Pensiero e Volontà - anno II - n. 4 - 16 febbraio 1925
' .. I PBNiSIER0 E VOL0NTA' 79 aspetta:ve le desiderate . tr·asforma.zioni future ,e della olasse da cui emana, è evidente che e che diyentari.o tanto pii,l grandi ·ed, im,perio- essa politica entra in tutte le manifestaziOIIU si quanto più si eleva e si allarga il concetto della vita sociale, e, -che un'organizzazione ohe uno si :fa della vitai umaina quale· si vor- operaia, ·nòn può esse,re realmente · indipen– re,boo che 'fosse. Qua1che indiviidioo, pil:'ooursor,e dente dJai partiti se non diventando essa e mairtire, può .sooriricai.e1 ·all'idieale avve,:qire '· ste,s,sa un partito,.· ogni benessere prese-nte, ma non è poissibile ohe lo faccia la massa; nè sarebbe desidera– bile che lo faoe,sse, p.erchè l'adattamento aUe soffea:enze attuali, senza ribellioo.e e sforzi ~e,:r attenuarle, anziohè preparare, ed avvici- · nare l'.emancipazion.e ,futura, finirebbe col forma.re de,lle generazioni di . schiavi quasi · volontari, incasP'aci di concepire urua ~ta.- mi- gliore. , Da quest.a neceissit~ di provvedere ai bioo– gµi pre,senti, da.l de,side;yio di mig:liorg,.re le pro,prie condizioni e di . difendersi ocmtrò i .pci·ssibili peiggioramenti, 'è. nato, il sindacato operaio, che è l'unione di coloro che, privati ·tle,i mezzi dii lavoro y quindi soig;ge,tti p,e,r vi– vere a· 1asciarsi s'fruttare da -chi, quei mez,zi pÒ 1 ssiede, cerca.no nena solidarietà .coi loro oompagni di pena la. forza di lottare· CO[ltro gli sfruttatori. E su questo terreno della !ot– ta e,oonoonioa, cioè della lotta contro lo sfrutr tamento capitalistièo saa:-ehbe stato possibile e facile raggiu.ngeire l'unità della classe dei prolet,ari ,q:ontro la ,classe deii pToip1-i,eitiari. Soo.anohè i pa,rtiti politici, i quali del resto sono stati spesso gli originatori ed i primi a.nimat()l!'i del movimento sindacale, vollero servirsi .deille associazioni -0peraie :come, cam– po di reclrutaméinto e come s.trum.enti pei lOlr'o fini speciaJi di rivoluzione o di ,oonse.rvazione sociale. Quindi le, diviisioni tra la, class.e ope– raia organizzata in vari a,gigi:uppamenti soitto l'ispirazione, dei vari partiti. Quindi il propo– s_ito di coloro che vogliono, l'unità prolètaria, di sottrarre, i sindacati alla tutela dei partiti politici. Però in questo affermato pr,opo.sito di sot, trarsi all'influenza dei partiti politici, di «e~ -scl.udere la politica da.i sindacati» si ~asc9-n. <lè. un equivoco ed· una mielil:Zogna. Sé per politica s'intende ciò che riguarda l'o.t1ga.nizzazione, dei ra.pport,i umani e pìù spe– ciaJmente i rapporti. liiberi ci" coatti tria cit– tadini e l'es~stenza o mèno di lin «governo,>> <!he assommi in sè i pubblici· poteri e si ser– va della tfarza socia,l,e, per imporre la propria volontà; e diifendere . gl 'interessi di sè stesso Infatti, oggi stesso ,che tanto si parla d1 unit,à, vediamo che la Oan:fedeitazione Gene– rale, mentre si dichiara autonoma da tutti i pa,rtiti politici, tende a diventare essa stessa «partito de,l lavoro», ,cioè un partito politico oon i suoi scopi ed i suoi metodi part100lari, che nel suo caso sa,r0Jbbero metodi. principal– mente parlamenta.ri . Come del resto, a parte le questioni di patl"ole, fu in realtà sempre un partito l'Unione Sindacale, Ita.liana, ,coane partiti o,,· appendi-ci, •« ma,sse di manovra », di partiti sono l'Unione Italiana del Lavoco e le Organizzazi0tni branche. ·Non parlo dei comunisti perchè essi, affermano ohiara.mente che vo.g1iOIDO l'assoluta sÒgge:zione ae1 movi– mento operaio al loco partito: E non parilo delle Corporazioni .fasciste· perchè sono ag- . gruppamenti ooatti .c;he,noo. h:µmo nulla. d'a; fare cOIIl le vere organizzazio:p.i éli resistenza pJoletaria ,e -sono ,destinate a disfarsi non ap– pena cadrà il regime -che oggi opprime . il . paese. E' vano dunque sperare, e per· me sa,rebibe mal:e il desiderare, che la poilitioa sia esclu– sa dai sinda.cati, poichè ogni questione eco– nomica di qualche importanza diventa auto– maticamente una questione politica, ed è sul te,rreno poJitico, cioè colla loitta tra g01Vemati e governanti ohe si. dovrà risolvere in defini– tiva la ,questiont> dell'emancipazione dei la 0 voratori e della libertà umana. Ed ,è na ,tura.le , è chiaro, che debba e-sseire cosi. Le classi privilegiate, che hanno accapar– rato tutti i mezzi dì produzione e sé ne ser– vono pe,r sfruttare il lav~o altrui, non avrelb- · bero potuto oonquistare ·i loro privilegi e non potrehber:o cootinuare· a·. tener soggette le masse se ~on av,esse_rò·.costituito- un go[\re,mo che organizza in loro difeisa· ·una. forza mate– riale atta a so:Moearé _brutalmente ogni ten– tativo di ribellione. « Non si ·1e,va' il p11,lle e, uno se prima non gli si è levata col bast-0ne . · la possibi1Htà, di resistere ». . · .. I oapitalisti possono mantenere la lotta sul terreno eco!llOri:Lico firio a che gli operai do– mandano picooli e generalm,eynte . illusori mi– . gliaraimemti; ma non appena veggono d.imi-,
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