Pensiero e Volontà - anno II - n. 8 - 1 luglio 1925
-. PENSIERO E VOLONTA' 183- so~tanze più sud,ièe o macabre, non escluso il lo me.no la costituzione in ci,ttà libere, dei più &Mlgue, :tia, guerra, ahimè, non poteva dare grandi centri italiani, come Fiume e Zara, che quel 04e ha dato; e sp-erarne un trionfo dj che però sorgono in t~rritori in maggioranza libertà e ,di fraternità umana er,a come spera-- slavi. E per le minoranze slave e tedesche, r,! di ottenere l'oro dalle sostanze infinita- annesse perchè mescolate alla maggioranza. mente più spr,egevolil. i1taliana, chiedeva ordinamenti di libertà che Ma gli scienziati del medio-evo che fac~van garentissero loro di poter continuare tran– dell'alchimi~, se s'illudevano sullo scopo prin. quillamente a vivere coi propri costumi, lin– cipale delle loff-0,ricerche, non facevano meno gua, rieligione, eec. per quegto detle interessainti ed utilissime os Ma poichè i nazionali!sti uccampavano un serv8'Z'ioni e scoperte diJ fisica e dli chimica. diritto dello Stato italiano su tutta o ·quasi Così li.:lSalvemini,. inseguendo una illusione tutta la Dalmazia, SalveminJ. su questo punto del suo spirito, r~tava però il dotto ani_muto lottò vivacemente per impugnal'le le pretese di détil desiderio di verità e f,edele al metodo -di quelli, in cui v.edeva non solo una ingiustizia CJ8servazione scientilfioa ded fatti. :BJ sono, le os- attuale ma una fonte per l'Italia di gravissiL eerv.az1oni, le ricerooe, l;esame dei fattli, lre mi perico1i p,er l'avvenire. Fu sopratutto l'at– critiche agli altrui ,errori, la previsione dei teggiamento cli Salvemini su questa questio,ne risultati, che Salvemini ebbe occasione di fare della Dailrnazia che gli guadagnò la taccia di attraverso tutto il periodo dal 1914 ail 1920 - <: rinunciatarilo » e di « · .disfattista » e che vale a dlire per tutto il tempo in cui egli spe- fomentò con'tro di lwL gli odii, che poi tanto rò e si battè per una soluzione di giustizia di crebbero, o che perlomeno diede un pretesto tutti i1 probl!emi posti dalla guerra - sono a. sfogarsi ad odii di natur·a, più baissa e meno– tutti i materiali polemici, dooumentard, sta,. disinteressata di tanti suoj1 invi.dio,~i denigrar tistici, -eoc. da lui raccolti, che oggi egli ha tori. messi insileme e ripubblàoat-i nel voluII1€ eJito La persuasione che gli 8tati, a parte il loro dal Gobetti. malvolere congenito, siano incapaci a risol- Oltre che con articoli d1ati qua e là a Vil.n vere secondo giustizia anche questi problemi giornali, Gaetano Salvemini ha difeso il suo delle nazionalità, che pure sembrerebbero dL punto -dli vista sulla guerra 'in una rivi,sta, maggiore loro competenza, -e.che in realtà ìa t'Unùà, che egli ,ha diretto per qualche anno cosa sia impossibile finchè dura l'ordiruamento a Firenze. GÌi articoli di. '-fL1.iesta rivista co·sti- capitalistico e :Statale della società, tal-e per– tuiscono la maggi1o1:parte del libro « Dal Pat- suasione oi1 lascia piuttosto freddi dinanzi al tn dri. Londra alla Paoe di Roma ». Ma si può dibattito fra le tesi del Salvemini e quelle dei dire ohe ci troviamo di fronte ad una pubbli- nazionalisti. Ma indubbiamente, per quanto oazione originale e nuova, in quanto gI'!a,npur- - utopistiche possano 'Sembrare, le prime sono te dei sud'dettj articoli, scritti sotto il regime pitù simpatiobe, perchè idealmente pii.t confor– della censura di. guerra, erano stati soppreisi mi al nostro sentimento di giustizia. completamente oppure mutilati in modo da Rileggendo alcuni d,i questi articoli del Sal– toglier loro gran parte del valore che avevano. vemini, -in specie quelli che più risentono del- Il problema sopratutto trattato da Salvemi- la polemica sull'intervento del 1914-15, ab- nj è quello dei rapporti fra l'Italia e i nuov1 1 biamo rivissuto quei mesi angosciosi fo cui ve– stati sorti dopo lo sfa,oelo dlell'Impero Austro- dev ;a.mo con l'occhio della mente, in c;tnticipar Ungarico e dei reliativi reciproci confini tcr- zione, tutti quei mali della guura e del dopo– ritor.i1ali. Egli, dçipo aver auspicato fin dal guerra pel- nostro paese,-· per l'umanità e per 1915 la fine dell'Aui.striià.-Ungheria, ha soste- b civiltà, che poi infatti sono venuti ed in nu– nuto sempre la necessità d1 rapporti cordiali mero assai superiore ~Ile nostre stesse previ- . con .gli Stati_ nuovi, di tna,ttati politici e com- si:oni più pessimistiche. E saremmo tentati di merciali amichevoli e di un~ de1imitazione dei opporre, agli argomenti ripi'o<lotti ora dal confini che tenesse conto della volontà delle Salvemini gli argomenti nostri che. allora ad popolazioni e del loro carattere etnico e lin- essi opponevamo dalle colonne di quella no– guistioo. Egli era partigiano, naturalmente, stra Volontà di Ancona, che compì in quel. dell'a.nneesione all'ItaLia del Trentino e della tempo una non inutile funzione ed è stata un Ven,ezia Giulia con Trieste, viale a dire dei po' nel nome e nelle idee precorritrice· di que• territori in maggioranza o qua.si abitati da sta rivista, in cui l.utto_ra ci sforziamo tra lacci italiani; e _proponeva, pure l'ann~one, o per ed osta,coli senza numero di• far udire la mede-
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