Pensiero e Volontà - anno II - n. 5 - 1 aprile 1925

' PENSIERO E VOLONTA'. 103 P'Urooè non si inteirpreiti secondo i mutevoli s~– gniJìcati che1 gli danno i sofisti sehz 'anima del. le oattedre, i mcstier,ant,i della filosofia di -Stato ed i freddi oa:J.oolatioridella politic·a, _es– ·so è piuttosto, un .senfilmento, uno stat,o d'a– nimo, una tendenza spirituale verso il :bene irraggiungibile, in senso assoluto, esso è sem– pre realiz,z,abile in senso relafilvo, e diviene man mano una realtà pèr 101 sforzo, di ooloro che si ribellano alla realtà oppost.a, quando non si -sconfini nel sogno, nclla fa.vala o nel- 1' oltre.tomba, ma -si resti co' piedi sulla teITa ,ed all'impulso del sentimento, sia fida compa- gna la raigdone. - · L'idealismo· anairchioò,, benchè molti cre– dano il ,ooo.trairio, rifugg,e, dal sogno e ·dal fan– ta,sti,oo; · esso fa di c0tntinuo appeUo alla ra– giollle, e non v'-è 'alcuno deci,suoi post{ila,ti che non ,si possa dimostrare che sia contellluto nei limiti delle po•ssibilità 'lLIIlane. Ma la ragione, anch'essa, senz.a i1 OO(noo~sQ del sentimento n-0tnbasta. Anche se ,s.i desse, la dimostrazione ma,te,ma,. tica · d.ella superiorità deU 'ièÌ~aJei anarchico, della necessità e possibilità della, su.a r:e,aliz·– zazione peir il ~ellle di tutti. gli roomini senza ec,eie,zioni, UQfil •si riusci:rà con ciò a faire un an.air.chioo di un uomo che, pur ,oo,mprenden– d.o perfett.amente l 'ide,a nella .fredda lettera della dottrina, non la s-entirà .ooim,e,s,entimen– to o ne rifuggirà per avverso iiempeT 1 a1ne.nto1, ment 1 aJità ed educazione. Questo si potrebbe dir.e, del reisto per qualsia.si altro ·ideale. Ma per quel che riguarda l'idealismo rivoluziona.– rio del s01cialismo è deU' anai~chismo, che, si proipone di rovesciaire tutto un mOllldo da.lle fondameJD.ta, questo · bisogno eh~ la riagi()[le sia animata daJ fuoco sacro del s~nt,imento e eostituisca una fede, è ancor più evidente. La sua pfopa.ganda qtùndi, mentre dimostra alla luce dei fatti e della esperienza di eisse1re sul terreno -deJla· verità e deHa realtà, ceirca al– _tresi di. deista~e ,quanto più può e di rendere più vivo :ed intenso queil senso di .giustizia e di amor.e per gli uomini, senz,a ai cui ,sareblbe sterile ed inc0111oopibile qualsiasi apostolato. Ffo,cJiè un:idea ha oontiro di ,sè il mondo ma– teriale degli interessi costìtuiti, la sua propa– ganda .ha s,empre un ragigio limitato d 'influe:n. za; ma, -per quanto limitato sia, esso -è sempre su.soe,ttibile di aumwto.. Una idea che i;ion può trionfar-e ,c;he nell 'avveintre, e solo quando sia– no rovesciaite determinate oondizioni mate– riali d 'esistenz.a, non può essere c;he una idea di minoranze ; ma ,queste . minoranze sono sempre capaci d'aumentioi e di miglioramento, . sopr.atutto pel rirunov:arsi ,continuo dei loro e– lementi. 1Lo svolgersi stesso degli avvenimen– ti che mutano di COIIltinuoed il succedersi di fatti nuovi mÙta le ,condizioo.i di spirioo, sve– glia le a[lime1 dormienti, suscita ,sentimenti in altri ciuori, cambia le: mentali~à, orea stati d'animo diversi~ ,e1allora, se scompaiono nel nulla o passano al nemico quelli in -cm la fede è morta od ha preso il sopravvento l '·egt◊ismo ' personaJ.e, sorgono elementi nuovi che eritra- · no più numerosi in linea con ardore e disin– teresse contro il ·vecchio mondo. Dove; sono? Chi sono? i8oa10 clapp~rtutto, sparsi in tutti gli ambienti; ma più special– ·ménte .sono degli ignorti che prima ignoravano sè stessi. Sono per lo più giovami, oppure, _uo– mini .c.he hanno sofferto ·e, ,che sod'frono, per– chè i~ dolore è un grande educatore. Quanti sono? Non molti c.eirto, ma sempre quelli di oggi SOtll più numer0isi di ,quelli di ieri. Non bisogna, malgrado tutto, dissimularsi chei la seminagione più vasta·, fatta a, piene mani e senz,a risparmio in tutti i. terreni anche i più sterili, in gran parte va perduta o .quasi. Ma se alcuni graneillini della fede nuova _ oome narra la paira,boJa ,eivangelica - riesCOIUoad in– sinuarsi tra. le anfrattuosit-à · della più arida roccia ei vi me,tteran radici, ,qu~esteprima o poi getteranno la pianta e riusciranno a sgreto– lare il masso infee0tndo, a staiccarlo, :farlo p:re:cipitare e me 1 t•tere, allo sco,pertoi un più fe.r. tile terreno. Nolll pochi s.i scorag:giano, dopo i primi €ll· tusia,smi, al constat,aire i magri risultati a,p– p a,renti dell'opera propria; ma il lo'l'\oscorag– giamentoi -è ,effet,to d'una visione troppo su– perficiale ,e, stretta de,i fenomeni sociali. Tutti gli ideali di. comhattim-ento han traiversato - nella storia ,questa fa,se di lunghi ,e,lenti pro– gressi, che scoraggiano quelli ,che hanno :fretta. Noi vediamo per l'anarchismo, ch'è il mo-. vimento !SOciaJ..eodiernò ohe ,conosciamo di più pe:rohè là ·sua fedei. è ·1a nostra fede, avve– nire cio che è avv'e,nutQ per ogni altro movi– mento di progresso· dei .tie~pi passa.ti da,i più vicini ai più lontani. Il movimenta anarchi– co propriarrnente . detto. è poca C(?Sili, dà sodi-- sfazioni limitatissime •e auasi nulle a chi ricer– ca gli èffetti immediati -e appariscenti, e prÒ– cura ilisillusioni e sooinforti ~· chi non -sa oetr– care in ~è st,esso e nella persuasione d'essere sulla retta via un intimo còmpiooimento. Il numeTO degli ana.rooicr -è sempre limitato, Ia 1oro jnfluenza di partito è scaiI"sa. Partito d1

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