Pensiero e Volontà - anno I - n. 23 - 1 dicembre 1924

PE1~SiERO E VO·CONT A 11 re individuale, noo. sareiblhe difficile pr1-ov,ve– detre iooaimente, caso p0tr e~. A p3,rte- la reaziione ,che in un primo m-0rrnento · sa.re, bbe cerio opposta ad ogni prepoteinz,a singola, in– dividtl!aJmente e per iniz~ativa pea-sonale, da– gli stessi interè!ssati o dai più wcini, quando il caso div,enisse gr.aIV1e, la coillettività cui aip partiene od in 1r1:•e,z,zo a c:n.i vive il prepoten– te div!em,tato, pe,riiooiloiso. delibererà il da fa,rs1, tenend01 _conto deUe circootanze e delle condi– zioni ,stesse deJ.l'indiv-iduo che si troViei:tà con– tro. Perchè po,trebbe anc,he dar,si .che 8!i trat– tasse di un pazizo da afndairie aJ1e cure <l.ei m e- di,ci ! ' Se ciò nolll :fio'.Sse 1, - ma l'ip0ite,si cointrana- seanlbra pooo~· V1eiro1s.unilei, - · sarà ne ·;essa.rio affidare ad; un gruppo di votoo.teirosi ì 'inca.ri– co di meittelie: a posto 0011'.l le h1"luscih0<, -esauri– te le conCJ .ilian.ti, l'oopitie~ inde.sideiraib1i1e: far– gli sentiire,' la ,sua impoiteiI1Z1aa faire il male ed ove ocoorrra a.daipei-aire anche, la .f&-za per e– spelleido d.a una soci.età in me1z1zo a c.ui è di ~ danno a sè ed a.gli aJ.tri, oppwe im,mo,bilizza:r– lo finchè non ,sii sia per:ris!lliaso a lasciiail.~ tran - qui1Li i suiOti simili -e a no1I1 preiteinde~e che questi lo mantengano in ozio senza ragione al modo. L,a rniisura, poitrà 1iipugnatl'e 01 addo1otra– re, ma... come fairle altrimenti? · Ma l'ipoitooi, lo ripeito,,· di oa,si individuali di · prepotooz,a vio~€1Ilta e pericoJ.osa « aJ soi1o sco– po di viirvteire neill'-0iziio1 » mi se;mJbra a,s•sai poco v.erosri.mile. : @enome.ni i,sola,ti di oiztiosità o fan– hullaggùne ,s.e ne aV'ranno oert~ente; ma non ,che arrivino a taJ.i estremi di o-ravità; o chè il peigigil{)tr fannul1ane capirà, giunto ad :un ,c,erto punto,, conv:em.i,rigli di più mettersi a lavorare, in pàcie ooi s-qoò. •so.mili, piuttosto che porisi in contrasto e lotta con tu thl : una lortta che in decfinithr:a lo costringe'l"elb!l?,e a, la– vo!l'arei in modo diverfso asishi di più e cPD m.aiggioire rischio e fa,tic1a ! Il pericoJ.o pe..rò J potrte1b:Oe, diWIDtaire reale 0 gra visisimo se· ool.01."'oi i quali voless~~o sottrar– si al dovere d€Jlla :soi1ida,rietà e de,l_ la,voro, e quincli viv-ere d:i prepotenza, a. spalle degli al tri, non fossero individui isolati, ma gruppi piì.1 o m,eino· numerooi riunitsi allo .~copo di riuscire nel 101·0 intento di s:fruttam-ento socia le~ .i}llora sorgeirà ne.gli altri la necessità di accordarsi per la d·ifesa, peir opporr'e ru pr;._ mi una forz 1 a dif.e,nsiv:a organiz.z,ata,, ed arma– ta di tutti i m•eztZi atti a soonga.wa~ e· il peri– _oolodiel risorger.e d'mia nuova tiran~ia di mruttatori. In sostanza sarà- la lotta.i lotta piu o meno .estesa a SOO()nda de.U 'en - tità delle forze antisociali nen1iche, -eome se ci si dovesse difende.1~e da han.de penetrate nel tea:ritolf'R>• per aisoog:g,ettarlo ad un.,;pote·re qual- L?, società anarohica {vale a diue le o.rganiz– z.azioni di lavofl."atori-produttCiri peir II\ezzo di cui la v'ita social,e, si sv-0J.ge,rà) provvederà alla forrna,ziione dei oo,rpi di a.rmati volo,ntari. Fin– chè du.1~e,ràla ne,oossità della lotta., come vi sairanno le ooganiz.z,azioni per pivovveoor·e ':li seirvizi publblici, all'alimentazione e alla pro– eruzione d'ogni specie,, sussiis,terà l'or 5 :-1nizza- 7,ione per la dife,sa1 deJ terr'Titoirjo1 de,i ne,mici in– ~octi all'interno o p1·ementi dall'esterno, al- , - la .quate.. •COIIl siistemi pratici da -sta 1 bilirsi po– tranno apparte,nere gli ste,ssi componoo.ti deil- lo altr.e associaziioni ohe più ·siano ad:1tti al– l'uopo. -L 'arganiz1z.az! ione, appo1sàta peQ .. la lotta noo. is,arà ,cioè una cosa a. siè, avulsa dal r2s.to, con persona.le soltanta 1 suoi, viv,ente di vita prop•ria {nel qu aJ. ca1s0i· no~ sarebibe, e}- ,3' una nuo,ya o:rga.nizzazi{)llle- di ozioisi), ma -1l CO!Il– trnrio una e-m•anazione dirert,ta, · t-ransitor:i.a,, di tntt-e, le altre organizzazioni siia pe,r il perso– ntt,le che p•er i me,z1zi ; le quali orig:an.izz 1aizioni la 1scioglieranno non appena ooosata la neces- 8ità deJla lott.a. E la. lotta fini1Tà. qnandoi i gruppi a,vve,rsari saranno stati sooinfitti: o c8Jcciati fuori de,l te,r– rilorr:io, o venendo a patti, perisuasi ad aooet– tore all'interno un r:ecipro100 « modus v1v.e:n– <li », sia ·di lavorarei in ,comune, fratej!"Ilamente pe,l migli01r hene degli uni e! degli altri, sia di 1~e,stare oirganiz,za,ti se.paratamiente, sca,m– b,jandosi se,r-v.i,gi. e pr{)dotti e con l'assoluta. ri– nrunci,a di ciascuna parte e d'i ciascun indivi– duo ad ogni intenzione di sfrut,tamento e di prepotenza. · lVIa, ·c.ome. si vede, ln, qestione, spinta a que– t<' ulti1ne illazioni, non si rif6lriooe più diret– tamente e, solo all'atrgomento, d,eU'ozio. •Que– st'ultimo passa, in s.eieonda linea, .e.d: -=n ce•rto modo ooompare nella questione più vasta sul rrìodo di d€lrim-e,re i .oonflitti interni e Ji di:fen– dere i frutm ~ d~lla ri,volu7.ìÌ.()file dagli attentati dei suoi nemici, - ,come ho avvertito anche - pnn1a,. La questione più stretta del lavoro e del- 1' ozjo in anarchia è tutta. subordinata, j 1 so– stanza, a. q 1 uesta, condizione: che esista ·sopra• un dato t8!n·itorio un numero: suffic.i-3nte di indiv:idui uniti .in società non solo ari.rtrchici in teoria ma anima.ti da una volontà '!narchl– ca (,aJ.e a dire dalla volontà di oomi>iere il proprio dov~re di uorrrini socievoli e di lavo- • r

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