Pensiero e Volontà - anno II - n. 7 - 16 maggio 1925

188 ·PENSIERO E_V0LONTA" A:l lume di queste sommarie de,flinizi,oni preJi– minari il teatro - .rwp!l)r,es,entaz.i,o,ne di eterne crisi m'oraJ,i, di r.isoluti vi conflitti teli sentimenti - 0 appare ,qual,e una ,gran.de celebnazione uma– na. Quando la sc,ena ,era l'altwre di, Dionisio, la g'i101ria di J\g)atone srf,o:lg-oreggiaVJa d v·anti agli ocr,hi di ,p.iù 1 di tremtarndJa :Elleni. .Oggi, che purn si 1è conrquistata uina rpiù ,chiara consarpevoJezza delJa nostria umani,tà ·,e ,aspirazioni più aJte- e comprensi'V,e ,gu~da1I1Jo l' pera degli uomini li,beri,: come ~. p(ff,Ch•èsi ce·rca ,di re,staurwre l'anti'co s-p,],entdorede•l teatro? Un 1:1ttoire ,giu.sta:rnente ;famoso, il Gémie-r,· p.a detto recentemente: « A mio parere, l'arte dram– matica ctev,e rivolger.si a tutto il Po,polo. Con questa 'PaJrola, notate 1bene, intendo no[l solo le classi popolaI'li, ma: tutte quante le categorie so– ciali. Io ,oreido ch,e la più ,aJta missione del tea-_ tro con:sista nel riunire tutti questi asc,oltato-I'i n-ene stesse td,e~ ,e negJi stessi ·sentiment,i... Es· so •dev,e paJrlar,e a tutti ,quanti insieme, non'vin– ce.rli, ,e ori,entare i 1-oro sorfrzi comuni ». . Il teatro non o.rnò esseire moralistico. Come tutta l'arte, il te,atr-c, iè f;;empUcemente morale - ,di una morale che n-on -co.nos,ce sanzioni e.ste-rn-e,e coattive - p,erchè ,rap.presenta il tra· va,glio s·piri.tuaile degli uomini, i driammti ,e le commedie id-eJlaJoro coscienza. !L'art.e è Hbe•rtà, per ciò ,è ca:p:ace di educare, non già per virtù di -esempi, ma d'acendo as.surgere g1i animi ad una con:3ideriazione largamente umana . deHa p1ro.pr.i,ami·ssione. Il ;p()polo deve per ciò avere il suo teatro, pell' a-cquistare maggio1·e consap,evo,1-ezzad-eHe carat– teristiche e dei· compiti deJ suo -essere, per ap– pagare ,anche d. suoi desi,d,eri di lus-so, vale a '1 - ' • dir-e og,ni desiderio :SutPerioc-e .ohe non sia qnello assi-llante de-I rpane, e quei des1detri d'.istruzione che n,e rfavoriscano la f-orma~ione ,e lo svilupipo di crupacità, di id-ee e d·i em,erg.1enecessa.rie al sorger-e· id'un,a s01c-ietà migliore. Il teat,ro ,d-el pO!pOlopuò apri-re a.gli all'ti&ti posslibilità sino:ra mis-cona,sciute, vi-e appena ·e– splo-rate di un monid-o in cui gli .individui _esrp,e– rimcnta:rìo nuovi ra;p,po1rti .sociali:,-, on,de (senti– me_nto e pas:sionli. trarr-arunq 1tncre1n:rnnto d.i rnaig– giore espamsione a:rmoni-o•sa. iLa ,ori,ginalità, ehe è l'-eteirno assillo ,deJ po-eta, pot-rà (fìnalmente wb-, ban-donare gli ·sterni· ·c,wpri,e,ci <di·una :fredda fam.~ ta:sia, e ,plrucarsn nel -canto di uria nuova uma– nità. CATILINA. .Da che cosa è fatto un - tfrànno? _ Dalla malvagità . di molti e dalla codardia di. tittti. GOETHE. , .,, LUTTI NOSTRI Il compagno Silvio Tenerelli, impiegato po– stale, che aveva perduto una gamba in gu,erra ·e per questo ricev,eva la :pensione mensile di lire 180 (centottanta!) fu r-ecentemente caccia– to dall'impiego a causa delle sue idee. Im.pos.– sibilitato per le sue condizioni fisiche a trovare altro impiego e quindi ridotto a dov,er vivere a carico della sua buona mamma, in un momento di, sconfoxto .si è trucidato precipitandosi da un quarto piano nella tr-omb:a della scala. - Vaoa alla sua desolata· famiglia lo sterile c0nforto ,delle nostre lacrime : a ohi è stato causa di tanto -scein:,;;iola nostra inq.ignazio•n,e ed il nostro dis_prezzo. * * * Le nostre sentite c_oridogiianze -al compagno Raffaele Leandri p·er la perdita del suo padre diletto e, alla compagna· RiU:a Ranze:ri.igo e fa,. miglia per la morte dell'amato marito Enrico Ranzenigo. * * * LJ 0 lla compagna .Zelmira Bvnazz1, riceviamo: II 28 ar;rile u .s. è deced~ta a Cattolica., la cara compagna . GIU~IA SPANO, di anni 47 Aveva abbracciato con entusiasmo· le nootr-e idee e -a-d esse si e:p,a consacrata con fervido cuore, con forte animo, con tenace fede. Si è sp~n~a dopo lunga e penosa malattia, soppor– tata stoicamente, ricordando i buoni tutti ·ed augurando a tutti un avv-enire- migliore come ' -essa aveva sognato e sft_erato. Uoll'a.nimo' col- mo di mestizia mandiamo il nostro saluto alla sua memorìa e deponiamo sulla sua tomba· 1 ' rossi fi.ori di quella fede, che fu,: p,er la dilett'a_ estinta,. conso'la.trice .~ animatrice fino all'ulti– mo respiro:. * * * E' morto, all'ospedale di Terni. il compagno Perazzini Trajano, detto Cambrà, da Rimini. Egli conobbe le dol~ze delle pat11.ie.gal,ere e la vita trist_a dell'esilio. I patiménti sofferti per l'idea affrettarono ·la sua fine. Finchè :potè camminar.e- concorse alla propaganda distri– buendo le nostr~ pubbliGa~iorÌi. Lascia u:r;ibim– bo nella miseria. Redattor~ Msponsabile: GIUS~PPE TURCI. . . . . SOCIETA' ANON. POLIGRAFICA ITALIANA. , V.ia .Uffici del Vii,caa-io,n. 43 , Homa.

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