Pensiero e Volontà - anno II - n. 8 - 1 luglio 1925
PE~~SIERO E VOLONTA' 18l cupata più della limitata attività dei gruppi e degli individui che da un' azio'l!e collettiva sociale. GU anarchici, lo ammettono gl,,i storicì <>nesti,hanno avuto una parte più f econd.a e significativa di quello che il lQro piccolo nwme– ro avrebbe fatto speràtre. N ullameno la since– rità e l'onestà mi obbligano aJ constatare eh.e il ìuro lavoro avrebbe avuto un valore infinita– mente più pratico se essi fossero stati meglio organizza:t'i e più preparati a guidare le ener– gie disorientate del popolo versa U'IJAl riurganiz zazione sociale su basi libertarie ». Fin_ qui la Goldman, ed io spero che nessuno vorrà o po– trà rimproverare a questa nostra compagna dì esser rjformista o gradualista é di far deviare l'anarchjsmo dai suoi principii informatori. Le. pa-role della Goldman .sono paro 1 le d' esperien– za, e di questa espeirenza dobbiamo farne te– soro. Sbagliare è lecito: non è lecito, persistere nell' e,rrore quando l'errore viene dimostrato dall'evidenza d·ei fatti. Si teme che una corrente realizzatrice della Anarchia finisca col portare nel movimento nostro un eccesso di spirito organizzatore, spi– rito che verrebbe a creare, per necessità di· di– sciplina, un nucleo o potere dirigente dell'a– narchismo (2). A· mio giudizio tale ti.more è completamente ingiust.ificato. Perchè non si tratta di inquadrare o disciplinare uomm1, non si tratta nemmeno di creare battaglioni di guardie rosse o nere ... La libertà non la si im– pone! ISi tratta semplicemente di integrare la teoria colla pratica, di far sl che l'anarchismo sia accessibile anche alle menti semplici per esser portato in mezzo alle masse onde possano nutrirsene, possano comprenderlo e possano, amarlo ..... Si tratta infine di agire in modo che gli anarchici siano sempre presenti in tutte le battaglie. sociali, consapevoli dei problemi della vita e del lavoro, coscienti della loro missione. Vivere nel popolo che lavora per amarlo e per essere amati, per conoscere i suoi dolori onde poterli alleviare, per conoscere le sue miserie onde poterle sanare ... per conosce– re infine la vita - la vita reale d'ogni gior– n,, - onde guidarla. versoi il destino auspicato. · Cèrto, unrorganizzazione è necessaria. Tutta la vita, d'altronde, è organizzazione, discipli- (1) Vedere "Pen ie:o e Yolonti\ ,. Anno II num. 7 l'arti– colo "Perchè ]e. Rivoluzione Russa non ha realizzato le sue speranxe ,,. (2) Vedere nel numero 7 della " Rivista Internazionale Anarchica,, l'articolo già citato. · na e dovere. Certe astruserie individualiste, mo]to. borghesi e per nulla anarchiche, si sono oramai dimootrate vacue, ed e superfluo il vo– lerle discutere, o dimostrare la loro assurdità. Ma, l'organizzazione degli anarchici in gruppi e dei gruppi in federazione, intesa come l'in– tendo io, non è per nulla centralizzatrice e non può affatto creare poteri dirigenti o comitati centrali autoritari ..... Io sono un convinto fe– deralista e perciò, in senso etnografico, non nego la realtà della nazione e .della· regione. Di conseguenza sono per le autonomie regio– nali e loca-li, dei singoli gruppi e persino dei singoli individui ..... Ognuno deve portare nel– l'•ol'g::mizzazione quell'attività che più risponde alle sue capacità eù alle sue inclinazioni; com– pito dell'organizzazione è quello di unire lé singole e multiformi attività in un'armonia organica per incanalarle verso lo scopo supre– mo. Non un « partito » nel senso disciplinare della parola, ma un'unione spirituale per la so1idarietà reciproca, per ia giusta distril;)uzio– ne dei mezzi di propaganda e d'affermazione, per la completa utilizzazione di tutte le ener– gie (1). Dire che una organizzazione basata su questi principii non risponde allo spirito anar– chico, sarebbe voler negare ]a consistenza pra– tica de1l'anarchismo. * * * Si afferma anche che il concetto realizzatore dell'Anarchia avvicina il movimento anarchico al socialismo autoritario e politico (2). Strana affermàzione ..... Perchè fra gli scopi per cui si vuol dare all'anarchismo valore di realtà vi è anche quello di liberare il movimento1 nostro dall'eccesso di mimetismo marxista. Non aven– do un programma pratico di realizzazione, gli_ anarchici, troppo di frequente, si lasciano tra– scinare alla deriva dai partiti socialisti autori– tari. La critica anarchica al marxismo è viva- (1) Questo spirito autonomista e decantatore, durante il breve tempo nel quale fni membro della Commissione Rior– gani11zatrice dell' U. A. r:, ho s~mpre cercato, e con successo di farlo prevalere. Tant-0 vero oho i gruppi locali e le fede– derazioni regionali aderenti n.ll ' U. A. I. agiscono autono– ma.mente senza attendere Qd obbedire ad ordini di nessuna Commissione Centrale. Le Commissioni dell'U. A. I. non si ingeriscono di quest.ioni looali; al più,. se. interpellate, si li– mitano a dar consiglio. A.d ogni modo,• ed onde evitare ma– lintesi, debbi) dichiara.re ohe la Commissione Riorganizza– trice dell' U. A. I. non ba nulla a che fare cogli "anarohict realizzatori,,. U mio ritiro da. detta Co.µ:imissione venne ap– punto determinato dalla necessità di mantenere fa Commis– sione stessa libera dalle influenze "realizzatrici ,, , rima– nendo io libero a mia. volta. di esprim€re il mio pensiero. (:?) Vedere nel numero 7 della "Rivista. Internazionale Anart'hioa,, l'a.rtioolo citato.
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