Pensiero e Volontà - anno II - n. 10 - 1 settembre 1925

PENSIERO E VOLONTA' 225 _________ __:_ _____________________________ ;__ __ , proprietà terriera? Il !Problema non è così ·semplice come a taluno può apparire, e non è di quelli che, per evitare contrasti, si pos– sono ignorare. Esso coinvolge questioni di libertà, di diritto, di economia e di psicolo– gia ... I contadini piccoli ,proprietari in Ita– lia, oggi, sono centinaia di migliaia; domani potranno ess~re dei milioni. Perciò il !Pro– blema che li riguarda è problema vitale. Che cosa si intende per picc~la proprietà terriera? Un contadino possiede un campo che gli dà lavoro e pane. iPer coltivarlo non ricorre· a mano d'opera salariata bastando al– la bisogna le braccia sue e quelle dc.i ~uoi -congiunti. Al più, e solo quando l'urgenza lo richiede, ricorre ad uno scambiò di mano d'ooera con un altro piccolo !Proprietario. Oltre la terra -possiede i pochi strumenti ed il poco bestiame necessario pel lavoro e ma– gari anche la casa d'abitazione. Questo con– tadino è un piccolo proprì.etario. Non è pic– colo propri_etario quel contadino che, pur la– vorando il suo caml{)o, possiede u'lla quantità di terra esuberante pel lavoro suo e quello dei suoi congiunti e perciò ricorre all'aiuto di. mano d'opera salariata;· non è piccolo pro– prietario il mezzadto e nemmeno l'affittua– rio : costoro hanno la terra in uso, ma non la possiedono. Il contadino piccolo proprietario è tena– cemen.te attaccato alla sua proprietà, è bra– moso di aumentarla sempre ed è deciso a difenderla con ogni mezzo. E' una questione di jpSicologia. Perciò non è difficile preve– dere che ,quando il diri:tto di proprietà in– dividuale ifinirà per crollare sotto i colpi del nuovo diritto p~oletario, il contadino, salvo le dovute eccezioni, non si rassegnerà giam– mai a cedere Ja propria terra. Anzi, mez– zadri e piccoli affittuari s'impadro1;1ii:anno delle terre che hanno in uso- diventando à lor volta piccoli proprietari e creando così un cc fatto compiuto» contro il quale sarà difficile reagire (3). . E!Jpure la piccola proprietà teyriera non è attualmente e non sarà mai una fonte od un mezzo di- progresso sociale e di miglioramen– to tecnico. Se nell'ordinamento odiern~ rap- (3, FnANoe:soo COLE1'TInel suo volume testè uscito: "La popolazione rurale in Italia e i suoi caratteri demografici, psicologici o sociali,, indaoando su dati statistici dice che dal censimento del 1911 risulta· che il numero degli a.gricol _ tori ohe, in Italia, conducono o lavora.no terreni proprii o della famiglia. è di 1. 715.000; quello dei D\ezzadri o ooloni di 1. 581. 000; quello déi fitta.voli 694.000. Cifre imponenti, ohe dal 1911 ad oggi sono aumenta.te e di molto, sia. perohè l'Italia 'li é annessa nuove provincie, sia pj:lrchè in questi u.ltimi anni la piccola proprietà si è estesa. presenta una forza di conservazione ~iale e di misoneismo tecnico, nella società liber– taria rappresenterà certamente un focolaio di restaurazione del vecchio regime abbat– tuto'. . Inoltre, essendo tecnicamente miso– neista, la piccola propri-età sarà dannosa alla ,produzione. La società 1ibertaria avrà biso– gno di ottenere dalla .terra il massimo ren– dimento col minimo sforzo; il migliorato te– nore di vita chiederà maggior consumo di derrate,. il crescere della ·popolazione dovrà essere seguito dal crescere della produzione agricola. Ma il contp.dino piccolo !Proprieta– rio, più che d'el massimo, rendimento e dei bisogni della collettività, sarà preoccupato del suo interesse immediato; sprovvisto di mezzi ed incapace di procedere verso una produzione intensa, si chiuderà nel suo cam– •po ,cercando con ogni astuzia di cedere i suoi scarsi prodotti ad usura. Il comunismo di Stato risolve la questione sul terreno della forza : guardie rosse, espro– priazione, requisizioni, fuci1azioni.•. Ma il comunismo di Stato non è comunismo, è una semplice beffa giocata al !Proletariato. E poi sul terreno d'ella fÒrza non si risolve un bel niente, perchè se il -contadino non semina, la terra non dà frutti, e non si può met– tere un.a pattuglia · di guardie rosse a lato d'ogni contadino, p~rchè in tal caso lo squi– librio fra produttori e consumatori sarebbe tale che in breve tempo provocherebbe. una carestia disastrosa. Arrivare alla libertà seguendo l,a via del– la libertà, creare il comunismo senza Sta– to e ,perciò senza organi autoritari : qu~sti sono i caposaldi della dottrina anarchica. Quindi niente guardie rÒsse, niente imposi– zioni, niente requisizioni. .. Di fronte a que– sti principi l'interrogativo: che fare? è quan– to mai !Penoso e l,a risposta diventa ardua. Bisogna affrontare l'interrogativo' ~ studia– re a !ond'o la questione per dare m;ia rispo– sta risolutiva basata -~ulla rr·.altà, ,ulla ne– cessità e sulla possibilità. ,. Storiadellaproprietà terriera E' opportuno, prim~ di !Procedere oltre, fare una rapida scorsa attrav-erso ,le età per stendere una succinta storia della proprietà: terriera. ' Si è scritto molto intorn~ · alle origini ed allo sviluppo di questa !Proprietà; ma nes– suno ha potuto di~ostrare e sostenere in modo inconfutabile una tesi che consacri di , fronte alla giustizia, il diritto di possedere

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