Pensiero e Volontà - anno II - n. 7 - 16 maggio 1925
- PENSIERO E VOLONTA' 153 i:pinaccia latente per la rigenerazione sociale. Tutta l'esperi~nza umana insegna che i memi - ed i metoèli non possono essere separati dagli scopi ricer-cati. I mezzi imp,i,e ,ga.ti diventa.no, in forza dell'abitudine individua.le ,e. della pra– tica sociale, parte dello scoi;o finale; essi l'in– fluenzano, lo modifica.no .e pr,esto scopi e mez- · zj diventano identici. Dal giorno in cui misi il piede in Russia lo sentii, prima vagamente, ed in seguito sempre 'più chiaramente.· I gran– di scopi della Rivoluzione divennero così nebu– losi ed oscuri ·a causa· d,ei metodi us~ti dal :ro– tere politico ché ben presto fu clifficile distin– guere _quello ohe era mezzo tempora.neo da quel– lo che era lo scopo finale. Psicologicamente e socialmente i mezzi influìscono ,ed alterano gli scopi, necessariamente. Tutta la storia umana è una prova continua che, separando ·i metodi dalle concezioni morali si cad,e negli abissi del– l'immoralità. In ciò risiede la v 1 era tragedia - aella Rivoluzione/ russa Nessuna ctvoluzione può riuscir.e un .fattor-e di liberazione se i mezzi usati non sono identici ,agli scori a cui si mira. La rivoluzione è la negazione di ciò che esiste, è una protesta vio– lenta contro l'inumanità dell'uomo verso l'uo– mo colle mille oppressioni oh' essa porta seco. E' la distruzione dei valq-ri dominanti in un si– stema complicato di ingiustizie -e di oppressio– ni quale è st~to fatto daH'ignoranza e dalla brutalità. E' l'annunciatrice dei nuovi valori che implicano un cambiam~mto nelle relazioni umane e non già solamente una nuova distri– buzione del benessere sociale. E' tutto questo, ma è anohe più, molto di più. E' dapprima e sopratq.tto il riclassificatore, l'apparta.tor-e di nuovi valori. E' il grande professore della_ nuova morate, che ispira agli uomini una nuova ooncezi,one della vita e a,elle sue manife– stazioni nelle relazioni sociali. E' il rig,e,nre-ra– tore mentale e spirituale. 11 suo primo precetto morale è nell'identità dei mezzi adoperati -e degli scopi· perseguiti. 11 fine ultimo di ogni cambiamento sociale ri– voluzionario è di sta,tilir-e il rispetto éÌella vita e della aignità urna.ne, il diritto di ogni essere umano alla libertà ,ed al ben-esser~. Be non fosse questo lo scopo essenziale della rivoluzione J.e trasfo1·mazioni sociali violenti non avrebbero alcuna giustificazione~ EMMA GOLDMAN. Emma Gotdman dopo avei· passato in Ri1,ssia i, primi due anni deUa Rivoluvione ne pa1·tì disillusa e disgustata. Ha in seg·ujto pubblicato in inglese due libri del più alto irite.resse, in cu1, sono mirvµtarnente esaminate le cause del fallimento della rivoluzione. L'importanza tuttq, speciale dei libri della Goldrnan ad il loro valore testimoniale dipen– de, olt11e che dal merito e dalla nota sincerità deWautrice, dal fatto che ella fu, tra quegli anarchici i quali, (con. opport·unità e coere.nz, 1, che ci sembrano discutibili) cooperarono entu– siasticamente. col governo bolscevista e non se ne stacca,ronQ se non quando fit proprio eviden– tr che. il nuovo 'regime russo non- era che una' nuova tirannia, che s'appoggiava del resto siti vecchi arne-8i della polizia ~rista. Le pagine più sopa riportaté sono la con– clusione dell'ultimo libro (My further dis-illu-• sionnements in Russia. Ed. Doubl,eday, Page and Co. New York). I lettori che non possono aver accesso a tutto il libro a causa de.lla lin• gua, si possono fll/re un'ldea. generale del con• tenwto leuoend,o e. med,itando questa conclu• sione. Per con,to nostro vogliamo fare l'osser-vazione seguente. La Goldmcinn <là tra le. cOIU)Se precipue del fallimento russo l'antipatia, l'odio degli ope• rai manu ,a.li contro gCinteltettuali et/, il loro di– sprezzo per la scie.nza e per le opere del pen– siero.· La cosa non ci sembra esatta. • Gli, operai hanno anche troppo il rispetto e l' a;,,.,mirazione per le persone istruite.... che spesso poi eo: sono molto poco. B questo è wn bene ed è wn, ~le. Poichè d 1 intelle.ttuali ve 'flP· .sono di. tutte le specie, di rivoluzionarii e di 1·eazionarìi, di'buoni e di malvagi, e sopratutto di utili e di dannosi secondo il ramo a cm han– no dedicato i lo1·o studii e· la toro attività. 'Vi sono gli sc1;enziati, i m..eclici, gl' ingegne'f"'I,, gli artisti, i niaestri, ma vi son.o pure i preti, ·i magistrati, i polit'icanti, i militari. Così è in-ltat'l,(J,, e. mi pare che così deòba es– sere anche in RibSsia, poichè vediam; che ty,tti 0 almeno. qùasi t'lb_tti i . .capi della Rivoluzi.oné russa sono degl'intellettuali, tanto da poter di– re che la lotta è avvenuta tra intelle.ttfuli ed intellettuali e la mo.,ssd, come al solito, ha ·ser- . '. vito di strumento. Certamente fino a ·quando l·(!, ·scie:1-za e l'istru– zione sµperiore sarà un privileu_1,o (A, pochi (e lo sarà fino a quando dureranno le pre_· sen-ti condizioni economiche) 'è fatale çhe. quelti . che san,no abbimno ~ella (l)Teponderranza su. quelli che n<Jn sam,no; 'lll{J, perchè questa pre– ponderanza non sia una ragùme ed un mezzo
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