Pensiero e Volontà - anno II - n. 7 - 16 maggio 1925

PENSIERO E VOLONTA' 149 che ha scosso il nì.Qndo intero. La. ·Rivoluzione russa è il riflesso, sopr.a piccola scala, della . , lotta secolare tra i due principii : libertario e. autoritario .. Non è forse il progresSQ · il trionfo dei 'prin– cipi1 di libertà, contro quelli di coercizione 1 Là, Rivoluzione russa fu un tentativo liber11a– . rio i,trozzato dallo Stato bolsoovista collà vi'lr– tQria temporanea dell'idea goverri.ativa e rea– zionada. Questa vittoria è dovuta a varie cause, tra cui primeggia la cQndizione arr,etràta dell'in– dustria russa.. oome l'han già fatto notare . molti scrittori. L'i~colt-ura intellettuale dlel . popolQI,1•ussofu un'altra causa. che se gli dava dei vantaggi sui popoli vicini contaminatt daJ1a politica, aveva però dei gravi svantag– gi. Il popolo russo -era immune dalla, corru- .z10ne politica e parlamentare. D'altra, pa.rte · questa ignoranza comportava. l'inesperienza dell'azione dèUe fo,rze politiche e la fede in– genua nel potere miracoloso del partito che. grida.va più fol'te e faceva.. maggiori promesse. Questa fiducia nelÌa potenza governativa ser– vì a legare il popQlo russo al ~artito comuni– sta prima che le. grandi masse a.bbiano potuto accorgersi che il giogo erà stato di nuovo po- sto loro sul collo. · Il principio libertario fu pQtente nei primì giorni della Rivohizione,- quando dappertutto si s,entiva il bisogno di esprimere liberarp.ente ogni opinione.~ Ma poi la prima -ondata di en– tusiasmo fece luogo alle necessità prosaiche .della vita quoti'diana e occorse- una ben forte oon~inzione pe_r tenere accesa la fiamma della libertà. Vi fu .solo, in confronto della vasta estensione della Russia, un pugno d'uomini, gli anarchici, che si assunse queto còmp.ito. Ma il lòro numero piccolo e la ·1oro propa– gimda,' soffocata durante il_ regime zàrista, non aveva avuto il tèmpo di produrre i suoi frutti. Il popolo russo-;- quantunque in parte istintivamente ana.rchico. era anco,ra troppo poco familiarizzato,· con i veri principti' -e me- ' todi libertarii per tentarne, l'applicazione, La ·maggior parte degli stessi. anarchici russi era disgraziatamente ancora preoccupata più - ,,/ dalla limitata attività dei gruppi e degli in- / dividui che da ~n' azione collettiva e sociale. Gli anarchici - lo ammetteranno gli storici onésti dell'avvenire - hanno avuto una pa.rte importante nella rivoluzione russa, una parte molto più feconda e significativa di quello che· il loro· piccolo numero avrebbP- f::t.t.t.n sperare. Nullameno, la since·rità e l'onestà. mi obbliga– no a constatare che il loro lavoro avr-ebbe avuto un valore infinitamente più · pratiC() se essi fossero stati meglio organizza.ti e più pre_p~. rati a guida.re le -energie di~rientate del pQ– polo verso unai riorganizzazione sociale sopra basi libertarie. Ma l'insuccesso degli anaaxiliici nella rivo- _iuzione russa - nel senSQ qui sopra indicato - non significa nuliament,e la s,oonfitta dell'i– deale libertario. Al contrario, la rivoluzione russa ha · incontestabilmente dimostrato che l'idea di Stato, il socialismo di Stato, in tutte le sue manifostazioni (ec@omiche; poli– tiche, sociali, educative) è completamente fal– lita. Essa è l'antitesi ,della rivoluzione . Resta vero, cQIIle in ogni specie di pr~)igresso, che solamente lo spirito ed il metodo liberta– rii possono condurre gli uomini un passo in avanti nella lorQ lotta per una vita migliore, più bella e più libera... Questa tendenza, appli– cata alle grandi commozioni so!Ciali conosciute col nome di rivoluzioni è così feconda di risuJ– tato oome lo è nei periodi di evoluzione ordi– naria. Il metodo· autoritario· non è m•ai riu– scìto nella storia come· nQn è mai riuscito nella rivoluzione russa. Lo spirito umano non ha scoperto altro principio che la •libertà e perciò l'uomo ha pronunziato la più alta par rola di saggezza quando J1a dettQ che la libertà è la madre dell'ordine e non già la sua figlia. Malgrad.o tutte le sette e tutti i partiti po– litici. nessuna rivoluzione può avere un suc– cesso vero e permanente se e$Sa non si oppone ad ogni tirannia, ad 01gni ·centralizzazione e non si sforza ·di· utilizzare in modo nuovo tutti i va.lori economici. sociali ed intellettuali. Non una semplice sostituzione di un partito poli– tico àd un altro alla! testa ael governo, non un camuffamento dell'_autocrazia con formule pro leta,rie. non la dittatura di una nuova classe J al posto di un'altra, non una qualsiasi com- media politica, ma il rovesciamento totale di tutti questi principii autor.itarii. può solo ser– vire la causa della rivoluzione. Sul terreno. ,economi~ questa trasformazione . deve ·farsi per oper~ ddle ma$Se industriali; lç quali debbono sceg:lièTe tra lo Stato indu– striale ed il sindacaliSIDlo anarchico. Nel pri– mo caso la minaccia coht:r:o la. o0struzione della nuova società si. svÙu:r-·perà'·con lo svilupparsi dello Stato politico, il quale diventerebbe un peso n;iorto che ostacolerebbe ·n crescere delle nuov1e forme di vita. Per .questa ra,gion:e il sin– dacalismo (o industrialismo)-. .è solo sufficiente alla bisogna, C()me dicono i suoi pàrtigian1. E' SQlo quando lo spirito Iihertario avrà pene– trato l'organizzazione economica dèi lavorar

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