Pensiero e Volontà - anno II - n. 8 - 1 luglio 1925

1 8 PENSIERO E VOLONTA' I .. . . ' che:,dal 1898 al 1910 l'Italia aveva goduto un periodo di prosperità, ma si deplorava che es– sa avesse fatto una politica estera modesta. Si volle dare un nuovo sla.ncio allo spirito nazio– nale e si inaugurò la, politica delle. avventur0, la politica imperialista. Il Papini enunciò il suo programma in un <liscorso ·raccolto nel suo volume: Vecchio e 1nwvo n,(,(zionalisnw. Il Papini si scagliava contro « l'irragionevole rispetto della vita u– mana ». L'uomo, secondo 1 ui, non ha il diritto <li vivere, la vita umana non è cosa sacra. L'o- dio per la guerra, eglj diceva, lo sdegno per le 1·epressioni snnguinose, il diritto alla vita dei lavoratori e degli infortunati, la prevenzione ingiustificata dell'igiene pubblica, la pietà pci condannati, l'abolizione della pena di morte, il compin.nto per l'uccisione e il suicidio sono tanti fatti, segno di quest'unico e· domin·ant., pl'nsiero: - « la vita umana ò sacra, il soffio di qualsiasi omicciattolo è prezioso più di m, impero, la vita di qnalche migliaio di soldati ha più valore della potenza di una nazione; la paura del sangue è diventata l'incubo degli uo– nrjni moderni'>>. Così la vita individuale si impone ai grandi interessi collettivi. Razicnal– mente questo sentimento non ba nessuna con– sist,enza, ma praticamente esso è sommamente pericoloso. Il sentimento di chi piange su ogni scalfittura e inorridisce per ogni strage è con– trario alle grandi necessità dello sviluppo dt una nazione. Quindi bisogn·a rigettare le vec– chie debolezze, le vecchie lagnanze, le vecchie viltà. E mentre i vili umanitari gridano contro la ·guerra come barbaro avanzo di trapassata ferocia, noi (diceva il Papini) la pensiamo co– me massima risvegliatrice dall'infiacchimento, come mezzo rapi do ed eroico di potere e di rio– cliezza. Il Papini ripiangeva l'obbedienza assoluta dei gesuiti (e forse c'era già un germe in lm d:el futuro autore ·della vita di Cristo); deplo– rava la decadenza del principio d'autorità, la. prevalenza. della favola dell'uguaglianza .uni- versale, la depressione dello spirito militare, la avversione alla Chiesa. Per lui il culto della vita e lo spirito d'indipendenza eran debolez– ze; si rispettava. troppo la vita. Inoltre il Pa-– pini si scagliava contro il positivismo e l'ant.i., clericalismo, proclamava la necessità della re• staurazione dell'aristocrazia, dell'espansione ,~oloniale, delle guerre. _Bisognava abbattere il socialismo, le Camere del lavoro, gli scioperi, la lotta di classe. Ed infine si domandava: Reazione 'I ebbene sì, reazione; la parola non ci spaventa. Il volume del Papini è il vero vangelo del fascismo. Oltre agli attacchi feroci ai principii del socialismo, alla solidal'ietà internazionale, all'amore della pace, oltre all'astrazione piena della violenza, della .guerra, del principio di autorità, dello spirito di conquista, vi sono contenute :tnche delle ripugnanti invettive con– tro l'ir1·agionevote diritto della vita umana, che, secondo l'illustre Papini (quello stesso che durante la guerra elogiava le carneficine fe– ccndatrici del suolo e scioglieva un inno at caldi bagni di sangue dopo le sciocche lattig1- ncsi tà umanitarie), serve solo a tarpare le aH all'idealismo e a sacrific•are gli interessi collet tivi alle brutali esigenze della vita materiale. Contemporaneamente il Marinetti proclama– va la guerra unica igiene del mondo; Corradi– ni e Coppola deridevano lo spirito umanitario ~ .le più nobili aspirazioni alla fraternità dei popoli. Per loro la civiltà non cammina ohe su una strada di sangue, e la fraternità, l'umani– tà, i più gentili sentimenti non fanno che ram– mollire e castrare i popoli. Il loro ideale, in– s~mma, è la bella tigre magnificata dal Nietz– che, la bella tigre-avid·a di sangue umano, e che non ha debolezze sentimentali. Nel 1905 il superuqmo Morasso 1 deplorava nel suo Imperialismo che il progresso dello spirfto di civiltà aveva screditato i principii di auto– rità, di dominio, di crudeltà, che sono indi– spensabiH allo sviluppo e alla potenza dei po– poli. I1 superuomo Morasso potrebbe ora esser contento; - conclude il De Sanctis - la, cru– deltà è stata riabilitata 1 CATILINA cc Lo studio somiolia alla virtù morrile, eh,~ e ope1·a di imo sforzo,· onde anch'esso è vir.J,ù e consiste in iin' assidua tensione dell' anim.o e dello spirito. Le forze della mente, come 1 rtiuscoli del corpo, vi_goriscono pe.r l'esercizio/ ed, Ercole, in cwi la filosofia storica idealeg. aiava la maschiezza morale e civite, è non solo il modello del virtuoso, ma ezievndio del sa1,·io e dello scienziato. GIOBERTI. (Rinnovamento civile d'ltalié..ì,

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