Pensiero e Volontà - anno II - n. 7 - 16 maggio 1925

166 PENSIERO E VOLONTA' I ' ' Darwin passa.rono ad illazioni esagerate, a. spec~laz1011i teoretiche esorbitanti il campo \ naturalistico, il che facilitò agli avversari il compito di combàttere quelle affermazioni per partito preso e senza studiarle ed approfon– dirle., ciò non può .imputarsi ad Darwm nè agli scienziati che. ser,enamente, come il Cane-– strini, ne ,esposero e .sviluppa.rono con sucoes– siv i ~tudi le teorie. L~· opere di questi scien– ziati r,estano per ciò sempre, vive, in qua.11to· ii loro contenuto scientifico è tutt'ora. di gran– de importanza, rastituendo sempire un solido terreno su cui poggiare i piedi per 1·estal'e diritto sotto la .v•entata dei prugiudizì veoohi e nuovi, cori cuì oggi sì tenta di nuovo d_i in– gannare 10 spirito dell'uomo pex assogget– tarlo iri tutti i campi dell'attività e del sape– re al più autoritario dogmatìsr:p.o. _ Bisogna resistere a tali tentativi. Bi1>ogna, far sì che, s~1anche si riuscisse a piegare mec– canicamente, p,er mezto dei più od1015i appa– rati ortopedici, i corpi degli uomini, l'anima non si pieghi a nessun costo e si possa sempre ripeter~, conforto per sè e sfida per gli altri, la magnifica. invocaQ:ione carducciana: « Sal– ve, o s~rena de l'Ilir:,so in riva, - o intera e dritta ai lidi almi del Teb'ro, - anima v,– mana! .... » Chè · se anche non i ,o.tr -emo, pel 1 soverchiar-P. d1 forze matenali avverse, continuar~ col · l'oeta e dire << i foschi dì passaro », la spe– ranza resterà viva nel cuore che prima che twn si creda « ì foschi dì » pa~sera.nno. L'inÌ- ' portànte è ,che i cuori restino puri e le 'ani– me infle_ssibili .. L. FABBRI. Rivista· delle Rivis.te • l A. 8oucHY: I eompiti pratici deH'Anarchi– smo n~l movimento operaio. - (.Revue Internationa,le Anarchiste) Pvrh, - , N. . 4 : di fehbraio 1925). ' Il Souchy, un anarchico del movimento, sin– .caljsta tedeisoo (in Germania ·ed in .Russia gli auarchici che partecipano, al movimento sin– daoaJ.e si · chiama.no anch€ an.a.reo-sinda.cali s.t,i \ studia la questione, basa.ndosi sopratutto sul– l'·esiperi,enza fatta nel suo pa.es •e, e le· sue oon– s_i.derMioni rifl-eittono in pa;:rtti,colar modo· ll!i siituazione in Geirm.a.nià; .ma es 1 s 1 e possono ,es– sere inteI"P.Sant.i anche per noi. N~ta il· Souchy che lo scop,pio della rivolu. zjone in' Ru.s·sia e _nell'Europa centra.Le. :fie~ diffondere rai;~damente l'idea dei .sovieti; ma. qu,esta iu a poco a poco r,epressa, ,ed Qggi non 1~e&La più che. i] ricordo dei Consigli di ·operai> contadini e soldati. Le vecohie a;uto,riià, . 0011 l'aiuto de.Ila social_democrazia., si rioonsolida- . 1sono, le ma1sse ,si p1•egar.ono innanzi a nuovi idoli e si lasciarono deviare dall'idea di 01:eare con le proprie fo,rze U!Il nuovo ord1- n1~sooiale. Anche in Russia, doiv,e di nç>me_si stabilì la r•epuhblica dei soviet i, i sovieti pe,(f– d.,ctLero pres,to ogni importa.nza, ,ed influ,enza a causa ctiella dominaz10ne d1el part1ito -0omun1-stu,, Oggi eh sovieitit.ista in Russia non v'è più che iJ nome; e i consigli di operai e contàdini non sono m realtà che aggruppamenti 'di p-artuo n.dl- e mani dei coinumsi1. In G~mania l'idea dei Consigli di fabbrica. s.i.era così sv_iluppata, che il governo all'inizio si cr:edè obbligato a fare una legge che li rico– nc~oeva ; il che ha per Ùn istanrte ·data agli operai l'i_llusione. cti vinoer,e e li ha calmati. Ma la disillusione segu~ ta.ne non ha fatto che mostrare una volta di più il non_-valore· delle SPdicenLi leggi op ,era.ie, di oui la Q.ermania P. . stata la culla. Epprur:e il prol.eita.nat,u, 1Jedesiéo continua a cullarsi nell'aspettare beneficii e ri– forme d-ello srtato, secondo la conce-z1one s-ocia.1- diemocraitica ai uno << Sta.to i:opolare lihero ,1. 1-',er ·conv,erso si è indreboli.ta nel proletariat<.,. l 1, fiducia nelle propr.i,e i-O'rzè. Gli anarchici e gli ana.rco-smdacaJisti te.de– schi han fa,tto molrto fin dal pruno momentò per reagire contro °le cattive oonsegueinze e le aberrazioni del socialismo di staito. Quelle or-– ganizza.zioni Òperaie d:i minoranz:a che in Ger mania s,eguono l'inairizzo lit>.e.rtario n·el loro I • • cc-ngr,esso di Erfua:t si dichiararono os,tili aJ- la par.tecipazième · ai consigli d'officina. lega– h, e ·ciò non solo i:er le rrestrizioni legali p~ù sfavorevoli a.gli operai, ma sopra,turtto. perchè lib cla.sse op,eraia te,desicia av,eva· già dovuto• da un pezzo costatare che. i consigli divenivano strumenti Jlelle mani dei padroni inv,ece di ess•er-e rap,p1 1 esent-an't-i degli interessi degli o– i:;erai. 1:'ure il rifiuto di pa.rtecipare ai consigli d1 fabbrica non significa il lo:r:o rrigetto a'SSè>– lu.to come principio: Il piensi•ero che coi so-– vieti, coi· cQnsigli di fabbrica e d'azienda, la cla.sse o.pe.ra 1 1 ,a può àcquistare una influ,en'z:a s,empr-e più grande e giungO're alla. t>ua, t~ua.n– cipa.m,one,, si è fortemente raidica.ta in vaste massie di l,avo,ratori. E di ciò pr~ftttano i oo-

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