Pensiero e Volontà - anno II - n. 5 - 1 aprile 1925

....\. , ' .• '1 100 PEN!SIER0 E VOLONTÀ' e lo squilibrio fra le classi çiominanti e le. questa impressiO'Ile: che1 talvolta èra. difficile classi dominate re,sta inalterato. assai staJhilire che caratte["tei ave:ssero, •quei m~- . Quando il riformismo dissimula queste ve- _ vimenti; e che a farlo non ba.~tav.ano affatto rità, ed esulando dalla sua funzione utilitaria, le bà,niliere sotto cui si sv.olg,evano, •nè i capi subardinatl:l., alle ragiOIIli d'esist,~nza del regi- che li g,uida,yano, nè i -nomi oon cui v,e ;niva.no me a.ttua.le , pretende. d( oop:ipi-ere una v-e·ra e chiam.a.ti , e n~ppure •qua.lche1 fatto ~lamor-0s0 propria funziicme riformatrice deUe -basi -stesse che pur richiama.va l' àttenzione della gente - deJ.la .società e magari di oompiere una fun~ supe,r.:ficiale-.Alcuni movimenti capeggiati da zio1ne riv,o~uziÌrolilarià . - come avveniva pell' uomini di ide,e ;et programmi rivoluzionari ave– oorto socialismo1 polit~ 00 , 'd' an.te guerra e pe1• vano un andamento e conclusioni più ohe ri– certo1 corpo.ra ,zionismo1 ,sindaieali,sta, _ all-Oll'a · · farmist,e, altiri guidati da. rirormisti .della più esso a.iventa, un ingannai, un vèiro e proprio bell '-a,cqua prendeva.no uno sviluppo straordi– -coef:ficientei di reazione, sia. pe,r le d.isi111,1."sioni naria.rnente rfvoluzionario. Potevano essere che. prepara sia per le de'Via.zioni ohe deter-- ·e,0ce.1z,~oni, naturalmente, dipendenti da, cir-. mma. co~ta.nze più forti deHa volontà de,gli uomini; CL1a pretesa, _de,l rifocmismo, coi suoi me.zz.ì ma il fenome<no .si produceva ,e, dimostrava politici lbùrghesi, con la sua. mentalità bor- quaJ.che cosa,_ . ghese, ,con le sue preoccup.azinoii eoonorniche Inutile il dir,ei però quanto questa, non borghesi, di ra,pip:r:e,soota,re gli mt.eiressi di tutta chiara delimitazione di funzioni possa nuo~ la classe. opetraia e le rivendicazioni di tutti oere alle sorli comuni di tutto il movim,ento gli oppressi, mootre impedisce il s()(I'geir,e, d'un generale dii conquista e di eleva,zion.e uma.na . reale movimento rivoluziona,rior, limita e dimi- delle classi diseredate. Forse in passa,to il fe·– nuisce anche le già, scars!e1po1s,si1bi.1ità di sue, nomen9 era dovuto a, questo fatto: Che il cessi pa.rziali imm-ediati oonsentìhi dalla sua movimento -op.eiraiò, in special modo 1, non era natura e dall'ambiente ci!'costantè,. "Unico, ma diviso in fraz-ioni, di cui ,ciascuno * * * Le stesse cose all'incirca, possono ,e_ss,eire dette in senso inV€rso peir quei partiti e movi. m-enti rivoluziona.ri, i quali, pur esse:Q.do ta:li '..peir programma e per l'intima loro t-enderiz~, · sono spinti dal desiderio di succe,ssi imme– dia.ti e· daUa voglia, di accrescere indefinita- mente il numero, dei prùpri seguac.i a fare• del rifmmismo, giorn:o per giorno, invano dissimu– lato, d.a una fra,goofoigia più acces_a,o magari dalle più sinc,Jre intenzioni ·ultnu·jvoiluzio· nane. La funzione, deri partiti. e m-01Vimenti rivolu– zfo~-ri è· di com1ba,t,t,e,r:e intransigentemente ogni fo1rma di oppressione e di sfruttaimento non tanto negli eiffet,ti quanto n.ellie1 ca.use pri– _me politiche, ed economiche, e di rappresen– tare l'opposizione di minoranza oomba,ttente, sia iri mezzo alle 'folle amocfe, sia in seno ai movimenti delle masse org.aniz,z,at.e, · sotto la spinta degli interessi i:rrµn,eidiati, per lo.rio·na– tura, sempre ph'.1 moderate ed opportuniste. - Esorbita.re da ,que,sta, funzion,~, ·per cur~:rs,i troppo delle utilità__, imme<l,ia,té e dim-entiear.e l'avvenire signi:fi,cherelbibe identifioare Ìa. pro– pria azio 1 ne pratica con quella del riformismo. Chi ricorda i movimenti popolari, ,s• òpratut.oo qu,elli proletari sul terreno della. lotta,.' di cl'as- a,veva bisogno di risponde-re, a, necessità coo– ting.entì, anche, le· più in ooàitrasto con le con– vinzioni e teindenz,e, di chi d.01veva·svolgervi la propria,, attività. Di qui ,s-contenlil, discordie, reciproche, scomun.iohe, riv.a.lità ·fra luoghi · e luoghi e, fra person~ ,e, prell'.'sone, ed una divi- . sione effetti,va del proletariato anche sopra un te.rr €no in cui era· poss!bile e più neoeissaiI'ia l'unit-à. , Loigi,ca inv-eiee sareJblbe la divisione, quand? fosse determina,ta da diversità di idee, di tem.– . denz,e e di me,todi; -e ·sarebbe divisione di· lai– vo.ro , . non fra oirganiz-zazioni ed 01:"ganizz,a,– _zion.i avv-e-rs,e, ,e, rivali, di oui cià,scuna dovreb– be fa.r' tu~t~ da sè, ma _fr.a~uoim,inie gruppi svolgenti la propria attività, ·per. un patto_ co– mune di libera coòperaziOtD..er, in or:ganizz.azio– ni ùni,che ,ed in un sofo movimento. Non so quanto sia possiibile in pratica la· realiz:Z,azione d'una sim_jl,e con.vivenza.; ma. è c:erto che ad essa ,dorvrebibeiro tendere gli ·S~zi di ooloro ohe ne,l morviµl~nto op:eraio odierno di rinno– vazicme so1cialei .rappresentano la iunzfo1D.1e, più disinteressa.ta 1 e Illi?JilO legata àgli interessi conting,emti, perchè più rivo\luzionaria . nel senso più re1alistfoo é più nobile della parola, in quanto, è mo&sa sopratutto da Ùno scopo d'avivenire. - se, di prima d,ella guerra, ric.o;rderà anche Costoro - eid .. , ffii;etn,do parlare in .spooial meda ·dégli anarohic:H; ·che si può dire siano

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=