Pensiero e Volontà - anno II - n. 5 - 1 aprile 1925
PENSIERO E VOLONT'A' 109 terre.no della lotta rivoluzionaria. E siccome l 'an.avchismo, pe-r questioni di principio è dì esperie,nz.a, non può. rendersi propugna{;Qve di un'azione a ,carattere, riformista, ne, deriva .che chì dirige 1e org,anizzazioni è_oontinua– men te costretto a svolgere un'opera ed una .attività in contrasto coi principii anarchici. -Fincthè ,si t,ratta di dirigenti rifQrrrusti è affM' · loro: noi patiremo criticiarli, potr:emmo anche .dimostrare -i Loro erroo.; : -ma quando si trat. ,t,a di ·c:l:iirig-t€!Il.ti di partiei nostra la ,cosa, è assai _più èlannosa perchè compromette i nostri principii. E allora suc,cedQIIl~, i casi Fa.ggi e .Di Vittorio. Niente assalto .alle alte, cfl..riche dunque, ma nel .contempo noo ci si deve abb,andOIIlare· al– le critiche a~ ogni oosto perchè la critica ha val0'l'e ed eiffi.cacia in quanto poggia su ·basi solide eid i~ quanto e condotta· oon senso di equilibrio e di giustizia. ·oe1rte critic_he a ba:se di parole grosse ,e d 'ingiurie,, olt.r.e a.l no:çi .aver ,effica,cia alouna, _inve-èe di convincere -disgustano ed un -e.s1empio di ciò lo si ha nell'atteggiamento dei ,comunisti: E' mia crnrivirÌzione che in questo pe.riodo 1'-a,zione, ana.r0hicà in seo:rn ai sindacati debba 1esse1~eazione prevalientemente -educatrice: -educare i lavorat-oi:ri alla libèrt,~, condizione ·prim.a dì ,benessere e dj progre.sso, e, nel con– -tempo fai· -conosc:e1rea.i làiVoira.toll:'i qnale, è il con.tenuto « reale »·dei nostri principi e delle nostre aspirazioni. __ I lavoratori non sono• a,noora educ.ati aUa 1ibertà, e -pe,r la libertà non hanno quell 'ar– ,dent,e pa,ssjone èhe dovrehberù avere. C~ò di– pende da- molte caiuse : i lunghi secoli di se,r– v'itù durante i quali il porpolo italiano rima.se ·so,ggio,ga,to alle diverse dominazioni tiranni– che; l 'indiff.e-renza delle cla,ssi lavo:ratrici veir– so l'a,zione del· Risorgimento,, l'educa.zione ..ca,ttoilic,adeHe· plebi, il giolittismo, il pa.terna- 1ismo statale, l'.a,cc,entram1entci1 burocratico della Nazione, ed altro ancora. Bisogna vincere questa indifferenza ver-so ·1a Iihert,à· .e fa,r comprender.e, ~i la,voratori che ca.sa si intendie, per libertà nel senso nostro e ciùè nel -1sen.so, lihe-rtario. Niente monopolio ·sinda.cale, niente itte,gimentaizione ooa,tta nei sirida,cati; tutte le quèstioni ohe inteiroosano ·gli orrg-aniz,z,atidebbono es~lr'e diS'ousse-in pie– no perehiè nessun funziona,rio ha il diritto di monopolizzare le ma~• o Fazione, delle mas– s·e... Questi prindpii di mganiz,zaziooe liber-. taria, non sono· in perfetta armonia oon quel– li cosidetti demoeràtici che attn,1.a.lmente in- formano la. Confoderazfone· <Ìel Lavo!"O. Si sa· 'che il sooialistno autoritario è statolatra fino· all'esasperazione,, e che; di CQI.Ilseguien.za, il paternalismo statale è uno dei capisaldi di questo ,s,oicialismo. Lo, Stato deve pensare a tutto: aJ. be_ne, e al _maJ.e .e deve prOfVvedere a tutto. Questo, paternalismo statale, venne portato in seno alle organizz.azioni e- si -Creò il pater– nalism;o, _c1eU'ocg~z.zatore. Il segrefo..rio · ~ i suoi satelliti debbono pensare a tutto; l'org.a nizzato deve paga.re le ,quote· e ,stà.re discipli– nato. Contro que,sto paternalismo gli an.archi• ci debbooo agire con equilibrio e -sopratutto co:n buoni argo,menti. Spingere glj organiz.zati · ad esigere una maggiore libertà di discussiÒ– ne e, sopratùtto a non perm1eitter€, Chei nelle alte cariche vada formandosi una spe.cie d1 g,eirar-chia invulneirahile, ed inattaiccabile. Nei s•indacati tutto d,eve. ,e,sser_e, fatto alla luce d.el · sole, e tutto, deve, essere discusso e. :deliberato cQlla partecipazione degli· inter:essati . . Fa,rci cono1sce,re e far conoscere ai lavora– tori i no 1stri metodi e le nostre ide-e. Non si deve1 -cred.ere che le nost,re, idee siano molto conosciute dalle ma,sse lavora.trici'. Vi sooo delle piccole, minoranze ,cihe ne coonosconC'I qualcosa, ma, in generale, i lavo•ratori hanno dell'anarchia un'id-ea, moilto errata. Si dipin– gono l'anar:chico, oomè il viol~nto ad ogni co– sto che vuole, but.ta.re ali' aria tutto1 senza a.ve, – re un progr~.mma. di ricostruzione. Perciò dif– fidano .. • J?isogna vincere questa. diffide,nza dimostrando ai lavoratori che gli anarchici hanno una visi-on.e precisa deU 'avvenire e che i lorb metodi cli .c,01mbattimento1hanno la loro ragion. d',esse1re1e sono suggeriti dall'e,sperien– za delle lott.e, comb<aAitutee vissute. Biso,gna convincere i lavoratoTi organizzati che il sindacato non deve limitarè la propria attiv'ità ad una gretta opeira di difesa o di conquista di salari, ma deve espanq...ersi per– chè le classi lavoratrjci hanno,, oltre la cor:i.-. · quista del· pane, anche· alt1"e altissime. con– quiste, ideali non meno importanti e nou me– no urgenti' di quella deJ pane,. Gli anarchici devOIIloportare nei sinclac.ati quello 'spirito :ri– Yoluzionario ed ideale che!..fino ad oggi è mancato completam-en~e. nelle mà-sse organiz.– zate. I • Que-st'a,ttiv'iti\ che qu.alifiehérò sindacale, non de:ve però assorbire eccessivamente le n.ootre energie, non de·rn cioè farci ca.de.re in
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