 La Natur~ edifica e dìstrugge, fa nascere, fa soffrire e fa morire, crea la vita e fa in modo che essa filon può mantenersi 1:1e non di– struggendo altre vite. Natural~ è l'amore e la. gioia come è naturale l'odio ed il dolore; na– turale è l'abbondanza come è naturale la ste– rilità e la miser.ia; naturaJ.e lo schiaccia.mento• del debole la parte del forte; nattJrale l'ura-· gano, il terremoto, '11 cancro, la, tubercolosi ... Affè mia che quest'o rdine naturale somiglia hen pH1 r.t,ll'ordine borghe.se che a quello .. che vogliamo noì ! Tutto ciò che esiste ed av– viene indipendenternènte dalla volontà e dal– l'opera degli nomini è naturale e risl)onde fo1•. se ad una necessità meccanica; ma fil0n è certa.– mente armonico, almeno nel senso che noi ~ia– mo alla parola a,rrnonia, quaJildo l'invoch;a,mo per la salvezza e la felicità degli uomini. *** Hz trova a ridire sul princ1~10, general- mente accettato nel campo delle scienze fisiche, della conservazione dell'energia, ed osserva...

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