Pensiero e Volontà - anno II - n. 8 - 1 luglio 1925

I . ' 186 PENSIERO F; VOLONTA' predilette della psiche collettiva ; la naturale filosofia di un'età impulsiva e brutale, tutta straripament~ di passioni cieche e irriflesse. FILIPPO BURZIO: Neo - positivismo. (lt Buretti, Torino.· - num. del 25 mag– gio 1925). Il B~rzio constata che <la un trentennio circa, da quando cioè Hrunetière lanciò la sua frase sulla « bancarotta della scienza » l' I– dealismo (si parla qui del sistema filosofico di questo nome, da ·non confondersi con l'i– dealismo politico e sociale) è arrivato a do– minare quasi incontrastato in tutti i campi; ma che, appunto per ciò s' a"via alla sua cri– si. Forse una riscossa neo-positivista è già in cammino. L'idealismo è salito, e naturale che discen– da; ha vinto, è giusto che perda; ha vissuto, è fatale che muoia. Anzitutto, si prepara una eclisse dell'idealismo, come moda intellettua– le, diventata stucchevole quasi quanto il <lan– nunzianismo. Vi sono poi ragioni di decaden– za contingenti, connesse con la politica ; ma su ciò non bisogna basar,<;i troppo, perchè se l'idealismo di Gentile subisce l'influenza ne•– gati va della sua poli tic a scolastica, cl'aJtra parte v'è l'idealismo di Croce che 1·esiste ad ogni assalto con molto vigore, e non,. ha le cause cli debolezza del primo. Altrove invece è il tallone d'Achille, la malattia organica di cui soffre l'Idealismo : è nella logica, nella sua teoria della Conoscenza ; là dove si nega il dualismo del soggetto e dell'oggetto, cioè la .esistenza della natura, delle cose in sè, del mondo esterno ; dove si nega in conseguenza il Vfl,lore della scienza. · Il Burzio crede che il problema, più che sot– to la forma teolog.ica, si presenti oggi sotto un'altra forma che interessa la scienza. Lo spirito scientifico . è . troppo vigoroso e prepa– ra una riscossa. Un indice di q~esta riscossa scientifica l' A. !o trova in un libro relativa– mente recente del Meyerson sulla «· spiegazio– ne delle scienze » uscito a Parigi nel 1921 e di .cui in Italia non si è rilevata fin qui l'impor– tanza. Colore,, che volessero conoscere le ra– gioni, non politiche o superficiali, ma profon– de della imminente crisi dell'idealismo leg- ' geranno con :profitto tale lib1·0. • Si d·imostra, -nel sistema di pensiero che ,questo libro mirabilmente rappresenta, come la scienza non sia solo · quella costruzione •« pratica »· eh~ vorrebbe l'idealismo; ma m quella pa1·te della realtà che va sotto il no– me di Natura, o mondo fisico, essa sia una ~era filosofia, anzi (pur co~ le sue imperfezio– ni logiche) l'unica buona filosofia. Quando, ora è più, di un secolo, in uno sforzo audace ma anche eccessivamente am– bizioso, l'Idealismo ha voluto ridurre tutto alla sua stregua, e soppiantare anche la scien– za, ha prodotto la hegeliana « filosofia del– la natura· », di cui la storia del pensiero non l'icorda fallimento più· clamoroso. Il tentatiyo di « dedurre » per mezzo della logica la natu– ra delle categorie spirituali partorì una mo– struosità. La filosofia di Hegel su questo punto fu <lel tutto sconfitta. I neo-hegeliani, che sarebbero poi gli idea– listi contemporanei, hanno bensì ripudiato un cotale aborto, ma senza sostituirvi niente : essi anzi giungono a dire che una vera filo– sofia o scienza della natura non può esistere, e che non esiste nemmeno la Natura. Oggi però vi sono di quelli che, non poten– do risolvcl'Bi aù abbandonare le posizioni del buon senso, trovano che tutto ciò è troppo poco, che è inconcludente. Ora, per il buon ·senso, l'esistenza e la libertà, di quella ener– gia intima che chiamiamo lo Spirito, ha la stessa consistenza dell'esistenza della natura. La posizione del buon senso è dunque una po– sizione dualistica, la scienza non la nega, la filosofia idealistica sì. Vero è che questo dualismo tra lo Spir,ito e la Natura, dà origine a contraùizioni logiche ; vero è che un'intuizione profonda, se pure oscura, un'esigenza potente del pensiero 1n– travedono' questa separazione dello spirito e delle cose come fittizia e provvisoria ; vero è che passare dal dualismo a un superiore monismo è il problema stesso della filosofia. Ma se l'esigenza è legittima, non v_uol dire che siano vere le risposte che essa ha provo– cate. Non si sarebbe lontani dal vero quando s1 dica che le du'e risposte più recenti furono entraimbe unilaterali : Il Positivismo (in sen– so lato) negando lo Spirito e la sua libe:rtà a vantaggio della Natura e delle sue necessità ; l'Idealismo che vi ha reagito, negando la N a– tura a vantaggio dello Spirito. Insufficienti il Positivismo e l'Idealismo, al prevalere at– tuale del secondo si prepara a controreagire la corrente scientifica. Forse agli eccessi idea– listici, il vigore dello spi;çito scientifico rea– giirà con un neo-positivismo. Il senatore Pais in una discussione al Se,nato diceva : · « Il filosofo idealista è un uomo per 4

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