Pensiero e Volontà - anno II - n. 6 - 16 aprile 1925

PENSIERO E VOLO.NTA 1 127 li1tà la struttura autoTitaria che è causa· dei mali che oggi lamentiamo e qumdi nulla han– noi dia far~ coo. l~an8J.'ichia. ' Ma, ~on è del sindac.alismb, quaJ.e, sistema: ·sociale che io :in.tendQJ ,qui occuparmi,. poichè non è és,so che può · detieirminare. l'azione · at-– tuale degli èlJla.richlci relativ, amen.te al mòvi– mentò op&aio. · Qui s 1 tratta del movimento operaio in re. gime capitalist,:i-cl()I ~ statale e si comprendono ool nome di sinda.cahsmo, tutte le' organizza– zioni opéiraie) t•utti i {(sinp:acatì )} I ◊ostituiti peir resis~ere all 'oppressio:n.e dei pa.4roni e, di– minuire o annientare 101sfruttamento del la– voro umano da parte dei _detentori delle ma– terie prime e degli strumen,ti di la';OlI'O. Qra io clico ,che ques~,e Oll"ga.niziZaziornion pQJssono1 essere an~chiche, e nolll è bene pre– te-ndere eh 'essei lo siea:w, per:chè se ld· fo,ss·e:r10 mancherebhe,r:o , ail· loiro, scopo, e · non ~srvireih– bero a.i ifìni eh~, si p,ropongonQJ ·gli anarchici pairtecipandovi. · 11 sindacato è fatto :r;er difendere oggi gli· interessi attuali dei lavoratori e miglioirare, le loro condizioo.i quanto, pii.i ,è possibile pri~a che non si sia in gTadO di fare la rivo~uzioine e oon essa ,rendere gli attuali salaria.ti dei li– beri - lavof1'."a·bori, liber·am.ente asso1ciati p =T il· Vaiiltag 1 gio di tutti. Perchè il sindiacatoi possa sieirvire aì suo p1~oiprì,c,. sq,opo e nello, st,esso terrnpo essere me1zzo di educazione- e campo di propaganda .per ·una futura (l'a,dic-ale tr:asf-ormai~.ione so– ciaJ:e b,iJsogna ch'esso ra,coo,lga butti i lavor~,-– tori, o aJ.rriein-0, tutti -qu'ei la:vrnratori cho a.spi· rano a m~gliorail"e,le loiro condizioni e1 cho si riesce a rend&e ,capaci di una qualsiasi re– sistenza contro ì padroni. Si vuole foirse aspet– tare :che i laivoraitori siano diventati anair:chici prima di invitarli ad organiz.:za,rsi e, prima di ·ammetterli nell'ore·anizza2;i()IIle, in~erlendo cosi l'ordine natrurale de]Ja propa,ga.nda e del– lo sviluppo psicologi,coi degl'ìndividui e facen– do l'organizz.aizine di resistenza· -qua.udo non ve ne saire-bibepiù 1 bisogno peil'chè ,già la nrn~– sa sarebbe, capa.ce 1 d.i far, la rivoluzione,? In questo caso il sindacato ,sare!hhei il duplicato -del g~uppo anaa:ichico, e restereibbe ·impotente sia, per ot·tene:re dei mig-li01ram-enti, sia, p2r fare la rivoluziOlllJe,. O si ·vuole scrivere, .snlla carta il pro:graimma a.narchioo e contentarsi di un'adeisà.one formale, incoiscien¼, e ri'unfre co~ si della gente ·ch_e sègne peoorilmente gli m·– ganizz,atori per poi disperdersi -01 passai~,., 0.l nemico alla prima oc.oo ,sione in ,cui ei sarebbe d.a mostrru:si a.narohici-sul serio?' Il .sindacalismo (intendo quello pratico e non quellO' teorio01 che ciascuno si foggia a suo modo) è di sua nat'Uii:a rifo["rrusta. Tutto 'quello ,ohe da esso si può speirare è che le r1- forme, che esso pretende e, consegue siano ta– li ed ottenute in modio tale che• serva.no' alla e,ducaziOille ed. alla. prepara.zwne, rivduz.iòn."'– ria e l~<>ino la via apert,a a se.mpre maggiori prete:se,. · . Ogni fusione o _oonfusione tra il movimento anarchie.o e rivoluziona.rio. ed il morvimento sindàicalist,a finisèe,- o col rendere il simlacato irnpot,ente al S1.IJO .scopo, specifico, o ooil'atte– uuare, falsare, spegnere, lo ,spirito, anarchico·. , Il sinc:Laicat,o, può so1rg•e•i·8 con _programma, aro·– ciaJ.ist.a., l.'ivqluzicma.rio, anarchico .ed è anzi con progr'ammi di. questo ,gene,re, che sorno, ge· neralm.ente ·11ate le -varie• or,ga.niz,zaz.ioni opc - raie. Mia èsse re.stano fedeli al programma f1- :i;i.01 a, che sono deboli ed impotenti, oioiè fino a, che~ più ,che organismi atti ad 'un'azione ef– ficace, sono· gruppi di propagand,a iniziati ed · animati da pochi uoa:nini-entusiasti e oonvin– ti; ma poi, a misura che· ries.cono ad attiraire nel l&o _seno la, massa ,e, ad àcquistare la for– za per domandare ed imporre dei migliora-– menti, il prog:ramma primitivo, diventa, fo!l"– mula vuota a cui non si IJada i:frì.1,la tatti~a si adatta alle n0·cessità contingenti e gli ~n– tusiasti della prima OII'a o si · adattano es·S:1 _ste,ss1 o de,bhcmo cedere il posto_ agli' uòmini « prati~i », che 1badano, all'oggi ~enza ourars-1 del dòmani. ' Certamente vi sOIIlo,dei -compa 1 gni che pur stando nelle prime, file de 1 movimento, sinda. cale restano sinceram,ente ed entusiasti,camen– te anarchici, oome VÌ SOID.O aggTUppamenti o-, pera.i che alle id~e anarchiche s;ispirano. ·M:,, sareibibe troppo facilé critioa l'andar cercando i mili~ ,Cil\SÌ in ,c,ui ,q1.10gliuomini e quegli aig– griuppamenti si mettono neUa pratica di tutti i giorni in oontradizion~ colle, idee si,narchiche. Dura ne.oes,sit~ '! D 'acc.ordo7. N'on si può fare dell'anair.ch1s·mo puro, quando, si è costretti a t,ratt~e coi ·pad!roni e eone aiut.orità; non _s 1 può ·lasc.iaa-e ché. le .masse· faccìano da loro quando le, masse. Si rifiutano a fare e dorn an– dano, esi.gooo dei capi. M·a. p~,r0hè confondere l'anarchismo con quello: che anairchismo non è, ed! assum~re noi, ·in qu,a.nto, anarchici, la. rooponsabihtà. delle trans~iorni e degli ace.o- . mcdamentì necessari appun·to· pe,:· il ·:fatto che. fa ma&sa ncm è anarchica, nemmeno· se appair– tiene ad u.n'organiz.zazione· che ha sccitto n programma anarchico nel suo atto coetitn– tivo?

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