Pensiero e Volontà - anno II - n. 2 - 16 gennaio 1925

. ' / \ - PENSIERO E VOLONTA' 4$' ~~-----'·-· ---......,........~--------+-----___:.:__'..__-=--____:.:_-...:..._ trato alFalber~o per dormirvi dodici. ore. Ev– pure, se non ht> visto. i· musei, ho riveduto 'j l gran museo f ormatq dalle facciate dei palàzz1 e delle c~iese. Si è. .costruitla uria facciata mo– d;rnai all~ cattedralé, ina è stata· ~atta; senza fede. E' Ùn lavoro· elegante, co'i piiì.: bei ma;• .. mi, ma è piatto, è freddo, è spregevole, e non serve che a far risàlt.are di pÌtl le bellezze e· la maravi_gliosa eleganza del campanile .di Giot- · to, che pe;· éontrasto, sembra 'quasi ·severo .. e. grav,e. malgrado ·la. gra-lia infinita. delle SUb p·roporzioni. . . '· \ .. ·1 . • . . Conto di partir.e domani per' Bastia-. Il ma re è ·bello, ma. di una .béllezza ~Ìl .. PO,.. yragica. Noi ne saremo S'cossi. Sarà affare, d'i cinque ore. 'renerissimamente, sorella mia, ELISEO. (1) Si tratta del pro.cesso fatto al trad-;,ttore ed ·editore dell' oz;uscolo cc E'l{ofozio;.,,e e Rivo– lv-zlone » del ·'Reclus; pubblicato nel 1892' a cu– re,,'del· periodico anarchico· Sempre Avanti! di Li11orno. Alla sigoorlna Clara l(loettlitz, ci_~ a Bruxelles' 'Mia graziosa e rispettata signorina, In. fatto di li_bri vi dirò, _mia cara signori– na, che non importa guarì studiar li per I tr-o– varvi degli. arg~m.enti per la discussione. Des– :so è -un piccolo, .il pìu piccolo lato, della que– stione. Ciò ,.che importa è di appTendere q . / . , fondo, "fortif.lcare _le pr,01)l'ie conviniioni con ,forti studi, crèarsi. ,un ideale ben completo, che abbracci l'insieme della vita, e viver'è ,conformement~ a que~to ideale in tutta · la m.i-. sura' dell-0 proprie for~ ;;i,dattate 'a.Ile P<?ssibi– lità ambienti.- Studiate, :;,n,1parate e non par- _ late mai ·di cose serie che con .persone d'una -sincerità .perfetta. Bisogna aver ·tanta fierez– .za da non prodigare in oonversazio1;1i leggere il tesoro delle proprie oonviDizioni. · Del resto -se vof osserva;te, , · senza prender parte alla discuf!s.Ìone, quell-i che discutono. noteret-e facilmente che la sincer~tà perfetta è rara· in questo gene1:e di torr1ei e eh~, ~'abi– tudine, gli interlocutori cercano di "tirascin:r– re il· loro avversario ;m una questione secon– .d.aria, s11 q:u,-alche piceola difficoltà partico- lare. · Possono così , pr.9<;urarsi un. trionfo ap– parente che non significa nulla, ma· di cui il risultato è ~solutamente contrario alla ve– rità. ·così vo·i -farete bene a diffida.re di c-0- testi trastulli oratorii. -Ciò che occoue, 1 è as- . sicurar,e ·1e pr(\'~rìe convinzioni e vivere se-- , g~eRdo .la proJ)'.ria fede: in questo modo vOi fa.rete la migliore di tutte. le propagande. T -giovani, '--,e· voi, lq siete fortunataménte • • I ' , avendo davanti a v0i tutto UB. -lungo avvenire,. · di felicità e di bontà, ~ i giovani s'imma– ginano volentieri che le cose possono cambiar-b rapidamente' con· brusche rivoluzioni. No, .lfil trasformazioni si fanno con lenteiza, e, pe1 conseguenza, bisogna lavorarvci. con tanto più coscienza., pazienza èd ibnegazione. ·Nella fret– ta d'una rivoluz10ne immediata, ci si espone per reazione a disperare, quando si constata . la forza di tanto assurdi p,regiudizi 'e 1a in– fluenza delle pàssioni cattive. , Ma l',anarchìcç cosciente non. dispera: egli vede lo sviluppo delle leggi' della storia. e i cambiamenti graduali dell'umanità, e se ·non può agire· sull'insieme del mondo che in una maniera infinitesimale, almenq può ague su se l'ìtessò, lavorare ~ sbarazzarsi personalmen– te di tutte le idee preooncette o i~poste, e rag. gr_uppare ·a poco a poco attorno a se degli a-· rnic'i che vivono O agìsconc, allo stesso rpodo. · E' da prossimo a prossimo, per mezzo: di pie. cole soci-età amanti ed ir~telligentì, che si co-– stituirà la grande società fraterna. · Vòi vi siete arrestata, nella comprensione dell'ideale· anarchico,, a ca~·sa di una questio– nè &cabrosa, queJla della cc famiglia ». Tanto più co;mprendo la vostra esitazione, in quanto il libro 'che vi ·,è caduto f.ra le rp.ani è vera,– mente di natura da· offenden;i.' Il linguaggio grossolano è sempre .ispirato da idee ~rosso- .' la.ne. Ora, trattando talì questioni, bisogna. sempre farlo con un perfetto risp,etto ·della, delica~zza femminile, con un 'sent"Im~nto eh~ io chiamerei religioso, tanto bisogna aver cu– ra del pudore umano. E' forse una ragione. per cui si è così poco scritto su questo argo- ' - mento, che domanda una purezza assoluta di linguaggio _e di pensiero: :Ca questione ridotta ai suoi elementi _essen– ziali è q~esta: la famiglia nqrmal~, sponta, nea, deve riposare unicamente sull'affetto, .sui– le affinità ·libere; tutto cjò che nella famiglia'. proviene dalla .potenza, dei pregiudizio, dall'in-. tervento delle leggi o dagli 'interessi di f~rtu– na, deve sparire com~ ess'enzial~ente corrut– tore. Qui, come in ogn1 fliltra èosa, la 1 ibertà e· lo slancio natu.rale sono gli elementi di vita . '

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