Pensiero e Volontà - anno II - n. 8 - 1 luglio 1925

PENSIERO E VOLONTA' 185· sica che sul trono del mondo pretende d'aver posta la ragione, la dominatrice vera al con– trario è la forza cieca oscura, inconoscibile e incoerc:.bile della vita, « che è perchè è, che è così. perchè è così ». In nulla nell'idea– lismo attuale lo Spirito si distingue dalla N a– tura del vecchio naturalismo, che 1 del principio del suo essere è schiava e non se ne può li– berare. Ne viene per conseguenza che può esservi spontaneità ma non libertà. Nel suo fondo intimo l'idealismo attuale è agnostico, irrazionalistico. Per· l'intima forza del suo principio esso, conclude proprio l'op– posto di ciò che pretende di ,essere. Meglio che teoria dello spirito comme ·atto puro do– vrebbe chiamarsi teoria della Natura com~ spontaneità bruta. Per l'idealismo attuale lo Spirito s1 muo– verebbe secondo un processo, che in sostan– za è come una via senza principi.o nè fine~ in_ cui non si è· mai più vicini o più lontani dalla meta ; in ogni punto se ·ne è ugualmente vi– cini o lontani che in ogni altro. Per lo Spirito così concepito muoversi vale quanto stare fermo. L'idealismo attuale finisce così col negare il movimento, la storia e il progresso. Il divenire di cui esso parla è tanto poco un divenire, quanto poco un tizzone roteante con rapidità è un circolo luminoso, benchè tale appaia a chi 1o vede. Questa filosofia che ogni momento ha in bocca la Storia è net suo fondo radicalmente « antistorico ». Nell'atto dello Spir.ito concepito in quel modo è impossibile l'introdurre differenze, è impossibile fare distinzioni. Ma se tutto è atto purb dello spirito, tutto quello che non è atto puro, è zero, è nulla, non esiste; ciò che è, o è filosfia· o non è nulla. Ma dove tutto è filosofia niente è filosofia, perchè ca,.. ratterizzare è distinguere, e dove nulla si può distinguere ,nulla si può caratterizzare. 8e tutto è filosofia, con lo stesso diritto tutto è politica, tutto è reHgione, tutto è arte, tut– to è brivido, -tutto è sternuto, tutto è sba– diglio. L'idealismo attuale, che tutto riduce a filosofia, pone la filosofia sullo stesso liv.ello del più basso e cieco atto di vita irriflessa. Nessun sistema ha mai abbassato tanto la fi– losofia. quanto questo che ne fa la sola realtà dell'universo. Gli attualisti dicono che ogni atto in cm lo Spirito si attua è, in quel dato momento e per lui stesso, verità e bene-; ma diventa ma– le ed errore per chi lo guardi dal d1 fuori. Per il santo chi nega Dio è in errore, e l' o– micida. che uccide il suo simile fa, male ; ma per l'omicida e l'insipiente, invece, chi è nel male e nell'errore è il santo. Dal punto di vi– sta dell'idealisìnQ attuale le due posizioni si equivalgono in modo assoluto. L'idealismo at– tuale conduce dunque al totale indifferenti– smo morale. Per esso pensare è .sempre pen– sare il vero; errore è ciò che si pensò una volta e.d ora n0.n si pensa più. Agire è sempre agire bene; male è un agire da cui si è fuori. Poichè a, questo ·modo lo Spirito passa per cieco impulso vitale da un pensiero all'altro, da un agire all'altro, il superamento dell'er– rore e del male avviene per forza meccanica e automatica; n.011. è risultato di sforzo, t1·a..– vaglio e combattimento morale. Pensare è ve– rità nell'atto in cui si pensa, e agire è agir bene nell'atto in· cui si agisce ; ma poi basta guardare. dal di fuori, o dopo, ciò che si è pensato od agito perchè la verità e tutto il bene sono nel presente, qualunque esso sia. Conseguenza di questa dottrina è l'assoluto «relativismo», l'assoluto «scetticismo» l'asso– luto « individualismo ». Il mondo è per l'idealismo attuale oggetto, dell'Io, come tale sempre e necessariamente opposto e inadeguato ad esso. Ma poichè qua– lunque sia la forma sotto la quale il mon– d-o appare all'Io, esso gli è sempre ugual– mente inadeguato ed opposto, non c'è ragio– ne alcuna, per l'Io di accettarne o rifiutarne questa piuttosto che quella forma. A questo. modo l'idealismo attuale stronca alla radice ogni senso del dovere di agire e ogni impul– so al miglioramento del mondo ; abbandona l'agire all'arbitrio d'indifferenza Q alla cieca sopntaneità• naturale dell'individuo : e quindi dottrina profondamente « diseducatrice » e cc ìmmorale ».. . ' La conclusione cui giunge il Tilgher (di cui s'è cerooto qui di riferire e riassumere la cri– tica nel modo più accessibile agli estranei al– .lo speciale linguaggio filosofico) è che, spo- gliato brutalmente degli orpelli dei quali si ricopre, l'idealismo attuale si riduce alla cie– ca esaltaziohe dell'atto e ..dello slancio vitale. Non v'è per esso altra bellezza, altra verità, alti·a giustizia, altra bontà che quella cqe si attua e nell'atto in cui si· attua. ,, Ed in ogni atto di vita . e~endo sempre tutta la vita, gli atti sono equivalenti. L'idea– lismo attuale è, in fondo, un « enèrgetismo » , brutale, un «. vitalismo » assoluto, un « irra– zionalismo » radicale : la naturale filosòfia di un'epoca in cui il calcio e la nematografo e il « tabarin », la violenza settaria sono le << boxe » il ci- , , ìl cocainismo e manifestazioni

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