Pensiero e Volontà - anno II - n. 5 - 1 aprile 1925
PE ... ~SIERO E VOLONTA' 0 I osisB!l"V8! che, la, cosa è assai più facile a dil-e .che a fare; ,ed ha ragione. . E gli argomenti ,cihe egli p()(f!ta- ~ono moJto seri ed. aJ.c-uni di una eviciente, giusteiz,za.. Il che nan; toglie d~,e aJ.la ,e,Iiminaziom.e de,Ua pena, non si si possa, giung.ere, pexchè molte cois-ei scino difficili che la: volont,à umana, può' 1·iuscire a fa!'e. · Jia qui enfo:e-rieunmo1 in una a1s.c:ussione as– sai più lunga e ail''dua, ohe non so se, sair'.eblbe possìhile fa,re in qtiesto 'mome!Ilto, la quale èso1·bitere1bhe da.i modesti confini d'una sem– plice not-a bibliog:.raifica. L. FABBRI. Rivista delle Riviste EUGENIO ScHREIDER: Nuovi orizzonti socja. listi: ( Critica Sotiale, Milano - n. 2 deÌ 16 gennaio 1925). Lo Scllreider .gu,a-i-:è:l-a e cose attuali con occhio oUimi:s-ta, ·e cer.ca rea:gi,re ,contro la teruden;a-che vuole v~clere -una :.,idecaiEl.,enza ,della civiltà ,ewro– pea in -'tut,to ,c1uanto ·avviene 0igig,ifdìda,ll'Atlan– tico 1 ai :.vJ.onti Urali .. ·iCt troviamo di_ :front.e acl una c11si gravissima," ,egli dii,ce; -e poi si doman– da: cc ma è proprio ,certo che si tmtti' d'un pro· iee:sso involutivo? ». La stmia ama i pa;ràdossi: reaz·ione ,e r,egresso .mon :Sempre sono s-il~o;nimi. ,come ese·mpio: rA. po1~t,ala .CMesa ,cattoli·ca che ai tempi id:ella Ri– lfonma proteg,geva il Rin.as,cimento·, la Vita e· il Peccato ,contro H ri,gorismo ipeiSsir.rp,ista degli in– nova tori tedeschi·. !Ma ,qui· noi creidi•amo- v-e1diere un erro-re. La IR.iiforma, al .c·ontrario, era. urn 'pro-, gre.sso a ,causa della spinta mo:rale che l'ani– mava, ma1gr,élJdo il suo .r-i:gori:sm_o; mentr-e 'ciò icbe la Ohie.sa inidU1 1 g,e,va nel Rinrusc-imento ,eil'a l'amoralismo, la corruzione, vale a driTe·i· ge"rmi di d-e,cori1p,osizione, non lo ,spi1rito realmente in– nov,atore, che inrv ·e.oe . 1 c-omoba-ttèe ce1~còalla · fin-e di stroncare in tutti i mo'.di. Ma .insomma H còn– 'cetto dello Schr.e~d,er è ,c,he forse ,sotto l'appa– renza retrograda di ,c,erti ;fenomeni _si nasc-o-nde una realtà p,r,ogressivia. A ciò viene condotto ,a·aua concezione· icih-e l'A. si f,a 1 ~el tp,rogresso, sulla guida del ;russo :Mikai– . low,sky: il :pr-ogre,sso ,coinsiist-enell'.a.ttuaziÒ-ne gra– duale ,d,ell'inte.gralità dei siTugoli. Il · ibenesserè d·ell'-indivMuo r1chiede lÒ sviluppo armonfoo di . tutte 1è··sue lfaco1~à. Ora la wci,età odi-erri.a;. per la sua- divisione in c-las.s,i imipe{ldsce in tutti tai'e . , ' . &vilnppo. In ,alcuni ,ceti iSOCi1alisi sviluppamo solo le facoltà ,sipirituali, -in altre solo le fii.s-i– .che e muscolari. Elimina.J·e questa eterngeneità soci-ale, d,are doiè a.ll' inidivi,duo