Pensiero e Volontà - anno I - n. 23 - 1 dicembre 1924

' . ' .. 4 PENSIEHO.E VOLONTA ciclo, il r,e,golar,e, tra,sporlo, 'del prodo~to ac– quistata aH ',e,stero. A1blbiamo deitta. che il grano è la ha;ae dJe,lla alimienta,zci.one uniana; è quindi inutile nu– trire ,e0ce,ssivie illusioni di poter.nei- limitare il conSiumo. Anzi, noi C!l"ediamo - ed i fa.tti ci dànno _ragionle: - ,chei più si é,lev.eiranno le coo:idiziorù delle, ,cla,ssi po.v.e,r,e, più aiumente– rà il coosumo granario. Si potrà, è ve,ro, 1n peri-0idi. ,ecieie,zionaJ.i - ,come, si fe,ce ùurante l'rultim~ .g1rnerra - 1eisoogitare ,qualche pallia– tivo che attivi a ridiu.rire, di po100 .il corasumo, ma tale ruduzriorn.e, anche s.e minima, avrà sem.p.re dannosa riperc,ussione sull'igiene. ge,– neJ:"al!e,della pop0~azione, e sull'aJVtv,enir.e deilla ra,z,za,. L,e raigioni pe([" c1uà. H .g~an.o raippres,ent·a- ia base dell'aJimentat2.i0tne, umana .sono cliv1erse, -e prima fr.a- turtte, è ,q;ueRa, che il grano forma– un ailin1einto ,eompleito, tanto oomp1eto che I 'uomo potrebbe vtiv-eff'!e soiltanto di e1ss,oi. Infa,tti il grano 1o si può manipo1a,r1e, in di v,erisii mod.i : il :fornaio, lo trasforma in pane,, i:l pastaio lo tra,sf.oll'.'main pa.sta. .e.olla q1Uare si pos– sono farie mine1stT:e dli 0itmmo1g1Ustoi ,e, facilmen– t,e dige:riilhili, 1e. aiooarte maiss,ai,e,, ,ooll'aiiuto dl pochi ing1I1ed-ieinti,p0issoino1,comthim.are aJik,e, vi– vande nut:rri.einiri .ed a.ppe,hilbil!li. Inalt:re il girano -è UJI1 p~odortto macile, l':ll tra• sporto ,ed alla ('.Ons1eil.'v,ai.zioine e. la 1SU.a produ~:ioi– ne, piwchè corndott-a in t,eirr1eini ada,tti ie con Gri– te:cio, no,n è peir nulla clifficite ad ottenemsi. Il prof., N. R. D 'A1'fo1I1Jsoi ha, pUiblblica,to re,– ciente.mentie UJn jnterie1S1sante vo~um\e,: « Prin– cipi naturali di E1ci0rnomiiaPolitruc.a » nel quale, trattando deH 'a!iment,aizii.one, com,e condizione . deJla, ,stoiria, risale, alle, vtic.endie de1i tempi e dei p-qpoli antichi per dimo1straire, ·c.o,m,e. i prLmi al– bori della1 vita ,s,ocia1e e· civile d\egli u omini, coincidano coli 'imzio dei11a .coltiva.ziione. gra.na.– ria1, e ,c,o,me anche neti hempi antichi, i poipo~i siano stati se•m:pii'le1 fiooenti m 'l."agiio[1ediretta de,l grano di 1m1i porteiva!Ilo disporr.e. « Po1chè l'alimento è la base· e il , soisteg.no primo èLella vita, dei p01po~i- scirivie il D'Alfoilloo - quan- , ' do · si portè e,ss,elr' Slicuri · che -,e1s•so non s 1~ehbe mai man0ato, pe,rchiè .si sa,r;eibhe poituto facil– mente. produrlo ,0oglì uisatii. metodi, con8,enar– lo edl e.spo!rtarlo, s'i[liz,iò la vieira ,storia dell'u- . ' manità, che fu il prinoipio della ,civiltà neil mo1ndo. Prruma1 di questa terr:npo1l'alim~ntaz,io– !},e ,era un prolblema, che 1s.i db1V:e,v,a ri:ulviere . ·giorno peir giorno e di hiogo, in Luogo1.L'alimen– tazioine di routt,a, s,èJv.aig:giee di c1acGltia,g·ionei, . ohe norn poitevano s.emp:rie,av;err'Sfi e, con.servar.si, eQ~a la più c.oinl.'