Pensiero e Volontà - anno II - n. 7 - 16 maggio 1925

PENSI~RO E V0LONTA' 163, dini religiosi ~- perseguitò i preti che non vo– levano pagarle; Aronda espulse i gesuiti; flo– riaa. Blanca' osò affrontare l'inquisizione, - ne limitò i poteri e durante il suo governo'non si bruci~rono eretici. Più tardi Carlo perseguitò. i gesuiti. E nel 1836 Mendiiàbal secolarizzò le propriet~ degli ordini relig1os1. Queste leggere riforme, certam~nte, non fu– rono f~tte dal popolo; però, se si pensa alla sua abietta condizione in quei tempi, il fatto -che non si soilevò e non si oppose ad esse ha già la sua importanza. Ed è certo che sé que1 _governanti fossero stati anche più radicali in tal senso, non ne sar-ebbe venuta nessuna com- mozione nazionale. · Dopo Mendizàbal iji ebbe, una reazione. Tra.– scorsi alcuni anni, di nuovo i beni furono de– voluti agli ordini· monaicali. Quaindo si stabilì il ·Concordato, o acoÒ:rdo tra il papa è Isapel– la II, il. .che si fece contrariamente alla costj– tuzione, con esso si convenne di considerare in– tangibili le proprietà degli o,rdini religiosi in Spagna; e ciò condus,se alla concessione di ' -~c:andalose ·prerogative ed al pagamento ai . preti di parecchi milioni a spese dello Stato. Questo infame trattato fu ciò che consolidò il nero e. sinistro clericalismo, che anche oggi è incrostato nelle viscere del popolo. Ma in tµtto ciò non s1 vede in che 'cosa in realtà sia rçsponsabile il popolo. *** , Col regime parlamentare in Spagna diviene -d'importanza prevalente. il' problema politico. Il popolo. comincia a muoversi eleggendo dei d,e,putati liberali e repubblicani, i primi per liberarsi della piovra clericale, i secondi per- fare la repubblica. . · Ma a partire da, questo punto. si cominciano a constatare perfidie, degradazioni e viltà sen• za numero. Il P<:Lrlameintarismo ne fu una del– le ]i>iÙforti cause. I suoi uomini, invece di tener fede, al mandat~ ricevuto dal popolo, gj adarotaronq al r.egilime, si allearono o se la in– tesero col nemico seminando la delusione m mezzo alle masse. Non parliamo dei liberali! Ma anche la po– litiea repubblicana, in Spagna, non ci ha da.to che pavoni oratori come Castelar, vere cala-. mi.tà come ·salmeron, o politicanti volgari co– rno Lerroux. Gli uni andaronQ alla Camera per. fare i pa.glia.cci; altri per ostentare la lo· ro ·verbosità; qualcuno per. trovare un impie– go e qualch~ altro per passare. al nemico. Cosi la buona fede del popolo è stata. sfruttaita,, l'o- nore della cfass~ operaJ.a merca:µteggia.to, la ansia di libertà delle masse delm:a. E son co– loro che han fatto o cagionato tutto ciò i ve– ri ed unici responsabili cte,lla indifferenza ap– parente, ·della apatia e <lella passjvità del paese. Certo, anche in Spagna, come in ogni parte del mondo, v'è ·una determinata frazione di popolo ancora avvinta alla tradizione. ·Però ne esiste 3.:nche altra propensa ad Qgni rifor– ma, e non da oggi soltanto. Basti ricordare quanta parte di popolo prese parte atti-ya al– le rivoluzioni del 1812, del 1820 e del 1868; co– ~e accolse con giubilo la proclamazione della repubblica nel 1,873, cli così corta. durata per la debolezza, dei suoi capi; ed j l popolo era già pronto a ristabilirla dopo il disastro di Cu– ba quando, chiamato da Nakens a capo del · par~ito ~epubbli.cano il Salemeron, questo tri– bun:o tradì tutte le speranze popola,ri. E' que– sto forse che si vuol far passare per codardia dal popoto spagnuolo 1 •' In qu':"nto alla questione sociale, bènchè in Euro,pa soltanto i paesi della grande indiu– _stria •contino robuste e vaste organizzazioni operaie, la Spagna fa eccezione alla regola: inf l'!,tti essa che si può ·dire non ab.bia una vi– ta nazionale è fra le nazioni che hanno il ~ag2 gior numero di unioni' di mesltier-e. lvi è gen~ralizzata, pii.1 che artrove la gior .. naia delle -otto ore; -e la penisola ha veduto nel suo seno svolgersi le più formidabili batta– glie operaie. Se par li amo poi della Catalogna, non esitia:r;no .i dirla la regione pfo rivolu– ziona ria del mondo. La vita proletaria spa– gnuola è davvero tutta - una storia di eroismì. Certo, la Spagna è in ritardo sulla vìa del progr.iesso 'economico. E' {I lato più grave del~ la questione, ques~o. V'è mancanza di stabilità nel.la sua industria; si ottiene un miglioramen to, poi viene una crisi e si perde tutto· Essen- . do la. produzione concentrata in tre o quattro regioni, le uniori_i di mestiere non sono spars.e. · uniformemente in· tutta la nazione, e quindi i lorQ movimenti o rivo1te hanno sempre un carattere parziale, che è· un motivo di insuo– cesso- Per ,e,Sempio •ii grandi scioperi di B3ir– cellona quasi ma,i furono seconda.ti ,dal restro della Spagna con quella unànimità che sareb• be stata desiderabile, ·sia perchè i catalani so- • ,r, .. - '· no diuna tempra rivoluz1on~nà. superiore, si-a per le solite rivalità i:_egionaii che ora per for- · tuna vannQ - scomparendo. V)è un'altra causa. assai grave: la mancan– za di direttiv~ e di- unità nei movimenti, vera-

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=