la reale poss,ibi– lità .ct'i es.pandersi in più sensi e valiorizzaTe tutte le .sue if,ruc-oltànatura~-i, ecco ,il fine del piro– ,gresso. Da ,que'.sto iP-unto di vi:sta, -se.condo l'A., d·i .tuttt i movimeriti politic;i contemporanei il so– ,cial,ismo, nelle sue vari,e manifestazioni, è quello ,che rispende d-i più ai \bisogni del• prog·.res,so. Pri,ma della iguerra ciò e-ra evidente. Dopo lai •gu~rra s·embirò per un momento c'h.e un oTdine nuovo battesse alle ipoirte 1dell' 1 Europ,a, ma fu un e.n•,ore. La ,guerra :segnò ia fine della -continua e lent,a. ascesa s-oc1alista ,e ,eosì pur.e }a fine del pro-g1·ess·osoc-i,ale e politico·, La ,crisi euiroip,eianon iè altro che ·1a ,crisi della nascente civiltà so– cialista. L'A. esamina la crisi so-cialista -e ne enume,ra le c,ause. Anzitutto l'internaz,iionaUsmo socia;lista, non ifu -ahbaJStanza prolfondo; esso si- esaurì tutto in ,un programma idi dilfesa d'in.tere! S.si di <C'lass,e, e non e 1 r.a divenuto un tatto morale, emoziionaie e c1uindi, irìsormontabile. La- guerra ·lo scavalcò. Inoltr-e lo s,pi.r.i to :~,o,cialista non· éra imbevuiio abbastanza di s•entimento idemocrati,co. Dopo la guerra le prime manife:stazio:r~) anti1democr,ati-che, s'ebbero nel carnp,o ,s-ocialis.ta col c-omuniismo · btlsc-evi1çp. Neip,pure il . m~,rxismo. è ,chiaro su quest.o problema d-ello 1Stato, ,che cq:stitui,s,ce il ,punto deibole della dottrina. Il soicialismo, po– nenclo,si ,sul terre:no ,del1a cLe-mocrazia, acocettan– do il concetto della co,s,iid·etta sov.rani.t~ nazi,o-. [tale, se,eonido il quale il· sentimento del pro;p:rio · dii--Uto non conduce ne,oes.sariarrnente al ri:corn 1 0- 1scimento icl 1 e:l d~ri,U,o altruii, 1 nell'assenza d'un intenso ,sentimento 1 di- r:ilsp,etto per la libertà in– ,diviiduale, ha finito ,col collifoJ1dere la de-mncrazia 0011 la dittatura de,Ue magigi,oramze. Di qui }a, deviazion'e 1<:lello s:pi,rito IP:U,bblioo v-erroo la dit– tatura formale, ora indtvi,dual,e, · ora di cl,asse, ma sempre di, parrtito. . .Se iben in.tendiamo !i'l pensi,ero dell'A. questi trova che la democrazia. cihe va oiggi sotto que- • . I sto nome non è ver,a d~1no:c,razia. La v,era de- mocrazia sarebbe quella ,che Prouidh-on ,e De Paepe v-eld,ev.amo s,pocca~e nell'an,a,rchia: la q,ua1e ,era -in: - sos,ta:nZta la ,dem,o ,craz.ia d,ei p.air- . titi riv,o,luzi:onar,i dal 1830 al 1870 ciirca, fino a qua.melo -ciolè.nòn divenne ai fatto 11? sistema oaoncreto idi igover-9;O.Questo lo Scbr,e~d 1 er non lÒ dice, ma si dte-sume da1Iia sua enunciaz 1 ione dli 1c un so-c-ialtsimo irulividwaiista, icosl nei suoi moven.ti, come nene sue fi.na :Mtà, · <li· un soci,al.i-
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