Pensiero e Volontà - anno II - n. 8 - 1 luglio 1925
176 PENSIERO E )l0LONTA' ---~---- ---------~---------- viduale, bensì nella lenta ed incosciente de– viazione di una gran parte delle masse, o per– vase dall'oppo,rtunismo o eccitate dalla dema– gogia, sempre in vista· di modesti utili imme– diati, eritro un orizzonte limitato in cui le preoccupazioni ideali, d'avvenire, trovavano sempre meno posto. * * * Si era detto, riducenJo la questione sociale al minimo denominatore della questione eco– nomica, che emancipando la classe operaia dall'asservimento al capitalismo si sarebbe giunti a sopprimere tutte le ingiustizie umane. Di qui si trasse la conseguenza che fosse inu– tile preoccuparsi delle questioni di giustizia, la cui soluzione s1 sarebbb automaticamente raggiunta col tagliare il noto gordiano del., privilegio di classe. . Ma il risultato pratico della mentalità creata da. questa predicazione fu diverso da quello che si aspettava. Dando una bas~ ut1litaria al movimento operaio e socialista, uon si è pensato che la parte della classe lavoratrice I organizzt.1,bile e relativamente elevab1ltJ dal- punto di vista economico in seno alla società,· borghese non potrebbe mai essere cne .una mi– noranza. 1n conrronto dell'immenso numero degli oppressi. e dei miseri. Una relativa eID;an– cipazion e economica di tale minoranzu., lungi dal determinare un massimo di uti1~ per tutti,• avrebbe al contrario creato degli organismi di' categoria e separate le parti più i 01·tum1,te del proletariato da quello meno fortunate : i lavo-· ratori indust1.j ali del bracciantato agricolo, quest'ultimo dai mezzadri, i settentrionali qaj meridionali, ece. Questo processo ùi differenziazione è stato arrestato dalla guerra ; ma in• Italia se ne a,, vevano già, prima del 1914, non pt:>che mani- grande massa disorganizzata ed inorganizza– bile. I ca.pi politici, organizzatori, eco.. , costi– tuiranno più o meno. apertamente la nuova casta dirigente che. troverà posto a poco a poco a~canto all'antica, sempre, si intende, ' so altri fatti non interrompe– ra~mo questa lenta invo\J.uzi~ne (guene, colpi ùi Stato, rivoluzioni, ecc.), nel qual caso ù tuho il proletariato ritornerà prono al giogo o la suddetta minoranza prenderà rivoluzio~ nariamentc ii postv tleli..., vecchi~ clas::se di rigen-te. Ho detto che « prendei:à rivoluzionariamente il posto della vecchia classe dirigente » - ma ciò non significherà che sarà fatta davvero la rivoluzione, poichè non v'è rivoluzione dove una nuova casta prende il posto della vecchia, mentre le condizioni generali della maggioranza della popolazione restano aill'in– circa le stesse di sudditanza politica e di sog– ge_zione economica. Ta\volta ciò che sembra o pomposamente viene chiamata rivoluzione non è che reazione, regresso storico, pegg10- raiqiento dì condizioni per le masse. La classe capitalì!::itica dopo i primi contra– t:it1, dopo una passeggera rottura d'equilibrio· di fronte alle esigenze della sua concorrente, troverà in armonia con questa un quailche « modus vivendi », un equilibrio nuovo. E se non saranno intervenuti, occasionati da condi– zioni di fatto speciali ed improvvise, a turbare il corso automatico delle cose dei rivolgimenti come quelli cui abbiamo alJuso più sopra, la borghesia non sQlo tr,overà nelle così dette « élites 11 operaie salite a miglior fortuna delle alleate, ma essa consol,iderài ► ,,,meglio il suo regime. * * * L'indirizz.o opportunista, transigeute ed u– tilitario che aveva preso prima della guerra 11 movimento socialista ed operaio - ciò era. vero non solo per le maggior~nze riformiste ma, sotto molti aspetti, anche per alcune mi– ' ... festazioni. De'l resto se il movimento ripren- i desse a svolgersi con gli stessi criteri infor– mativi, queste con!,iderazioni tornerebbero ad ' avere tutto il loro valore. La minoranza operaia più. evoluta organiz- noranze che mal nascondevano 11 loro utili-. zata ed organizzabile del proletariatu se, ba- tarismu riformista sotto atteggiamenti dema– sandosi sopra una r.oncezione utilitaria, non gogicamente chiassosi e viÒlenti - 'tale indi– penserà che ad elevare eoonomicamente la . "rizzo se311ò un regresso jn confron~o'.t al oon• propria situazione senza proporsi un fine d1 tenuto spfrituale e programmatico del sociah– giustizia generale, finirà col costituire una • smo e del movimento operaio dei primi- tempi, classe intermedia fra la borghesia propriamen- • di qu~ndo cioè essi iniziarono il loro sviluppo te detta e la maggioranza innùmere delle clas. s•otto la spinta idealistica- deJlle rivoluzioni si più diseredate. Quella finirà col sentirsi più·, della me~à del sèco]o passato. · vicina ai' suoi sfrutta.tori· attuali, e col divè.p, 'i Il socialismo non è sorto affatto comé' enun– tare a sua volta, p 1 iù o me11-o indirettamente, lll~ ciazione di un freddo teorema algebrico, co– sfruttatrice delle categorie inferiori e della me soluzione di un probJema esclusivamente ...
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