Pensiero e Volontà - anno II - n. 6 - 16 aprile 1925
f PENSIERO E VOL0NTA' 13-3 ~ ~---------------------------------------~--- . - ' Già 's'era .avù.ta .nel 1545 una OITihile i:;tragé dei r1formati Valdesi nelle valli d•elle Alpi di ..Prorvenza,, in cui tutt_a una pacifica p<Jpola– _.zionefu distrutta ~ dispersa, oon più di''400C viiroime: Altra stragie di V aJ.desi si eibbe· nel- 1560-61 in• Calabria, d01Vei s'eTan r1fug1ati da tempo ·molti erettci di Piemonte e ,P,rov,enza. Dopo le ,ll:ccisiom iI?-massa da parte deille sol– <l:a,tesche,- i superstjti sì mandavano ai roghi.. Venne po[, nell'_agosto del 15,72 la più famo– ~a st,rage della no,tte di San Bartolomeo, e.on decine di migliaia di vittime-; ed alla sua no• .tizia si fecero grandi feste, tra cattolici m Spagna e, Italia, -e1 il papa Gregorio. XIII foc.e coniare in Roma, una medara lia c0imirnen1ortt,· . o tiva. So,frto la c {11p.pa di piombo di questa atmo– ,sfera · s,a.tura di sangue e di m-0rrte, le, ultime .s,cintille del primitivo Rinascimento umanisti- , co, le,ttérario ed artistioo \favillavano ancora; m·a armai la foirnia, a,veva decisa.mente ucciso lo spirito. Lru vitalìt,à esuberante e1liheira, ,quel senso di ais$o]uta indipendenza dello, spirito ei ,quasi dì rivoltai neùla s-ua ste,ssa serenità olimpica, quell'universalità del genio unico sl– gno-re di se,_stesso, ,che, fa ancorra, slbalordire dinanzi alle, :figure di Pico della ·Mirandola,, d1 · L,e~n Battista A~berti e, di Loonardo d:a, Vin– oi, ,s'erano e-sa.urite e spente,~ Ultimo- testimo n~:. in un silenzio sdegnoso, ne, oo~seir-vava la tradizione M~chelang-elo, vecchissimo. lVla i gran<lissirrli c~e pur ave,vano per l. '.a-r:chitettu– ra,, lai pittura e la poesia fatto glorioso _il no• m_e dleil seooJ.o - B-vamante, R.affaelo, Ario1S.t•o - ~ran già nella, metà del_Cinque,c.e1I1toseiom. . parsi da: uri. pez 1 Z<>. K< L'architettura, piegatàsi alla tirafillide delle regole -cilassi.che·, div·enne pi-µ fredrla e oompas_sata; la scoltura c!_eclinòal m.anieri– smo e alla va,cua imitaizione; nella· pittura (meno alcune oocezioni, nella scuola venezia– na.) venne a mancare l'a.rmonia t~a il, pens1e– ro e la formai; il vigoroso, Umanesimo1 d'un tempo -intdstl nell'imitazione, grett,a e pedan– tesca; il ,cultoi e,sagerat01 dielle regole vinc0lò 1a libertà della creazione;· e all'au:ça. morta delle Accademie la letteratura s'immiserì negl. . ' , soherzi mel~nsi o sguaiati, . nelle polemi0he vuote, nelie discuss,ioni e cicalate ora pesantii ed ore frivOile (8). · · Fu aJlor~- che venne. proclamato « dò.vino :» l 'Are,tino, scrittore luhrieo e soostumato, im'– , mo:raJissimo· uomo nella -condotta privata, ohe in veirsi e in prosa alternava, a, ,seconda del danaro sperato, la tratitaziOBe d~rgomentA ultra licenziosi con quella dii argomenti del più .bigotto cattolioismo, strisciando come ret– tile innanzi ai potenti e come rettile morden– do la .reputazione alt,rui Questi è una· quan– tità d 'aJtri ~orittori ,cihe gli fecer ,corona o cti poco prec.~dendolo,. o di poco seguendolo, e– .i;mgerando in oscenità e licenza, rendono ah- bast ,a.nz ,a esat,tamente l'immagin_e della cor– ruzione e djepravaz~e dei oostumi, che sem7 pr.e s'accompagnano e caratteriz,zano i te:mp1 di r~azione e di se,rvitù. L'Italia. schiava, aY?llita sotto• i piedi dello straniero, imbavagliata dagli inqwsitori e d11.1 ge,suiti,· taglieggiata e martoriata dai princ1- pot,to. ,cinici e crudeli,: si divertiva lo stesso; anzi, se,condo una, es,pressione, dolorosa d1' Franc,e,sco De Sanctis « moriva dal soverobio ridere », come la leggenda, narra, che mori,sse l'Aretino . * * * L' Ar:etino, che a,weibbe· m!=)ritato la fore.a, moriva fe1ice e contento nel truogolo delle sue ricchez,ze.· Era quindi logioo, e nella natura delle 0O1se iehe ,quel po' di uomini di cara,tteire che a,n.c,Q1ra sopravvivevano al naufragio de,1 Rinascimento-, re-sta.ti fedeli · ad una missione di verità, di scienza, d( pe,nsie 1 ro e di bellez,za spirituaJe superiore, fini;sero essi s~lla {orca. La Curia romana, e, il Sant'Uff1zio s 'incarì– cru·ono deUa'_hiso,gna, spegnendo con le perse· oUJZioni, le p;ri,g:ionie ed ii rOJghi ciò che resta-– va di vitale a.ncora, di tutrt.a la magnifica g,e,r– minàzicxne diei cento anni preeiedenti : · queUo cioè c:he fu -chiamato il « Rinascimento filoso– fie:o », in quanto si distingue da tutto il, rima– nente. d_ella E,inasce:µza non solo perohè ri– volto esclusivamente · alla filosofia, m_a,pe,r esser~ v€Jlluto per ultimo, come, ultima sua eonseguenza B quasi per racooglie-re ·ìl · serto più augusto nella luce <lel martirio. . I migliori ingegni italiani, ohe non voles– sero, a,ccettare _a occhi chiusi il dogma nè m-. chinarsi ai suo[ interpré-ti ufficiali. eran -co– strett,i . a emigrare: oosl il Vergerio, l 'O chino e i due Socino di Siena., il Carareiolo di N R– poli, e,cc. ;Più d'uno fu costretto con lungo carcere: e, con tormenti, com~ Jo Speziali da Cittadella, ad abiurare .. Altri,· sempre in quel periodo dli tempo, finirono sul rogo o 8Ul pà;– tibolo o altrimenti uccisi a Venezia, a, Roma,· a Napoli,. a Cosenzia, ecc._ Dire .di tutti sareib be tro.ppo lungo e lbas-t.i. per: tener dietro alla suooes-sione d.ei •fatti, ·il rioordo dei .:più illu · stri: Francesco Burlamacchi decapitato -a Mi– lano nel 1548, POillponio Algerio arso in Ro-
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