Pensiero e Volontà - anno II - n. 7 - 16 maggio 1925
,t 152 PENSIERO E V0LONTA' comunista. Lenin prende il posto dei Roìna– noff, il gabinetto imperiale è battezzato « So– viet dei commissarÙ élel popolo ». Trotsky è . nomi.nato ministro della guerra, ed un operaio div,enta Gov-ernatore militar-e generale di· Mo– sca. Ecco, nella sua es_senza, la concezione bol– soevista della rivoluzione che ora è messa in J pratica. E con· qualche differenza mrn1ma, è anche l'idea della rivoluzione che si fanno tut– , ti gli altri par-tìti socialisti. Qu,esta concezione' è completamente errata. .La rivolti:zione è infatti un processo vio~-ento; ma se essa ha come so-lo risultato- un cambia– me,nto ai dittatura,· una. sostituzione di perso– nalità politiche, e-ssa non ha allora nessun va– lore .._ Essa allora non vale la :i-;e,rdita di vite umane e di valori intellettuali che risulta da ogni rivoluzione. Anche se una. taJ,e irivoluzione dov-esse apportare un più grand.e benessère so– ciale (il che non è avvenuto in Rus,sia) -essa_ non varrebhe il terripil-e prezzo che costa: una semplice rif9rma può esser:e ottenuta senza una rivoluzione -sanguinosa. Non sono dei pal– liativi e delle riforme il vero scopo di una ri– voluzione quale io la concepisco. Secondo la mia o:i-;inione, rd.nforzata. mille volte dall'esperienza russa, e< Ja rivoluzione sociale » è la riclassificazione· fondamentale dei valori. Una riclassificazone non solo dei valori sociali, ma dei valori umani. Questi ul- . timi sono anzi i r:iù importalllti perchè sono la base dei valori sociali'. Le nostre istituzioni e le nostre condizioni d'-esistenza riposano ~opra idee i:;rofondamente radicate. Voler cambiare queste condizioni e nello stesso· tempo la.scia-re q~-e.lle idee •f3 quei vaàori a fondamento · della vita socia.le significa semp-licemente una trar sformazione superficiale, che non può durare nè. apportare. un reale miglioramento. E' un semplice cambiamento di torma e non di sostan– z,,, come lo isi è visto tanto tragicamente in Russia. Fu, il . grande errore e la graq.de . tragedia della. rivoluzione russa il tenta,re (per mezzo d-e1comando di un :r:artito politico) di- camb1ar r~ solo le istituzioni e le condizioni di vita, ignorando totalmente i valori sociali ed umani inclusi nella rivoluzion~ .. :Anche peggio, nella sua folle _passione per il potere, lo Stato comunista lavorò ·a f,ò 1 rtifi– care le idee ed i conce,tti che. la rivoluzione a.v.eva ·cercato di distruggere. Esso inco•raggiò tutte le peggiori qualit~ antisociali e distrusse -sistematicamente il concetto ·già chiaro dei nuovi valori rivoluzionarii. Il sentimento di giusti2'.ia. e di uguaglianza, · l'amo,re delle libertà• e della fratellanza umana -- questi fondamenti di ogni vera rig.ene,ra-– .tione sociale, - furono soppr,essi, sterminati dallo ~iato comunista .. Il sentimento istintivo dell'uomo ~-er l'equità fu 'bollato come una de– bCtlez.zas,entimentale.; la dignità umana e ,la li– bertà divennero dell-e superstizioni borghes,i, · il r~sp,etto de-Ila vita umana, che è l'-essenza ·stessa della :ricostituzJione socia'l~, fu condan– nato com.è, cont.ro- rivoluzionario. Questa terri– bile p,erviersion1e dei valori fondamenta.li porta– va in se stessa:, il germe della distruzione. Con questo concetto che la Rivoluzione era solo un mezzo per assdcura;rsi il potere poli:tioo, era inevitabile che tutti i valori rivoluzionarii fos– sero subordiinati ai bisogni dello Stato socia– liE-ta, o i::·iuttosto fossero in realtà usati solo per assicurarsi il potere governativo r:.ecente– mente acquistato. La <e Reazione di Stato n _mascherata da c1 Interesse della Rivoluzione e del Popolo » div-enne la sola guida ~ll'az.ione e<l anche del sentimento. La viòlenza, co~a ine– vi tabile nell~ sollevazioni rivolùzionarie, fu ammessa come costume normal,e, come abitudi– ne, ed è ora glorificata co:m-e l'istituzione · p~~ potente ,e più id-ea.le . Forse ch--:e. lo stesso Zi- ·noiiev non ha ca,nonizz.ato ~erzhin.sky, il capo della sanguina.ria Ge.ca., col titolo di « Santo della Rivoluzione » 7 Forse che i i;iù grandi onori pubblici non sono stati resi a Uritsky, }l fonda-to,re _ed il capo crudelmente sàdico del1a Ceca ·ai Pietrogra-do 7 Questa perv-e-rsione dei va.lori. morali si cri– stallizzò beRtosto in questa sùper~formula del 'pa~ito comunista: il fine gf_ustifica i mezzi. Così -nel pa.ss ,a.to i Gesuiti dell'Inquisizione adottarono quella formula. ·-E} le sottomisero ogni moralità. Essa ·si vendicò sui Gesuiti come– 'lo fa O'ra sulla riv9luzion.e ruissa. All'evocazio- · ne di quel niotto d'ordine sorgono la menzo– gna, la falsità, l'ipocrisia., il tràdimento, l'as– sassinio i:;uhblieo o nascosto .. Sarebbe del piu alto .inter-es 1 se per gh studliosi de.Ila psicologia sociaJe il constatare come due movimenti, tanto lontani per il tempo e per le idee, hanno pro– -~otto -esattamente gli stessi risùltati a ca.usa· del principio che il fine giustifi~a tutti i m~– zi. _Il parallelo _storico, quasi complet~meinte ignoratQ, contiene una lezione importante per tutte le ,dvòluzioni future ,e . .per l_'avv,enire _del– l'umanità. E 1 un grande err~re il creder,e che gli scopi e progetti. sieno u-q..;1, 0osa separata e ç}iversa dai metodi" ·e deJla tattica. Questa coil,cezion.e. è una
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