Pensiero e Volontà - anno II - n. 4 - 16 febbraio 1925

PENSI:F:RO E VOLONTA> 87 ------''---:.......:...--~--"=----- pi - « indivisi,bilità, perpetuità d-eil capitale oollet,tiv01» - retribuziione per tutti eguale al– le «necessit,à» _della vita -. ·ripa.rto degli utili a seconda della -quantità e. della qualità, del la,- vorò di ciascuno». . · . Dove trarre il capitale per .1:inizio dell'a,sso– ciQ,zione !' Lo Stato dovrebbe jnteressarsi deU '«as-so– oiazione1»; «non imporla, ma promuoivell"la, 13,– gevolairla, occorrendo, ·di Ciredito» (1860); Gli 1mti pubiblici, oon 'l'incameramento O appro– pria,zioné dei possedimenti ecclesiastici, 00,n gli utili di impr·e-s.e puhbhc.he , ·oon le eredità devolute aillo Stato,· ,ecc., -costituiranno un «fOIIldo na.zi ~naJe» di cui una notevole, par1J~ potrehb,e darsi in -credito alle associazioni. o– peraie. Il r,e1sto lo da,ranno il rispa,rmio d.e,gli o,perai e· il credito fornito. da ricchi che po– tranno faire ·anticipazioni, •fondaire han.che di credito popola,re, ammettere i lavoratoci alla part€1cipa,z,ionèidegli utili. Il M·a,z1ziniparla di a.ssociazio:ne -coopeira.tivà fra produttori, e pe,r q~ella di consumo e di ç,redito non ha che qualche aooen,no . impreoiso.• Questa l~cuna non implica che il :Mazzini non si sia, reso con– t9· deil nesso tra lai'produzione, e il consumo: In questo campo egh,si pone contro gli 'e– oonoimisti class,ici, che secoodo lui non si oc– oupavano ohe della produzione, e· contro i so– cialisti, i queli non si occupavano · che della distribuzione, quindi del consumo, d.eille rio– ohezze sociali. Il lVlai2.zini .si pose la questiOllle: in quali . oondizio-ni amhientali le associazioni dei pro– duttori· possono p,rosperare, assicurando alla società tut,ta il giusto ,repa.rto dei prodotti, quindi il consumo regolare, e .l'aumento pro- · gressivo della produzione. Prima di tut-to lOI St,a,to deve la:soiare Uber• tà alle industrie e, ai comm,erci, quando que– ~ta hhertà non fac. .cia d-i essi monopoli di fat• to. Ocoorr~ rubibatt,eirele barriere dog ana,li fra stato e stat.o, · ad eccezione· di quei· dazi che tendono alla protezione governativa, per un e.erto periodo di tempo, di utili industrie na, zionaJ.i. Occorre l'unità· dei pe-si e delle misu– re, del sistema monetario, un generale rego– la.mento delle post~. Oocorre un ,buon sistema ipobooàrio, tale ·dia,garantire ed accrescere le possi-bilità di mobilizzazione della pro,prietà fondiaria. ' Sviluppo dei mezzi di oornunioazione e trar s.port-o; il credito agra.rio ed industriale, distn. huito da han.ohi looaJi, a.m.mirustraoo- da cons1- e1i comunali elettivi; magazizini p'1ibblici, ohèi, ' accertato il valore approssimativo delle merci cònsegnat-e, rilascer.ebbero alle a.ssociazioni un documento, o buono, .simile a un bu.ghet,to b,a;n– c.a.rio, ammesso alla circolazione ~ allo soon• t,o; .le t,asse, e tutti _gli altri gravami ed inoep• par11enti, a cariico delle- arti, dell'industria, dei ·éommeirci ridotti al. minimb; la diminuz.ione del debito pu~blico ;,)'abolizione dei monopo'1i; la semplifi,c.a,zione dei procedimenti giudiziali; l'ruboliziòne deHa moratoric1 e del• condono dei debiti; la dimiriuzionei delle spese per l'ese,r– cito, · la polizia, la huroora;.zia; le òure specia-– h date alle terre inoolte, a.Ue zone malsane; ai beni oomunali trascurati; la responsa;Dilità d1 ognj puJbbl~o a.gente; la concessione de,1 lavori che servono allo Stato, data eguaghan– za di richieste, alle associazioni; ecco le rifor– me che d01vrebbero, seoondo il Mazzi~i con- ,. tri,huire grandemente a risolvere il problema dell.a produzione, distrilbuzione, e, oornsumo. 11 . l\iia,z,zinicon.danna il sindacato dli tutti gili «ap. pa.rtenenti ad un'arte>> della città, di un pa~– se, in quanto monopolio di produttori a danno di consuma.tori, . monopoli pel g_uale i pre,z,zi salirebbero «in proporzione de,11,~goismo,. faci– le a sorge.re in una corporazione pa<l.ronale in– contrastata dal merca,to», Egli riconosce però la. necessit,à di una K<direzione generale del– l'attività industriale, allo soopo di eliminare le · crisi ~ommer.ciali», delle quali .vide la pe– riodicità; e questo perchè «la concorrenza il· limitata,, non moderata o ris.tretta dall'asso– ciazione, sancis:ee infaJ.li,bile il dominfo eco• nomiç,o dei pochi_ rie.chi di me:z,zi sci. molti · I posses.sori di pioooli capitali o soltanto delle lm-o braccia, e, condanna alla lunga., col tristo, inegualè r:e ,par.to dei prodotti, a inaridire le sorgenti della prod1Uzione». Anob.e in materia di tri:buti, aveva le sue teoriche. F~te e ha.se dell'impoota dovrebbe essere il superfluo, quindi «l'uom.01 che non ricàvas-– se d'àl s.uo lavoro se nqn quanto gli.è i:n.dispen– saibile, all 'e_sistenza .non .può esse•re sogge,t,to all'imposta». Egli si pronunciò, naturalmen– te ,per le im-poste dirette•, . ri t,ooendo che, .Le · imposte indirette, eh.e· egli chiamava soltan, to quelle dei consumi, arriv~~o a tassar 'l' .. «e· sistenzal)>. Egli accettava, però, qu,elle tasse indirette su oggetti di mero lusso e su ,spese supèrflue, e questo perchè avr~bbero reprE&-_' . so le tende~ze aristoératiche ei· gli eisempi pe– rioolosi e quieste, tasse, suntuarie• avrebbe, vo– luto devolute a st~bilimeaiti ·filantropici. l::,e - condo il ìVIazzini spetta allo Stato «la det,et,. ..

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