Pensiero e Volontà - anno II - n. 4 - 16 febbraio 1925
f PENSIERO E VOLONTA' · 77 spessQ sinonimo di viglioooheria; passare qu€li limiti stgnificherebbe rinunciat.\e per viverei_alle ragioni della vita. · Anche nella vita or~aria, del resto, nella qual~ si fanno di -eo.ntinuo, mille tir'ansazioni con l'a:rnh:i!ente, arriva il _momento in , cui queil.loche ciliiam.iamo « il ,cucxrè » e 'impone- di sa:o.rifioare l'utile .al ,beirie. Il oon.timento, mo– rale non di radei e 'impedisce di giungeire a ri– sultati, che sai,e·bibe!I'o1 ttimi in s,è, ma •e.be ci ripugnano peir-chè pe-r raggìung;erli :bù;sogne– rebbe passare per qualohe via di fango in cuj la nostra co.scienz.a .afilcmdereibbe. Così in po– litica. Quante :battaglie si preferiscono, pe,r– dere, piuttosto che sacrifi,ciwe un principio morale ed il setn.so della, digID;tà umana, piut" tosto che1 vine.e.re dis001orandosi l· Ma anche ne.ill'amarez,z,a della SC01JJ.:fi.tta. è di ' grande conforto, in foind~ a cui hrtilla il rag:gio d'un.a sempre viva speranza,, il p-o.ter ripetere l 'or.goglioso motto di Firance-sco I di Francia ' dopo la battaglia di J?aviai: « TuttO' è perduto,, . fuoirch,è l'onore! )>-. Gli è che una lba,ttaglfa P,!3-rduita, che lascia salvo1 l'onor:e; vale a dire la fedeltà alla propria causa ,e, la, digtnità ,di uomini -è una hattap•lia· clie si può semp,re -ri~ , I b ooininciar.é alla prima o:c,casione 'favorevole. N e'ssun.a, soon:fitt,ai. è de,:finitfva, e la rivincita. é · ' ' s,empre pos-s.ibile,, finchè è ,salvo il principio ri1-01I'ale, ooe ,è neil tem-po stesso, il punto dfi partenza,, ·la .guida ed il punto d'arrivo, del, l'arduo, cammino. Mentriei ci si sentiireibbe ben morti e senz,a 1:i"peirap.z.a di rinascita., se s-con- . fit,ti moralmente oltre, che materialmente; se cioè, un qualsiasi atto disònore,vole dii rin.un • .eia .S:i.gnilfica.s•se non soltanto ~confitta ma vo– lontario a1blbandono del campo,· ed eiq_uivaJesse ad una aiutoie'Virruzione, morale t,ale da rendere i~possilbil:e ogni ripresa dieill~ lotta. · * * * Una sc.rittrioo, che pu.rtn-oppo nou ha man– tenuto 1e grandi , proa:nesse cihe1dalla sua pri– mai giomezz.a v,enneiro, OT sono piµ di tren– t'anni, all'arte e:d aJ. pensiero, mandava ai sIUOi bei tempi ad un. giornale rivduzionario una poesia ché non fu accolta in nessuno dei suoi volùa;ni· posteriori, nella quale s1 g1or1nuavl:lil.l.'-' le ,«-Vittime dell:ideate» e si proclamava «ohe è più ifortei del 1 bacio e d~la 'vitai, la febbre à.ell 'idea ». QUleSti vie~i ci torn:ruvano, or ora, sqrivemdo aJ.lai memoria, in un col riooroo di quegli anni, in cui questa reihbre dell'idea ci- airdeva. dentro e facevia. dr noi deg~i « ariOil'IDali >), sooando la pseudo .siciienz,a lOllll.hrosiana àllora di mo- . da, quanq.o tw.ti gi0iVian.i. eiran oosì f.elici per ciò ohe altri consid!eirava disgrazia, e porta– :':aino oon sì balda ia,ttanz.a 1-e patrie, manette ai poilsi ed udivano da,lla, hoicca, dei giudici la lor'? ingiust·a OO!Ildainna, OO!Ìl una la-ooraz,i()([).e dolorosa non· sè,eivra di un hrivido di piaceà'.'e e di fiie:rezz,a!' ,Era la stessa fobbre, ohe met– teva negli 01cchi dei condannati, anco sei in• no,centi - « cavalieri de-Ila morrte cavalieri ' deil ,dolorr )> '_- di fronte aJla forca, ana g,hi- gliottina odi al ·drappello dei fucilatoci, la . fiamma luminosa del sacrificio e, d.el martirio. Chi ricorda quei tempi sa e comprende l'i– de·ali:sm.o umano, anche, se non riesce a capir nulla delle astruse sorfist~cazio!Ili che, ne, spac– ciavano dalla ca,ttedira. i filosoµ saJariati. ]!} piiù ancorr_a lo -comprende per il 0001trasto con aJ.tri tempi, quando ogni idealismo, faceva di– fetto, e la sua ma.nc1anza, èra uno deigli indici d;i_quella deicadenz.a e 'rubbassaa:neinto mora;ile d'anteguerra in tutta E,uropa ohe furono ·una delle non ultime cause deilla guerra stessa e deJ1e tremende cris,i .conseoutiv,01. Oggi, che il ,cammmo ·s'è fatto irtodi difficoltà e. di mì– naùce, la he.Uez,z,a deJ.l'ideaJ.e rifulge: d'uno splendore nuovo a più caro,. ed esercita w.– cora, una volta il fascino, che attraverso. i se- . c,o,Iiha s.erp.pre es8il·citato1-ogni oaus~ giusta e santa pe-rse,guitat,a o sconfit,ta,. Oiò che g]j_ scett,ici, o ,coilorro che nolll. ve– dono altro, successo possibile -fuori di qucllo deJl~ forrz·a brutale, o del dainaro, o deil po– tere, non riescono a oomprendere1· come que– sta fedJe nelle proprw idee ha.sti per attinge.re i più alti veirtici della supeiriorit,à morale, pur es,sendo e volendo restare tra g'lÌ umili, gli oscurì e i vin.ti. iLUIGI FABBRI. ' So~iono. ess~r~ odiatiss.imi, i buoni e i ge.. nerosi, percbè ordinariamente sono sinceri e· chi,amano le cose. coi nomi loro. Colpa non per .. donata dal g~ere umano, il· quale non odia · mai tanto chi· fa male nè il male- stesso, ,quan– to chi lo nomina. In triodo ché più' volte chi fa male ottiene ricchezze, onori, potenze, chi• lo nomina è. trascinato sui patiboli, ~sendo'. ~i uomini p,ontissi,mi a soffrire _o dagli altt1 o dal cielo qualunque cosa purchè in parola n~ siano sal·vi. · G. LEOPARDI. ' '
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