Pensiero e Volontà - anno II - n. 1 - 1 gennaio 1925

8 PENSIERO E VOLONTA' aj. loro atti un carattere di uniformità che ha una /ipèrcussione formidabile su.Ha psiche col– lettiva; e la possibilità di un ristagno dell'~– niziativa libertaria o di una· confusione e d1- scorda0:za fra le iniziat1ve, che ne p;odurrebbt · l'esaurimento e la demorallzzazione. Le due quistioni forse non ne ,formano che una sola. Poichè ogni prestigio - qualunque esso sia - dei futuri ditta.tori, indigeni o eso– tici, verrebbe scosso una volta e per sempre -quando un'a iniziativa completa e coordinata potesse assicura·rsi nel campo morale, economi– co e st_rategico, indipenden~me :ò.te da loro. Su– scitare e ,sospingere questa iniziativa è il com– pito nostro. Ma quest'op'era non si può improvvisare. La preparazione, su linee sufficientemente }arghe ma sufficientemente definite, s'.impone come primo dovere per un'azione che si vuole desti– nata al successo; e con la prepa,razione è l'or– g81niz~azione che s'impone. Se noi saremo capaci di organizzarci anar– chicamente - cioè provvisoriamente e fino al raggiungimento di un obbiettivo determinato - oggi, la Rivqluzione di dorriani trionferà e sarà anarchica. Se, pèr inesplicabile idol.atria dei nomi' o insanabile s-pi:r1to di contradizione, non lo· fossimo, vano sarebbe poi ogni isolato eroismo: la nostra azione sarebbe destina~a a fallire. , E'·' tempo di conv1ncerc1 che un'ora solenne suonerà a brev.e scadenza e che quest'ora potrà ~- d'un colpo - o piantare nel_ granito della storia la nostra ha.ndiera o distruggere l'atj;i– vi tà, i sogni e i sacrifici di mezzo secolo. e sep– pellir li per sempre· sotto le nebbie mor~ali della delusione. * * * Questo tnio modo di vedere lasq_ia aperta. una qu1stione :. dovremo, orgamzzandoci, giuocare a . carte scoperte 1 Io non io· penso, ma, comunque, i' argomento esula alquanto dal soggetto che mi sono pro- . posto, ed è necessario percl~ lasciarlo da p~rte. > GAETANO MARINO. , I / .E' bene. intendersi anche sull'ultitna questio– . ne che pone il Marino é cioè se l'organizzazione deve ess-ere segrr,ta o pubblica. In linea -generale Ìa risposta non può esserd che làpallissi(J//J;_a: Bisogna fare in pub'lJlico quello che conviene far sapere a tutti ed _in se– greto quello che cònviene t~nere nascosto. S' evidente che per noi che facciamo la Pio– po g·anda per elevare il livello morale della massa ed indurla a conquist{J//'e da sè stessa la propria emancipazione, per iw,i che 1w1~ ç,l1!Jia-' mo nessuna mira di dominio personale ;j di setta, conviene, sempre che sia p;jssibile, dare all' ope1·a nostra la m_assirnapubblicità per rag– giungere colla nostra propaganda e far parte– cipe della ·nostra azione quanta più g_ente si può. Ma ciò non dipende solo dalla nostra, volorv ' . td / ed è ·naturale che se per esempio ·un gov.erru> ci proibisse di parl{J//'e,·stampare~ riumn-éi, a~– sociarci, e ,noi non w.v.essirnola forza d;i ribel– larci ape.rtwmente, ce11'cherernm_oi di parlare, stamp{J//'e, riunirci ed assoc~arci cland.estino– mente. Bisogna però sempre aspirare a fare trutto que-sto alla luce dd sole e -lottare per conqui- ' starne la libertà, ric.ordanàos-i che il miglior modo di ottenere wna libertà è quella d1; pren– dersela,. affrontando i 'rischi net:'1ssarii; mentr~ molto speso una libertà si perde, per colpa pro 7 pria, non . usandone q facendo 'la cosa timida- , niente, coll'aria di 'riconoscere che non si ha il , diritto·. di farla. ·, ·· _ Dunqu'e, come massima noi preferiamo agirt sempre pubblicaniente... a;nche verchè i rivotu– zionarii odierni hanno delle qnalità, alcwne· · buone ed altre cattive, che dimvnuiscono in loro ,- quelle capacità cospvratorie per_ le quali eccel- ' levano i rivoluzion_{J//'ìi di so· o 100 anni or sono. Ma -certamente poSSO'fl:-O esservi delle cir-costwnze. e ·delle azioni clie 'domandano il segreto, ed al– lora bisogna agire in conseowenza. ' ' In tutti i ca-~i, guardiamoci dalle cose « se– grete '>> chè tutti conoscono, e prirrw. di tutti ·,· la polizia. E. M . N eSSUl[I, volto di min(ilccioso · tir(l//J,no può s,pè– gnère la libertà neolri animi; nessun domina– tore, .forte e violento _che sia, pu9 i:mpedire wna 1-ibellione, o quando ogni_ altra via sia chiu:~a, una bella morte che aff errmi, àll' esterno .I· l'interna libe1·tà / e, ., vn~omma, come dìi,ceva lJarite « va'lontà, se non '.vuol.,won s'ammazza». . ' . B. CltOCE~

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