Pensiero e Volontà - anno II - n. 7 - 16 maggio 1925

l46 PENSIERO E VOtONTA' poggiarono i· partigiani del regime reipubbli– cano sì volgerebbero senza rimpianti di .s·or– ta verso il· veochio regime risorgente. Non vo,gli,amo dire· coi:i 1 tutto ciò che ·1e forze di progresso in Germania siano dimi– nuite. Attraverso alternative e 1variazioni,, certamente il numero dei socialisti, compre– si que'lli che ag.gi si di 1 con 0 comm1i:sti, e de-. gli ana1.1chilciè aumentato di molto, parago– nandolo con quello del ·1914. Si è inoltre, al di fuori del proletariato, formato un movi– mento ultrademocratico e republblkano che Q)rima non c'era; -ed anche una · 1 parte delle forze conservatrici. sono state scosse ed orien– tate più a sinistra di quel che esse stesse non avrebbero creduto. Ma anc:he se, con molta ma-nioa lar,ga, e con un empirismo che noi stessi riconoscia– mo assai p0-co serio mettiamo· da una !Parte tutte le forze orientate verso destra e dal– l'altra tùtte que 1 1'le così dette . di sinistra, comprese le 1Più inconciliabili tr,a loro. dob– biamo convenire in una cosa : che i maggio– ri pr-ogressi, i maggiori aUJ1Tienti li han gua– dagnati in Germania, relativamente a quello che _er.àno prima, ·1-e forze di destra. E di ciò tutto i,l « merito >> spetta _ alla J.)01i t ca di · guerra e s01pratutto a quella di pace degli Stati che han vinta la Germania. Veramente, dovremmo fare una riserva, ·circa quqest'ultima affermazione; .poichè se· il <<merito» maggiore della riscossa deHe forze reazionazie e militariste in Germania spetta al1a politka di ·paice delil'llntesa (quale ironia in tutte queste parole !) , non si può negare che per la sua parte ahbiia, a cip. con– tribuito anche la polit1Jca interna_ di oppor– tunismo e di compromesso della social-de– mocrazia, che, per_ qualche tempo eblbe nelle sue mani · le sorti del paese ... Ora, com'è avvenuto che mentre da - un lato le forze di pro,gresso n 1 on diminui1vano, in Gerniani,a ed anzi sono ~ostantemente ~ ' . . . cressiute, contro di loro le forze di regresso abbiano potuto, aumentare in pr0iporzion'i di 'tanto maggiori? La ragione è nell'entrata i.n campo, sia pure come sern;plice gregge vo·– tante, delle masse. amorfe, di quelfa zona· grig.i,a che abitualmente _ tira a campare e ,non si occu,pa di nuHa, ma di cui si ha trop– po torto di non tenere akun contò, ,p.èrchè nei' momenti di crisi· anch'essa viene. spinta in campo, ed allora i suoi movim.enti poss0- n-o arrecare so1.1prese.e catastrofi del .tutto imprevedute. ·E' ciò· che s1 è visto in Italia, dura11te crisi di' c.aipovolgimento che ?i è operata -dal 1920 al 1922, _quando abbiamo visto entrare in campo con l'attegigiamernto che tutti san– no e ·che mai avremmo potuto ,Prevedere, , . . . anohe della gente che eravamo abituati a considerare come _trascurabile perchè -mai si era. oocupata di politica è viveva ap,partata, badando so1o ai proipri affari e interessi. Questa massa· amorfa e grigia (e qui ci ri– ~eriamo di nuovo alla· sola 1 Germania, per– chè le cose d'°ltalia ci tirer-e:bbèro fuori ca– reggiata), sopratutto delle dassi medie, an– che di quelle in condizioni peggiori, e sen– za escludere una parte di proletari, nel 1·918 forse sim1patizzò' c-qn la. rivoluzione e si sa– rebòe messa con questa, se ·questa avesse seguita la sua traiettoria novatrice e real– mente pacifrc.atrice e l'avesse potuta seguire senza intraki dall'·estero. Ma ora il suo sem– plicismo sentimentale e impulisiivo, che sen- . te l'ingiustizia e si :dvoil.ta contro i suoi sfru– menti più. sensibili e vicini con la ,prima ar– ma a sua portata di mano, senza pensare se quest'arma si rivolterà poi contro di lei, ha spinto questa grande imassa fluttuante ·Vlerso la reazione· e sòtto le bandiere im-p;e~ riali di Hindenburg. ' Ed è moHo naturale! Tutta questa geri.te ricorda il benesser:e materiale di. cui gode– va ai tempi ·ae1la po.tenza dell'Impero; ~ se le stragi, le sofferenze e le fami della· guer.: ra l'avevano allontanata, in un primo moto, da tutto ciò , che rkordava ed im;pe-rsona1va la guerra, le infamie della pace l'hanno nau– seata della democrazia", le hanno f~tto· din:ien– tiicare che queste stesse infamie risalgono, sia pure attraverso 1~ menzogne democrati- .çhe e parLamentariste, alla. guerra ed ai re– sponsalbili .di questa. Niè a determinare_ que– sta 1dimenticanza ·o indulgenza !l)er •i respon– sabili, foro connazionali, delfa guerra e del - suo prolup,garsi ha menò intfluito l'-enorme ingiustizia. che della gr,ande guerra si negas– sero le responsabilità altrettanto gravi de'l1a · pl,ut01crazia francese, dello czarismo russò- e· del c-olonialisruo inglese, per accollade sol– tanto al militarismo dei vinti, -_ e ciò pro– pi;io mentre il militarismo dei- vincitori riive- 1,ava cinicamente tutti 1. su·oi fini di p~eda e di -sfruttamento (1). '" (I) Ciò· anche a danuo di _qualche H a_lleata sorella ,, c0me l' Itaiia; ma dell' Italia qui n'òn ci occupia~o poichè• non potendo dire- per ragioni intuitive ciò che farebbe dispiacere ài nazionalisti nostrani,· crediàmo dover nostro_ di dire neppure ciò çhe fàrebbe il loro gitioco.

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