Pensiero e Volontà - anno II - n. 2 - 16 gennaio 1925
. ' ! PENSIERO E VOLONTA' -~------''------....C...:.----~....:.... 45 Si chiama. Federico Bonola ed ~noltre ha il titolo di bey. Potrete· al hisogno servirvi del ìnio .1.1omeper presentarvi a lui. Forse potre- mente chiarita la situazione per me ed. io pos– so di nùovo circolare in Parigi come un ·frin– guello in un boschetto. Ma so che .vi sono an– oorl!, dei cacciatori ·in agguato e che tendono lacci. . ste,. grazie a lui ed a Schweinfurt, prendere .– parte. a qualèhe spedizione geografica. Attualmente i miei 'affari sori lungi dall'es-– sere b,rillanti a Bruxelles. Sono anche forte– mente ind~bitato•. Mi· sembra dunque che sa– rebbe imprudenza,· da parte _vostra venire da A Bruxelles bisognava ne} tempo stesso che io lottassi contro il Consiglio d'ammi:nistra- . zione dell'Università, ad armi cortesi o disco.r– tesi a seconda dell'occasione, e mantenere !a mia dignità di geografo benchè ana.rchico e di anarchico benchè ·geografo. Inoltre,· dovevo prep?'rare i miei• corsi, incoraggiare gli amici ' ali' az.ione, e tenermi incrollabilmente con essi a, quella data del 2 marzo, che, era stata fis- sata contro o malgrado l'Unive•r~ità. · ' Poi vi s'è mescolata la, malattia. Ho passa ta tutta la giornata. del 2 marzo .in letto, con · I la febbre. Mia moglie e il medico dubitavan~ che potessi alzarmi. Ma !< bii:.ognava ))' e ciò ·mi ha guarito. Mi sono lP.vato alle, sette, ed alle otto mi· faoevo schia.cciare aÌla porta del– la sala. Malgrado tutto, io non fui comp1eta– mente schiacciato e rimase qualche poco di _me, per parlare in nome di tutto ciò che se:o– ti:vo essere la nostra causa., benchè non dove;,-. si parlare che da « geografo »; ma tutto è :n tutto per chi vi mette la sua anima. ELISEO RECLUS. A Luigi Oalle~ni, in .Egitto Bruxel,les, .6 aprile 1900. . . , Mio carissimo amico. Fìnalmente ! (1) Ora, a.bbiate queila « pru– denza del serpente » di. cui ci parla, la. l?ib., · bia. Curate sopratutto la salute, ·1'.eccellentt~ salute che dà la. forza al muscolo,· la chiarezzn. allo sguardo, il vigore al pensieTo. In quanto al vostro giornale ed alla vostra, rivista f~tura, vi ricordo ciò che sapete c<?m~ me sulla legge• de la minore resistenza. E' vi.: cino a sè, attorno a sè che bisogna- lavorare. Io posso a.vere pi~1 influenza a Bruxelles e Parigi che in Egitto. Non posso essere in col– laborazione ·con voi che moralmente. Pti.re, se avessi degli arpicoli' già pronti su _questa o quella questione, penserei alla vostra rivi– sta. Mio fratello mi ha dettò di avere una. eonfer~nza a vostra disposizione: voi sapete ch'egli si occupa sopratutto di mitologia. e di storia delle religioni .. Conosco un po' il 'segretario della Società di Geografia del C~iro, un bravo italiano che non sar~bbe spiacente di cÒmprenderci senza <!ompromettere le sue relazioni e ambizioni. I 1 queste parti, speciali:iente se il vostr'o _<C pane deve essere diviso ». Affettuosissim àmen f.a ELISEO. . (1) Lui,qi Ga.lleani era riuscito allora allora a fuggire dall'isola di. Pantelle1·ia, dov'~ra a domic~lio çoatto. A ciò si riferisce il « final– nu:nte > 1 di E. Recvus. Ad Arcangelo -0'/Jisleri e Pirro Maggi Bruxelles, ~5 m<?,ggio 1900. I Voi mi avete fatto il grande onore di oc. cuparvi di me nell'opuscolo intitolato Un Geografo contemporaneo e avete aggiunto al– l!t vostra buona grazia una dedica da anni– versari; in occasione dèi miei ~ttant' a.nni di età. Voi facevate voti per la mia salute. ma è wveriuto proprio che. una malattia di cuore mi ha forzato, per un certo tempo, se non ad abbandonare, almeno a sfiorare a;ppena il mio lavoro : . per ordine del medico, le lettere si sono accumulatè e non ,mi. sono sta.te nep– pure sempre . consegnate.· Non sono dunque forse così colpevole come potrei appaTire 1ti vostri occhi. Vogliate scusa.rmi : è con tu-tto il mio cuoì·e ,che mi associo a voi nella ricer-– ca dei fatti ,geografici e delle leggi storiche che ne scaturiscono. Mi interessa sopratutto ciò che mi d.ite· ci-, . ' ' ' . tando Giuseppe Ferrari,, erre non è un « di- menticato ))' tutt'altr_o. A· mio parere, il Fer– rari è, al contrario; uno degli -uomini che re– stano di più nel pensiero di qu~Di che hanno avuto il bene di leggerlo in tutto o in parte: nessuno ha. avuto maggiore ampiezza di· lui nella. comprensione ~folla storia. Pensando a G. B. Vico , egl~ avrebbe pot~to sopratutto . \ , pensare anche a se stesso, dioendo che un ge- nio, senza, popolo che lo comprenda, è una fÒrza. senza scopo, ma il popolo si compon~ tanto degli uomini che si succedono nel tem-
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