Pensiero e Volontà - anno I - n. 24 - 15 dicembre 1924
. '. PENSIEHO E· VO·LONTA --.- . 7 I trascurare;' di ragg1ung,e,re cò,n .l 'rouc,az101ne tU:tti. quei -~isultaiti, p,er- quantOJ limitaiti., chE-1. .. sono possibili p:rima deJ.la rivoh1zione. :,Oi qui la nei0e~s.1tà della proipaganda, di ,qui_ ·1a Ti-è· oessità;' sopratutto- di educare noi stessi, di :rienc;1elr;ci sempre m,e,glio,· anarchici,· D:el senao - di UO'.lJifo!l"ffi·aI-e.i -sempre. più la ~tra condotta indivi<ln+~le,_ ei ooillettivra, 'il nostro movtm~nto ·di partito ,e, 1'az.io1n.e che svi1'1ppiamo1 tra le– massie, .al sentimento ed al concetto di 1iibert~\.. Laibertà per: tutti, an~he, p-er gli avve1rsàr}; · anche. p,eJ nemic,i, s,e .fosse, possibile, - se cioè _i nostri nemici compr;endessèro la -libertà -netl senso, nostro, -e,la loird libertà p.oJn_ si~nifi– éa,sse 1 !oppr.esi;;ione .per rioa.. Vero è ,che allorn, non. sareibbeiro più nemici ! Ma anche neà. r r..,– niici', così cocrne iSonò, noi potremmo volendo, e s,e1I1z.a 10Uill. .pregiudizio p,f?r la rtvoliùZ[ione, rispettar:e queUe liherlà che, rieclamìamo p•~;.· no[i -e, cli.e,, aippunto per ~ss,er,e,·forme, di 'Lihe,rtà ve,ra, non arre,cheTeìblbelf'odi pe,r s,è uocumè'n– to ç3.1cuno a noci. .inè ad . ~Itri. Non ,insisto su , ciò·; ,0};1.è. iSaire1b\b,e, ridicoilo « infin che il danno e la Vieiligoigna, 9-ur?, » spender parotei e, p,erd~~ -temp9 a. difèndeire la liberlà dei· nèmiçi dei.1~, li'berrtà ! Ma Jl principio resta indi~~utihilm·.~n– té giusto. - _Re,star · fedeJ:i a· ,questo _principio diventa pe-• rò •un doveirie,,·per de.gili anarchi,~; quando, non si tratti di nemici in armi o a,l potere, ma l!.1 a vv-er1s-ari d 'ide,e e,- ,di mertodi, che, sul teTrefii) della prorp aigianda, e' d~ll '·agi ta.zione sono aH 'i u oirca nelle, nost,r,e condizioni e, ancne se 1 f<.,,.. le, sse.ro; nolll arVTetblbeil'o la poissihilità di vii.ola re pratic~e~te la nostr,a liiberlà. Rispetta.:.·e: la loro l~beirt•à div.entereihbe poi, oltre ohe, do .. -veroso; utile ei nec.essario quando fosslmo in· teresis,ati gli~ uni e gli altri a combattere :peir rivendi~ai.Zi.ooi C,OIID.um.i cont-.co ,oomuni nemier. L'intoJlLocaruz,a peir le opinioni altrui e l'irri– taiZioo.,e, perchè altri adotta metodi ?iversi dai nostri, _sonov-e,r,e .e, propri-e mànifesta.za.oni del– lo ,spirjto autoritario; ed è un modo a:ntiHb~r– tari6,, antiana,rchico, di agire, non soltanto ~ 'u– sar vio1enz.a _oontr,()I ,chi non p-oosa o non agi- soo come vorrreim.m.o; ma ancili,e l'usare l!ol– tra,ggio, \li 'nsinuazione,, n· sospetto; la d.tffa,• ma,zdone. P.er edue-ar.e· anaI"chicamente, la pro pria c ,osciie.nz ,a hiso1gnà st8JOO! in guardia c9'll,t:N la tendenza, 3: ,sospettare ìn malafede _t.utti gH avv.e,rs~ri ~ il ohei sping,e facilmente ali' odrre~a. ]3isogna· · p.e,nsare _c,he v-'è m,eno diff,eiroo.z,a d1 quel che si cir,e4a fra l 'oltrag!gli-0, v-erbaJ.e. e ~a t~:n stonata.,. vale a dire trai 'tIDa viole;nza alla digfli. . - ' ~ tà pe,rs-ona,le ed un violenza alla jncolumit 1 à fi– s.1ca: .l'una come, l'altra è una vj.olazio:ne di h– be:rtà. Eppuriei qu~te .