Pensiero e Volontà - anno II - n. 4 - 16 febbraio 1925

90 PENSIERO E VOLONTA' I , dimentica.re che. la. vita ,è loitta'., -e, la natura e madi~e. .severa, che educa i suoi figli aUa lo 1 t– ta e1non alla mollez.z,a eterna'? · Fatti non fummo a viver come bruti .ammonisce il Poeta di nostra, gente. E ia no– stra grande madre Natura non può nè vuolè, se0onda,re l'ignavia umana, spez,zaJ.·e le sue leggi universali e perenni, che se danno la . mocte ·.sono anche ,sorgeinti di vita, poiohè re– gola.no a,ppunto l'a.lte.rna e fatale vicenda del– la vita e deJla, mo(rte. Ci s'insegnava nelle semole di -filosofia ~ di ped-agogia, quando la, ragiQIIl. di Sta.to1 non ·si era ancoo:a completamente sulbordinate le fi– nalità eduoative e redentricri dell scienza, che i fanciulli vanno' educati · alla responsabilità del1e proprie a,zioni, all'abitudine d 'affroJ?,tare i pericoli, aJl 'ese•rcizio dieilla 11bertà, si dir-éibbe che n.O!nal.trim.enti sì coo.duoa la madre na– tura nell'educare Fuo.mo, che, pure· -è un ete.r– no, .fanciullo. La natura pone all'uomo i suoi problemi da risolvere, le diffic,oltà da ·sormontare, le sven• ture/ .da evitare, i .dolorri da vine.ere - cònji– zioni necessarie del c,ammmo ver-so la felici– tà; meta irragiungihile, è vero, ma alla quale nonostante possiamo ogni giorno ayvicinarci di un passo. J)oloe nemica dunque, malgrado tutto, -è ooste,i; che non ha volontà pro,pria, ma ohe appunto pe11c.iò è disposta a piega.re dinanzi la volontà nostra, quando -que-sta sia ahbastanze.. fo 1 rte da su peria.re la sua resistenza : nemica tanto più vulneralbile, giaicchè lei stessa. ci• of. fre le .armi pér vinoell"la, a patto c,he di queste a,rmi il nosko perseverante ingegno sa1ppia in– vestigare, il segreto. Se hen -consideriamo le ~o,se, ci accorgere– mo che si'amÒ noi che facciamo in gran parte la, nost,ra, sventura, anohe in ciò che semhra irrepa.rabile e, ine~ 1 1ta:bile, e di cui diamo cosl facilmente ,coJpa alla .natmra. La quale è tanto . meno matrig;n,a ·quanto pit1 noi sappiamo conoscerla,, e volgerne a fin di ibene, le forze immens·e, nei oui ingranaggi 01ginitanto l'-u– main.ità inesi,,ert-a o .lig~ara lascia dolorosa- .me-hte stritolare parte di sè stessa. E' nemica costei che ci .sconfigge, -quasi pe;r punirci, quan do la tra.scurìamo, allorc4-è cessiamo o rallen– tiamo il. oorn,ba,ttimento contro di 1e,i; .- e non ,è mai oosl m1ona alleata ed amica nostra come quando le siamo cont.ro , armati di tutte le a,rm.i che abbiamo saputo stra.p'Pade. e di tutta la nostra volontà. B Il fulminei oggi è innocuo ctinanzi ad una ... punta dora,ta; ·le epidemie sono divenute un mito quasi, in confronto a quelle del passato, Laddove semplici ma costanti misur,e igieniche ha.nno re.se piL1nette e luoenti le noistre ~ittà; la temipesta ma.rina è molto più di ieri impo– tente contiI·o Leì nostre na,yi; molte malattie. ieri te.rrtbili, og.gi 'pei nostri medici scm0i coi;,a da nulla,, guairihili in pochi giorni; l 'e:lettricità che forma, il f1ùmine, il calore de,l sole, la for– ia stra.ripa.nte dei fiumi e de:i torrenti, la vio– lenza del vapore, della polveo:e da sparo, della dina.mite, che fino a ieri era.no ( e sono anche oggi, purtroppo 1 pe;r l'incoscienza umana.) mez,zi e stnunenti di inarte, quando· l'uomo di scienza. e. deilla pace ha voluto, si son tra• sformati in artefici di benessere: - e1 portan– la pa.ro ,la~ell'uomo al 'uomo traivèirso, i monti ed i mari, muovono i molini pel pane e le, mac– )hine1 per lei vest,i nost,re, scaldano, i fooolari dellai famiglia e i caloriferi della città, faci– litano gli •scambi deJle oose utili, spezziano e· forano le montagne e congiungono i ma.ci, de– molendo le haJ:riere che impediscono, agli uo– mini di a.marni .... ***. O santa poesia della vita, o scienza, o vo- . lo,ntà umana,. tu che tenta.vi or non sono molti anni peirfin d 'aggioga.re l'uragano e trasrforma. re in pioggia .benefica la .grandine distruttri– ce, vinci una .buona volta la ,tenebrosa forza del maJe .c,h'è nell'uomo medesimo, ohe l'uo– mo -costruisce a -suo da.nno con lei stesse mani. e allora la lott,a, contro la, Natura non parrà più neip,pur essa una.- loitta, bensì una coo,pera– zione. La mente nostra, non più preoccupata dei dJolari e delle miserie àrtificiali, \ ohe noi potremllfo -e,vitai·A• ed eliminare, saprelbbe con ma,ggiote serenità e libertà di spirito investi– gare la natura e strapparle altri segreti per la nostra gioia, di vivere. · P,erchè no,n potremmo aJ.z,air oaioo che non crollino aJ. tragico ballo deil te:r.remo1io,· e, far sì che gli alveari delle industriose api umane si' costruiscano non più come consiglia la mal. vagia fo bbre dell 'OtrO', ben:oi Cvine ric.h¼dono le speciali •COIIldizioni tellurwhe di ogni paese? le speciali ,cQIIl.diziani telluriche di ogni paese'? Perchè le officine. del 1avoro, c-he dan pane:; e vesti e lihri e tutto quanto fa più bella la vita aJl 'intera.i soéietà dvile, non scmo garan– tite daJla 'scienza oontro le insidie dei contagi e dall morte,? P-erchè se àegli uomini Si sacri– ficano a sotterrarsi vivi per una parte, .del

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=