.lIDei; ·-e, qu.antunquie, in Ulil'eipoca meno antica, pocte,ssieiflo, prepararsi deille carni secic1he,, qu1este, non potevano C()[llSJervacsi per molto tempo, ,e dai ,c,iòl'inc.e,rtteq.•z.ap_el domani. Ma ciò no[l avivenne quando isi conolb'be il fru– m,e.nto, ,e: si appr.e1se, a, cotltirv!alr1o ». Infatti, neà tempi nost:ri, una carie.stia, poc quanto a10uta nom. port·riebbe arT1ecairie, 1e funeste .eonse,g:uenz,e che a.r.r:eoava ned. tempi in cui manc,a:vano i mJe1z1za. di tr.asp{)(t'to ,eid 1,n oui i rapportù fra popolo ,e popolo norn ei1'.'ano1 :;.o,sìfa– e1ili,e frequenti com,e lo sono oggi. Lre carestiJe., dei tempi nostri .e,l'arfa.rnam,ento, dei porpoli non dipendorco1 da ,c:aiuse :6.aturaJri, Ìna 1SOOJD conSle– guenz,e di gùe['lfle,, di 1 ble1cchi affamatori e di - • ca,ttiva oir1ganiz1~.a;z-ìoinesocia1ei, e,rnnseguenze Clr1e,atedagli UJltimi ,sedime,ntii d11 hair:bairie· 0he ancora s'aigitano ne,l fondo deill'animo ·imano, e non dalla na,tura la quale ,è ·se, 1ni0in to,t~lm,en– te, ailmeino folft,eirnente, domÌilJata dalla ::;cj8111!Za, S,eicondo il pr01f. D'Alfonso, ta colti,raziione g1I'anana. ,s'iniziiò neU !.antichiiss.imo Eg,itto1 dove il rac,coJtio, peir la, ferrh'iJlitàdel te~elllo, era pro– digioso: ,e quella fea-tiilità a -caiuisadeille pie.riodi– che innondaz,iorù deil Nilo, 0he, coprivano di « hurnus » il teirr:6il.1r0, seiminaibiile, non LliminuJ– va m.ai. Il rac,coltoi eira1sicuro .ed ablborndante e ,si ,compiva, drne volte all 'a.ri.no1. Fu pe-r merito dj que,st,a prospe~~tà ch,e., nei ten1pj aintic.hi, l'Egitto r~g1giunse un altiss,imo grado di civHt~ e dii po-tern.z-a le, .c,ui traooe1 so1no ne,lla storia. Pori., d.all1E.g:ittoi, la colm vazione g:rana.'ria sii.· ,eiste,se,. ad altre _teirr:e poirt9..ndovi benessere e. potenza: neUa PaJ.eistina, nella F.e– ni,cia,, nella -Siria, neill ,-Asia Ml:ino!l'fe,nieU:=t.Me– s-opota,mia, nella P,eilìsia ,e pOiinella, TraJi,a., neil– la Maoedonia:, ne,lia Goocia .e, neili1eIsole. Si co– :r:q..ineiia,vaa ,0olorniz1ziaro ]e, pian-ur,e, e •L·-iò eira fa,cile .sopratutto nei 'b~ieini deii ,grandi fiumi ed in pro,ssirnità cLeil marte. E qruei luoighi eh.e, non errano, tStaibi prima to1ooai-JidaJ1a :rr1ano.deil1 'uo– mo ed ,e,r'8lllost,ati ,s,e.rrnpr)e, sotlto l'impelt''ÌO del'la natUJra, di'bk)Jsieati e, coltivati dl-vano prodotti strao~ na.ri. r,.. N,oj Jìòn vogliamo nè po1ssiamo essere degli as~oiutisti ~ pe 1 l'ICIÌÒ non ci ,s.entiiamo d1 so:stene– ,re 1C1he la storia della ·pooenza. ei della nrospe– nità dea. popoE dipood:a uni,camente daUa. pro duz'101I1e--gTanaria,. iSrap,p.iamo clire aJtri « eJ.e- . m,enti » in.filwis·cono,sulla vit,a e sulla storia dei · ·papali, é sappiamo, anche· chle, 1 si trad;ta di « eil.ie menti » di ,gil"ande va1o(["e1 : siamo, d,eri. V'olootarj - stri ,e peAI"CiÒ IllOn-possiamo Diegara ohe il i<< valo– r,e ·umano» pesa, e non di poeo,, SlUl dest~nu deii po~oili ie deilJa ,civi1tà'. D-0ilfuiamo. pocò rico-

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=