Pensiero e Volontà - anno II - n. 3 - 1 febbraio 1925
. 56 PENSIERO E Y.OiWNTA' &er.a della famiglia .. E - co•sì vem.iv; a,nosacrifi- _ oati da una pairte la dignità e l'f:timore pate!r– no e diall'altra lo sviluppo e, la serenità dagli stessi 'bamhin.i, che fin daH '.età di cinque o sei anni inco,minciaiv 1 ano, a\ rare i sea"Vi 01 i pastori. l ricchi iint,anto, a;bituati, genea.ialmente, a ce:r,care, in ogni e.osa 1a, pa, r.te comoda, e dilet– tevole, prostituivano la scuo'1a, face,ndo:ne,pri– ma un luogo di .paissatempo e poi un meZizo per aoquistM'le tito,li di studio ed onori i.mme:.ri– tati. In tali condizioni e.:ffettivamente1 era, la scuola, quando, ad aggrav 1 arle, per apera dei ·«patrioti>? di:tvtto jl mondo, ·scoppiò la gLÌelrra. E alloira ·sf fecero più manifeste 1e manche– volszze e le viz,iosità di questa i,stituzioine,, già liberamente sca,turita dalia mente pensosa dell'uomo. Quello ,che pareva, limitata. dipen– denza si manifestò servitù e assoggettamento oompleto allo Stato, poi.chè nè il passato formidaibile, che impersona trutto il faticoso cammino della civiltà, nè l' a,vveinil"e luminoso eh' essa promette,, la dis.to} sero, pillirtroppo, dallo scempi()!. I governanti ansiosi di sca.gio– nar-s_idelle loco iciolpe e delle loiroipec, c.he e, cli placa.re, nel tempo stesse,,, le ire delle insor– genti reaziooi, dettero lic,ooze e diplrymi, fa– cendo pressione con le leggi e d-eicreti sui s,er– v1zievoli professori. Fu na,turiJ.meillte' ma,ggioir decadimento, e. vergogna tanto grave, che aJ:fine,dovette sen– tirne l 'ins.usteni:bilità anche la- parte, meno sen~ sibile della. bocghesia,. . lntantìo, però, le oause della disastrosa si– tu&.zio.nei erano ,evidentissime, e non c.'era pro– pno nessun bisogno cli :filosQ:fi, per definire. e per c0trreggeJ>,ei. Bisqgnava mettoce t'Ulttì, sen– za . ipoo.r, is.ie · e ironiohe rìserve, in con.dtizione di pater fre1quentave sia le scuole elementari che: quelle medie, ,e, supe,rioll".i e, di più, tr0- · va,re ad . O'g!IlÌ costo il modio di fornire meziZi sufficienti alla daigna istituzione ,e, liber1arla completamente dal dominio e dlall':ìnflu.enza dello Stato. Ne sal"eibih~ seguita, una nu.orva vitalità ~/ un nuovo impulso di asc:e1s.a,col concors o di tutte le forze viv·e del .-pòpolo e con la. se.le~ zione dei miglidri. Ma un tail.:e Ì)rOlcedrirrnento, riobiedey'a;. da pairte ~ella. ib01rgthesia do~.ante, una\ p,~1-, fonda smoonfili e un atto nvoil:uz,ionario di ri– nunzia, di ,cui essa n9'0 ,è capooe. . T1:1ittaivia. sair~blhrestata oosa meno, grave e, seoondo la contingenza, .anche Olpportuna ten– t_a.,remid~Soa,zioni e ripari :in ,q,ues-€osenso. o Senonchè !',egoismo. p1ù ne'ro e la bieca f~– rocia della, della reB!Zione 1borghese-f81Sci.sta f~ cero peirdeir:ei ogni ritegno e, peXlchè era puir– ~entita. Ia necessità, di una 1--i.forma,a,vemmo quella dì Gentile, ,ohe non coITe,gge. en"Ori, non colma vuoti, ma peggiora tutto. La possibri.lità di :firequentaire diventa W'.l pri. vilegio. sempre più ristretto nella cerohia d'ei ricchi; la pr,esunz-ione aumenta, aumenta la influenza e il dominio. dello Stat01, che i,sti– tuisoo poli.zie interne, giuramenti, obblighi d 'insegnam,ento cattolico, -e aivvili,sce profes- sOtri; maes1Jr:i, padri di famigliBA, studenti, tutti. · · .La riforma, Ge·ntile, dunque, per il suo spi– rito anfilpro1letario e antiumano, per tutto il suo aissurdo, è ,ed:fettiviamente_ la più •fascista d-elle riforme,, e· a, tale stregua merita d'essere com-battuta. Il nostro, atte·ggiamento, perciò, non può essere eihe, di negazjo,ne, assolut,a .e, dei- , cisa: e noi non faremo ,que.stiO!U.i di det:ta,glio, convinti coane si-acrno1 c. he solo, ,con la rivolu– zio~e si potrà aive,re, una, completd riforlna della scuola nel nostro senso. Intrunto ,sentiamo pure la neces,sità di un chia,r:ime-nto e di una base teorica, che indi– rizzi e .g;uiidi, quando l'a,cquistata libertà ci conS'enta di agire e di reali~,zare. Ma qui sia– mo- in un campo, òltroohè mo,rale, ,eminente- . .mente pedagogico, e tecnico, dove. s'impone, la necessità dell~ competenza spooifi:ca. Ciredia– mo, però, che risolutori direttame,nt,e inte– .ressati siano i genitori e gl'insegnanti per lle elementari, d01ve la mente d!ei himhi si f0rma; gl'ins,eig1I1anti, gli ,studenti e aioooi:r.a i g,enitori pea; le scuole medie, oove la mente si rafforza e si prepara, al1e ulteriori coinqurus.tei, e .gli stu– denti e i professoll'i e,scìusivam,einte peir gli studi su periori, dovte i giovani, già sufficie.a:1- tem.ente prepara.ti, 1 bisogna -chei assltl!mano, la loro posizione oon re·sponsa,b'.ilità e dignità . · I ie,ampiti della souola, così, olt:r:eèhè ip.te, – grati per l' este,nsiolile ,eif.fle,t,tiva dei suoi !b ene– fici a tutta qu;mta l'umanità, verreibiooro _ad ·oosere grand.emente facilita,ti con la elimina– zione degli errori· ei delle oolp,e fond1amentali di tutta l'ishltuzfone. Nùn $i fareb hero più fa– tiche ,inutili e veirre1blb,oc o- etsilia.te 1-e v·anità ed eliminat e le noiooei fo:r.rnalità, burocratiche. La - sc.uo~ a.assumeirelboo àJ.101"8J il, suo eleva- . tjss:i,nw posto di tempio- della veribà_e compi– rebbe lai isuai no1bile·funzione di fucina -poten– ti,ssima, · chei, adnn8il1do ,e fondenda Lei forz.e di tmtm gli uomini, li ,slan-ciasse, solidali e ben temprati, alla ulteriore conquista.della, natura. DOMENICO IACOVETJJ.·
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