Pensiero e Volontà - anno II - n. 6 - 16 aprile 1925
PENSIERO E VOLONTIA' 143 GHERARDO l\',I.ARONE: La libertà religiosa e Ja sua dialettica. - (Consc,ientia, Roma. •- n. 15 dell'll aprile aprile 1925.) I, regimi di decadenza e di coercizione ha·nno questo -effetto, che spingono l'individuo a con– centrarsi in se stesso ed a cercare nei proble– mi astratti un ea.mpo in cui spaziare pqn quel- - la relativa libertà,. ch'è del tu:tto impedita sul probl-emi ,çoncreti e scottanti della. vita poh– twa e sociale .. · Anche questi problemi hanno pero li Joro importanza, e .n~1 ne seguiamo con un certo interesse la trattazione. 11 lVla.rone, spezz~ una lan,cia m qu~sto su.o articoio in favore della -libertà religiosa, vale a dire n,ella libertà di ciasçuno di seguire il, cuho che vuole, senza che lo Stato se ne in- . ca.ri, chi è vi' intervenga- con proibizioni o pro.J tezio1d. Oer.to bisogna s_for~arsi di capire i~-linguag– gio di questi spiriti . religiosi, così diversi da noi, ma che non vanno confusi con i supersti– ~1-oisid-el ca·ttolicesimo e coi fa.natici del cl,e;ri– callsmo. Spessissimo essi non aderiscono a ;nes– suna religione ufficiale ed a, nessun culto e quando parlano di vita dello spirito, di senso dei divìno, di religiosità ecc.,' non di rado vo-· gliono semplicemente esprimere con tali parole dei sentimenti che •sono anche nostri e degli , stati d'animo comuni a tutti gli uomini che no11 si ada·ttano a vivere come bruti. In questo sen~o puo aver ragione il Marone a dire che Puomo sente l'obbligo, per un interiore invin– cibile imperativo, di adergersi e sollevarsi pe– rennemente fino alla comprensione del divino; e che per la natur!], stessa dello spirito umano la religiosità è coeva •con la vita. Ma a parte tutLo ciò, il problema ·della. liber– tà religiosa, che era stato superato e risolto ,dalla rivoluzione italiana, non .tanto con ·•e leggi quanto con la consuetudine derivata dal– ressersi quella rivoluzione attuata fuori della religione ed in gran parte contro la religione ~ dominante, ed ·in ogni modo coniro il clerica– lismo, tale problema sta "per ritornare di at– tualità insieme al problema di >tutte -le altre bbertà politiche, civili e sociali più elementari già aJCqui,dte,. rimesse •in gioco ed in discus– sione dalle circostanze. 001)'.le dice il Marone, la. liber•tà -di -eleggere untt particolare forma• di culto, nella pratica quotidiana, nelle va.rie forme di ordinamenti sociali e nelle regole giuridiche che gli uomini s'impongono, coincid.e in fQndo con tutte le al– tre- libertà e da esse :traie sostegno e valore. Per- ciò, dove manichino o siano violate ' la libertà. di pensiero, di stampa, di riunione, ecc. an- c:he la libertà religiosa è in pericolo e primo o poi mancherà o sarà violata. La iiber,tà r,eligiosa ih.oiltr-e ·è incompatibil,e e con:tntdditoria ca:n istituzioni che facciano u11 ineguale trattamento dei _vari culti parti– c·olari, per,chè la .libertà e l'uguaglianza, te due diri,tte roitru1edella civiltà in cammino le - ' d.u.e grandi leve ~lel progr,esso e della storJ.a., . ~on posa0no andar disgiunte una dall'altra. Eppure le leggi italiane ·contengono fa.le con. trad1z1qne. Lo statuto italiano e le foggi che a completarlo gli si aggiunsero, p·osto cowe' fo11- damento dello Stato il principio di libertà po– btca quando giung,e innanzi .al . pa.trimonio spirituale, la religione, afferma esplicitamente che solo quella· catltolica è la religione dello Stato e ,che gli altri culti saranno in esso sem– plicemente tollerati. E' vero_ che Cavour cercò di a.attenuare questa formula iegislativa propugnando la separ2.1,zìu– :t,1.t.J della Chiesa dallo Stato; ma per es::;ere que– st~ reale, nessun _culto çlovrebbe essere .p10tettt> d&,llo-Stato; og!].i chiè:rn,, svincolata da1 po~re :politico, deve vivere d~i propri mezzi, poichè essa per quanti consensi possa avere, è soltanto .di una parte dei cittadini e non di tutti. La 1c!igione ·di Stato e ancora peggio fa religione a servizio dello Stato sono un assurdo politico u morale. La libertà religiosa, cornclutle ii. Marone è . . ' smommo d1 lotta ed elemento dì vita e di pro- gresso. Come per ogni; altro istituto umano cosJ è per le chiese: la lotta è vita.' Da ciò ap– pare nella dialettica della storia, la perenne utilità dell'opposizione. Sul piano di una si– cura eguaglianza politica· ed economica i va.ri culti ·potranno più agevolmente combattersi eéI emularsi. · · e ANTONIO CHIODINI: Astrattismo liberale. - (Vigilia. - Roma. - n. 1 del 15 aprile 1~26.) Il Chiodini esamina il. contenutodel liber~ lismo del .c~raggiqso· peri.odico torinese « Ri– voluzi<;me liberale » diretto dal Gobetti; non si occupa dei liberali_ p:ropri_a.mente detti, poi chè questi ultimi sono tali solo di nome. L' A. condivide 11 i;unto di partenza del G<:>'6etti, che l'intransigenza deve· essere- la 'baSe• della lotta poli.(ica e sociale e segue con gran· sim-, patia la vivace campagna del sù-0 giornale con~ iro i patteggiaJD.enti del trasformismo·. giolit– tiano, - ma ques,ta simpatia non gli impedi– sce di ~vvertire che «·Rivoluzione . liberale » non arriva alla conseguenza I logica della sua. ,• \
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=