- di queste ma.nifesta.zd.o-lil d'autoritarismo non. doblbiamo costatar.è ad 0 1 - gni piè _sospinto anche p.elle più semplici d.iscus -si,oini fr~ oocmpag.ni d'una st~s,!:3a fede I J,.Jl() sifor.. ~ z,o di ,ç;owe.ig1g1wsi, -di ,c()ILp.inciar.e UJI1aalbi.trudi:ne di rp,utuo I'US;pe,tto e tolleirtanza almeno tra com,. pagni .e4 •a,mi,cri, .sareblpiegià un principio d'ruu– toeducazione anarchica. Talvolta l'intoilea:run- · za .deriva da., runa fo:rtissì~a petrsruaskme d'es-· s,ere nella :verità; e non ,è un male, quefsta. 1vfa chi •è pe!l'."isuaso d'eisser.e nel vero, specie se vuo1 poosuade,r.e anche gli altri, deve 0apir-e ohe l 'av • vietrsario pur ,ess, em.do ii n errOII'le,ored.e anche h.~i d'essere nel v:ero; e non lo si p-el'lsuade,rà maa i~gjfwriandolo, sospet-trundolo, e non sopvortan- _ done le critiiclie e le .obiezioni. L'id.e.a di ·J.rilbertà implica anche la libertà del l ',erroO'.'le. Perca.ò._ se. nostro doviere è di rest~..rca intra.nsi,gentement,e fedeli- ~la causa che ::!ll'-e~ d.iJmo 1bm.o~a e più ·vi0ina illa verità, quoot:1 . doverosa intransig:einza, ohe rigµarda nolÌ.stesai. . non ha nulla a che faJ:e con l'intolleiranz-a, viò-. latr'IÌoo della libertà altmtl. L,a prima ,è una vir · , tù rivoluzionaria, me!Ilwe la seicondà è un g.ra, . ' . v-e,dife,t~o nel quale ~onneochia il .geirmei di fu. - turo ~oppres,sioni.' LULGI :B~ABBRI . ( POSTA REDAZIONALE A.. C., LIVORNO - ~1:i _fu comunica,to il progetto di oolui che, vorreiblbe far:e, l'anarchia, o- avvicinarvisi, mediante l'aboliz1onè -della mo– neta-, f a-tta d'accordo éon la Monarchia e· con i capitalisti. Io trovai che era roba da mani– comio e lo feci intendere. chiaranìénte all'au– torè. Se questi -invece va dicendo- ,che · io sono . restato entusiasta _deLsuo pr~gett~ vuol di~·e ch'egli 4a .. :· molt~ immaginaziòne. A me disse che c'erano a Livorno dégli industriali che ap– provavano le sue id~, ed io gli dissi! « T_i _ a.vra.n detto. OOISÌ per shara,zza:rsi di te ». \ Io conosco I \1omo e io èrèdo buono e sincero. Égli si è· accostato agli_ anarchici spinto dal suo buon cuore, ma; prima -.cli . comprendere. che cosa è l'anarchismo, entrò in contatto ~n. gli-hallesisti, ed il ragioniére Tru~o gli fece perdere -quel p-o' di ragione che aveva. Consigliagli di studiare. :...
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