Pensiero e Volontà - anno II - n. 5 - 1 aprile 1925
10! PENSIERO E VOLONT!A.' minoranza,, perchè pa-rt.ito• d'ideei e di avve– nire che non ha fini immediati propri, appena la sua a.zion_eha qualche ris1:1ltato pratico, questo gli sf~1gge imme~iat ~en.te · ~ v.re~ e as~ sorbito e1 sfruttato da,gh alt n : da.Ua. m b1ent;, dai cosidetti pa,rtiti affini, aal ~ov~ento ope- 1-o.io , tal vO!lta,da.gli stessi u-vversari e 1 perfino dai nemici, ed in genere da tutto il più la.rg~ progresso ,ec.onomico, poEtico e, morale che s1 svolge into1rno,a lui. Per .sè ·ei pe1· i s1:1oiuomi– ni, come partito, non resta, nulla, 01quasi, tan– to che in certi momenti sembra, per1ino scom– pa.nr \j . Tu tto ciò è n1,o.lto naturaJe,. Un partito co mei quello, anar.cJtic.o•, -c.he ,per la sua. ste,ssa, eb– s·enza non tende a, dirigere, gli altri, non ha poteri .da, ,coinquistaJ.ie1, non intere-ssi propri. da d ife.ncleireo 1·eclaJ .na.re, ohe, di~e a.gli a.ltri Op·· pressi e sfruttati : « voi non conquis.terete la libertà e, l'uguaglianza clie, quondo vi po:rretie mano: da. yo,j_ stessi » - un tale, pa.rtito non può che da.re , e da,rsi, senza rie.e.vere. :Ma a.ppunto per esse1,e. una forza, d 1 irra.diazione che: ha il suo punto centrale dorvun.que ed in nessuna pa,rte, esso costituisce una socgente, mesauri– bil•e di ener.gia,, che ll()llJ.. c.e,ssa,di av,@e1utili risulta.ti pratici sol perchè guesti gìovano più a.gli altri che a, lui. .Com,eipartito rivoluzionario poi, che solo cl.a.lmutamento, radicale, ei daUe fonaament,a dell'a,ttuale stato di cose può sperare un reùa,– t,ivo trionfo, esso Ìlo!11potrà a,pparire ,ciò :che rea.Imente è se, noo quando saJ.~àspe,zzata, la diga che -og,gi preiclude, alle acque il lihero e foccmdo espanden:1j e• correre verso il loro sboccò na,uurale1.Fino a qud gio1r11p es.so1sem– brel"'à poco nùn11eroso1 ed ogni sua ha,tta,glia pa.rr' à, una s,oonfitta in ra,ppcrlo aJ suoi pro– g~amma inte.g:ral-e; la qual:e, pe1rò gioverà alle pru·.ziali vittorie di tutti gli altri mov'imenti di p:r{)lgresso,che, pre:fig;gieID.dosi unicamente dei rìs-ultati parziali immediati, hanno sempr~ q,uaJche possibilità di vinci&e in ·seno, ad un.a società org·a.nizz,ata S'ulla. base del privile,gio politico ed e,cooomioo, · : Ecco, com.e· un' morvimento idealistico, un _partito rivoluzionariò d'avvenire, può eserci– tare una inf.luieniza henie.dlca anc,he sul. presen– te, e,d es$erie, perdò utile, pur rifiu'bandoE\i di esserE•• utilitaria. Esso riesce d'utilità imme– dia,ta. ma, pe1r gli a1trì, pel morvimentoi gene– .rale. per i progre.tisi e 1~ -.oonquistie modteplici di li ber.t,à e <li , giustizia, ~che nummi per t.ntti, tranne che per sè. Ma soltanto così es~o è. possibile; sofo a tal . patto pub conserva,rs,1 Bib fonte, p,e,roone di ene,rgia. L'ideale si perpe– tua, fiamma, viva che, alimentandosi del pen– siero, dclla fède e del sacrificio dei .suoi se– g)uaci, ir,;adia lu.c.e1e c1alore, a,nche, su coloro che lo ignoi:a.no e lo negano. LUIGI FABBRI. Il Problema dell'Unità Sindacale L'idea dell',unità sindaica.le , vale a dire di riu ni•re in una so.la grain<le organizzazione tutti i lavoratori v-er la ct:iifesa.dei lo·ro inte(I',es:s,idi icJ.,asse,indi,pendeniemente dai, vari pa.rtiti ll)Oli– tici cui a:p,pa-rtengono ,e, dal'le diverse- ideologi-e che .li dividono su tutti gli altri campi,, è tor· . nata di nuovo sul. taipp,eto d-elJ.a di,scussione. Pareva che l'in,dirizz.o ipoliti,co gov,e-rnativo, accentuatosi nel se.ruso,e modo che tutti sanno d,al gennaio in :poi, ponesse in disparte questa questione che s 'ei.ra •timidamoo.te affacciata pooo ip(I'imB:, del'l'ultimo con,gr,e,s.sodella Coruf.ederazio– ne del 1Lavoro; ma eoco che avvenimenti nuovi Ia ripongon.ò in p:rima li,nea: siia l'annunciata lfusi-one fra, Coruf.ederazione e Unio1J.1.e·ItaJ.iana doel Lav,o;roda .un lato ,e or,ganizzazioni cattoli– che di ieo:ntaidinid!all'aatro, sia i suoceSBivi scio– !Pe•rimetallmigi,ci.. ·IBisogna dire ,che sapTatutto la unità è voluta dalla ,geneiralità ,de,i lavoratori, da tutti quelli ipeir lo meno, - e cr-ediamo siaino Ja maggi,o,ran– za, ,specie se si !fa astraz~o-ri,e da c.olorn che sono corrup.letamente i111.dimfer.enti - che desid:erano non lasciaTSi ais!soiibiredalle_ Corporaz,ioni, IJ.)er ,conserv,are almeno la plI'opria indip•e.rule.nzap,er– sona},e ,e spi(I'i,tuaile.Questo . spiiJ:ito d 'indiipen– ,denza ;fa .sì che in mo-J.tepla.g,he pariecchi lavo– ~a,tori, non ,potendo a causa delle circ-o,stanze locali o g,enèraJi a.cterire •alle organizzazioni li– bere, .pre !f.ei 'iscono rre:Stare disorgani-zzati; ma o,gn'u:no c,ornpreooe com,e il II'imaner,e così iso– lati e indiJf,esi, mentr-e ormai le ~ondizi-oni del mercato del lavoro ,fanno d,e}l'associaz-ione una ,necessità di vita, ainii di pane quotidiano,· di– voo.ta una ip,osizione iI)Jso1stenib:iJ.e. iDi- qui }'aspi– razi0a1e all'unità (Proletariia. Questa aspirazione ha ·trovata J.m ',eco imme– diata if1ra .gli ana.rrchid. I quaH, • senz,a essere di– rig,enti di nulla e senz'a · che la loro !t!!l'esenza sia. IJ.)e.rciò notata, lavoratori essi ~fless.i quiasi tutti. viv.ene la v 'i.ta della lo•ro clrur,se come e ....
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