Pensiero e Volontà - anno II - n. 5 - 1 aprile 1925

' ' PENSIERO E VOLONTA . ' Anno Il. ·_ N.. 5. • Casella Postale N. 411 • · Roma, 1 ° Aprile 1925 ·Povera Gente!·! « Il 'soldato va alla guerra quando ,gli dicono di andare, - uccide quando gli dicono di uc•ci,dere, ;ritorna. quando gli ,, dic-ono di rito.rnare, · senza sapere ,perc.hè va, ,perchè uc– cid-e B per ,c.hè rritoirna ». OTTAVIO MIRBEA U. ~ Naturalmente ane,he il nostro uitimo -numero (ii quarto deU'annata) è stato seq'!l,estrato. A nulla valgono i no,siri st-orz.i per s,f,U{Jgirealle insidie delia leg.ge , dei decréti ... e dei CCl!J)riccidi chi corrn-anda. Oramai è chiaro Chri l'autorrità .intende serbm(e il privibegio della lettu,ra delia staimpa ana;rchiéa. soio agli !_],genti di polizia. Ma no.i· corntirvueremo la stess·o, perc1hè quegli agenti c'inte ,r.essa.no e ci commuovono. Ci intere,ss.a,no e ci commuovono perchè. essi_ ·sono_-tra le 11ittime pti,ù dtsgraziate del . .presente ordfrw.mentp sociale. Altri può mancar.e 1 di pa.ne e di Libertà, ma nessuno è ,costretto al pari di loro, .per uno -sciatr– so pane,- a mentire alla propria c,oscienz,a, a sop– primere La propria personalità morale. • . Oggi sequestrano noi, domani sequestr,ereb-· bero altri, così, inàitterentemente, s_econdo il .vo• lere dei padrorni del giorno . . " N0q, siamo - ess-i dicono -:::- es~,crutori di or– dini; seguiamo ie . istruzioni che ricevUL7r-o ». E questa è la ioro giusti"{ìcazione; ma è anche La l01·0 coruìann.a morale: 1,a, confessione che essi sentono di aJP([)-0,rteneT.e ad una umanità irvfe- rio1·e. pòss.a la iettura deUa nostra stampa far com· prende-re loro che gli anarc.hici Lottano per ~ emanc1.pazione di tutti, l,a, tor-0 compresa, e sve– t liare negli s, nd.mi loro un',asp1,razrione rwstal- 1ìca vers~, una vita più alta e più degna! . . Idealismo edUtilitarismo nel movimento sociale In seno, a1 morv.im -oo.tio socia1,e o:die,r:no agi~ scopo e si sviluppano. for.z,e,e pa.rt ,iti diversi, di cui ,cias-cunQpretende di rispon~errei a tutte le ne.oossità dell 'e!V'Olll!Zioo.e,, a . tutti i :bisogni della oollettività umana in oui si muov~.' Per réstar.e in mezzo aJ.le forze e partiti, che chiameremo di progresso per distinguerli dalle- classi ·e caste privilegiate conservatrici o reazionarie, ciascuno vuole monopolizzare pe,r ,sè il merito e la funzione, 81Ilzi tutte le funzioni, della civiltà- in movimento; e pre– tende d ,-esse,r-e il solo che rispecchi le aspira- · zioni delle olassi dis,eredate, ed in genere tutte le riv-eaidicazi()(Ili di libertà e di giu• stizia. - . : TaJ.e assurda pretesa· impedi.s•ce u'na sana divisione di funzioni e di lavoro tra i varii ag– gruppamenti e pa.rtiti d'.av·venìr~, generando un·a, enorme oonfusio1I1;ed'idee ed i ,contrasti più via.lenti anche fra uomini di graqde huo-. na fede ed animati dalle, migliori intenzioo.i. ' e fr.a collettività dive~se che avre 1 bbero tutto · Finteresaie morale e matedale, di non azza.n– narsi a vicenda. Deriva 'da ciò in- gran parte anc~,e quella oorruzione dei parliti politici, i fn1tti nefasti della quale sono dive~tati evi– denti, quando le crisi tremende della 'guerra e del dopo--guerra li hanno me:ss.i in luce por– tandone i danni fino alle ultime e pB:ggiori conseguenze. ' Natura-lmente, sia detto fra parentesi, quando parliamo di 'divisione di lavoro tra i· partiti --e Te forze, collettive di progrés-so, spe– cialmente di ·queUei che. generano o interpre– tano i movimènti di carattere popolare e pro– leta.rio, non vogliamo· affatto intendere una divisiorne pr_eordinata e, strubi1ita; come, se i partiti fossero pe-rsone, . che •si ripartiscano 1 una torta, o governi che sulla carta geogr'"– fica, si assegnano a lapis delle zone d'influen: z.a in q-q.alcheivasta, regione coloniale: La di– visione èli lavoro e di funzioni cui ac.eennia– mo dovrebbe, _sca,turire naturalmente, senza. • ,j .. ,

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