Pensiero e Volontà - anno II - n. 5 - 1 aprile 1925

PENSIERO E V0LONTA' 99 scogli dalla tempesta, modesti come un tem– po ,vivere in disparte ,una -vita di triboli e di lavoro. Ma noi .e acoorgiam.o ora che ,es~, in _passato, fecero più opera di filantropi e <li de– mooratfoi in un largo senso della paro,la, '&i,e -di socia.listi. :E'roero ,bensì de;l heri.e al popolo, ma un lbelD.e tutto con.tingente e transitario, ohe non modirfi,oava le ,baisi della -sÒcietà hè ci av1vicinava al socialismo. Noi non vogliamo affatto dir:e ohe tali ibb– ne.fi.ci fosser-0iinutili o dann,o,si. ,S.e ma.i, il dan– no -è derivato -dall'avere. sopravalutato ~a loro importanza, dall'aver visto in loro un ca– ratt,erei iiberator.e che non av.ev.ano, e .quindi dal- non essersi' resi •conto della loil"o prooa– riet&. lVIa, a.Bche oggi, di.•qualunqlilf, idea poli– tico o s-01cialesia, chi :1; 1.on si feliciooireibbe pe.z· esen~pio di un servizi6, pubblico mi,gliorato 'i Forse i rivoJuzionari preferire1blbe 1 ro poche st.rade ;ei mala:gevoli, mancanza di forrov'ie, eoo. sol perchè i servizi pubblici son gestiti ~gi -dallo Stato, la produzione dal Capitali– smo, la difesa ig.1.en.i.ca dal Comune? No, cer– tamente! Si può riteneire che tali servizi sa– rebbero graditi a.ssai meglio in un regime S<?': cialistico, che e,ssi siano sfruttati dagli attuall gestori ,con criteri di monopolio e di pirivile– gio, male ,eseguiti, eoo. ; mai, per male che vadano, non ,è possibile rinunciarvi. Si può aJtresì influire, anche con mezzi ri– -voluzionari, p,erohè governi, oomuni, i1ntra .. prenditori privati, e,cc·. migliorino le condi– zioni ·dei loro sudditi, sottoposti, salariati, o del pubblico in genera!~,; ma ·tutto ·ciò non· in– tacca l 'esistenz.a statale e capitalistica come tale. Il ohe non ci impedisce di ralleg,ra,rci, se tali miglioira.rnenti ·aiyve,ngono, nè di . C/ •D~ tribuire al loro avv,en.imentoi, quando ciò è oonseintito dalle, nostre forrze ed .è possi 1 Jile -coi me-zz,i che, crediamo utili, .buoni è non coi:.• tra.stanti oon altri s·copi per noi piu impor- tanti. . ~ Cosl, se, un abuso ·padronale viene elimin&,· to,· se un sopruso poilitioo wene fatto ~sal'e od impedito, se µn maggi~e r:e:s:pirodi -~bertà viene conquistato anche nella misura p·u pa.r– zia,le, sei una, o più categorie di operai aumen~ tano il loro -salario o acOOII"ciano la giorn,1!ia d1 lavro, eoo. nessuno, per quanto rivol~ion.trio sia, se nei lamoo.ter~blbe certo, per quan~ tutto ciò non abbia a che far nulla oon h r:– voluzione. Mla l'errore oonsistè nel o~ere o far credere che tutt,o ciò passa sastituire la rivoluzione o avvicina-rla, vale a !lrire signifi– ea.re un camlbiemento radicale della costit 1 1 zione sociale, come lo concepiscono i · sooiu,.– listi e gli ana~chici, ed anohe _(Hniitatamente al campo, politioo ed istituzional~) i r'3puh, blicani. ' · Tali progl'!essi momentanei ed oooa.~.t>.1.ali possono tanto avv'.icm,iare quanto allontt1n.•ù'e . un cambia.mento radicale deUa società, a. se– conda delle circostanze, della situazione €C'O· nomioa, dell'equilibrio deUe forze, deJ.lo stato mQrale deJ1e· masise popolari, e di tanti altri coefficienti più o meno importanti. 1n linea generale tutti i progt"essi C'l.t> ::;i fanno in piena società borghese e coi suo1 mezzi, gioyano bensì un po' a tuttf, e qumji ainohe alle ,classi sfruttate ed oppr~se, ma più che a tutti giovano a, ooloro ·che godono del privilegio. del potere e della ricchez:za-. ,·Gli oppressi e gli sfruttati d'un qualsiasi re~ gimè. han troppo 1bisog:nodi migliorare per r1 .. fiutar.e le b:ricciole, che -cadono dalla IDdilsa dell'Epulone; · ma , queste · bricciole non 1- fl:1 · vicinano ,cerio alla meta della loro emanci– pazione pii! che: non ne li' aJlontanino. Esse possono giovare, all'una o all'altr_a oo,sa, a se~ conda .che vi ,concorra o meno uno sforzo pro prio oosciente' e, volont~10, che, miri più lon– tano del piccoLo vantaggio materiale imme– dia.to , che abbia cioè com.e mov1ente un idea- le superiore di liberazione e _di el~vazione ge– nerale Nia allora i mezzi de:l riformismo rie– soono ·~e.fficaci anche al raggiungimento dl pi.cooli e parziali risultati. La meta finale, po~, . oh 'è eliminazi0(11e, <11 ogni sfruttamento e d '.ogni ç,ppressione, la li– bea-tà dell'uomo tanto sul terreno politico che su quello economico e' spirituale:, nÒn ·potrelb– be essere, raggiunta che attil"averso la neg4- zione completa del regime, autoritario -e mono– polistico. Da ,questo punto di vista la tattica riformista, se può considerarsi utile a miglio-. rare le condizioni generali della so~ieta OOSt com'è co,stituita, non ha perrò nulla a che fare. col socialismo i in quanto· lascia, intatte le dif · ferenze e ingiustizie sociali, ed i suoi benefiCl si distribuiscono sulla èollettività con le stes~ proporzìoni d 'ingiusti~i~. d-e;lla società· med~ s1ma. .Poichè della società capitàli~tica e statale fam.no parte an.che ·coloro che più s0ffrono delle sue ingiustizie, questi. _possono daJ. m.ì-. glioramento ·generale ricavare· una fetta di po– lenta di più, o qualche piccolo vantaggio po~ litico O morale; ma ~il res,ta:.no nella- proi:ria condizione di disuguaglianza e d'ingiustizja

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